Il gip di Roma ha disposto la misura cautelare in carcere per Paolino lorio, ex direttore generale Business di Sogei ai domiciliari insieme a un imprenditore per l'accusa di corruzione. Stessa misura sarà applicata all'imprenditore Massimo Rossi. Iorio, secondo l'accusa, avrebbe cancellato le immagini dei sistemi di videosorveglianza, presenti nella sua abitazione, degli ultimi quindici giorni
Il gip di Roma ha disposto il carcere per Paolino Iorio, ex direttore generale di Sogei, arrestato lunedì sera in flagranza per corruzione durante uno scambio di denaro, 15mila euro, con un imprenditore. La decisione, arrivata dopo l’udienza di convalida, accoglie le richieste dei pm capitolini, Lorenzo Del Giudice e Gianfranco Gallo, che avevano sollecitato per Iorio e per l’imprenditore l’aggravamento della misura dei domiciliari con il carcere. Secondo gli inquirenti Iorio, che oggi non si è presentato all’interrogatorio di convalida ma martedì ha risposto alle domande dei pm fornendo una sua versione dei fatti in seguito all’arresto, avrebbe cancellato dal sistema di videosorveglianza della sua abitazione le immagini degli ultimi quindici giorni. Sempre l’ex dg di Sogei nelle scorse ore ha indicato la presenza di una somma di denaro, oltre centomila euro, a casa sua poi sequestrata dalla Guardia di Finanza
Gip Roma: "Rischio reiterazione reato"
Il concreto rischio di "inquinamento probatorio" e "reiterazione del reato".Questo quanto, sostanzialmente si afferma nell'ordinanza cautelare in carcere, disposta dal gip di Roma nei confronti di Paolino lorio, ex direttore generale Business di Sogei e dell'imprenditore Massimo Rossi accusati di concorso in corruzione. Alla base dell'aggravamento della misura cautelare c'è dunque l'ipotesi che, qualora fossero in libertà, i due potrebbero reiterare i comportamenti delittuosi.
Gip: "Fatti gravissimi e allarmanti"
Per il gip di Roma che oggi ha disposto il carcere per Paolino Iorio, ex direttore generale di Sogei, arrestato lunedì sera in flagranza per corruzione durante uno scambio di denaro, 15mila euro, con un imprenditore “il ritrovamento della somma di ulteriori circa 100.000 euro in data 17.10.2024 appare, secondo ogni lettura, allarmante e sicuramente meritevole di ulteriori approfondimenti”. Per il giudice che accogliendo la richiesta dei pm capitolini, Lorenzo Del Giudice e Gianfranco Gallo, ha aggravato la misura dai domiciliari al carcere si tratta di “fatti gravissimi, tanto più allarmanti alla luce proprio di tale ultimo episodio che, secondo ogni lettura, rende tutt'altro che lineare la tesi difensiva e la posizione degli indagati”.
“Alle argomentazioni già svolte si aggiunga che il dato, che si mostra ampiamente verosimile, che vi sia stato un accesso in casa dello Iorio durante la sua permanenza in quel luogo dopo l'arresto, cosi da alterare la lettura degli elementi già emersi e la eventualità di suoi contatti - scrive il giudice nell’ordinanza - con persone diverse dai familiari conviventi e dai difensori, potenzialmente in grado di interferire nelle delicate indagini in corso, rende proporzionata ai fatti e necessaria a garantire le esigenze di cautela, con particolare riferimento a quelle inerenti al rischio di inquinamento probatorio, la misura di massimo rigore richiesta oggi dal pm”.
Citate nel provvedimento anche alcune intercettazioni tra cui una ambientale in cui il manager "dice tra sé e sé 'questo non me po' fa ste ca..., porta 20 mila euro, che c... ci faccio con 20 mila euro...20 mila'". Quanto all’imprenditore “appare del pari necessaria l'applicazione della custodia cautelare in carcere, dovendosi valorizzare il suo coinvolgimento” in altri filoni dell’indagine “nonché quanto rappresentato in merito alle sue capacità di effettuare comunicazioni non captabili, anche tenuto conto della sua verosimile particolare abilità nell'uso di strumentazioni informatiche e telematiche all'avanguardia, in grado di evitare le intercettazioni delle forze dell'ordine, in ragione della importante esperienza professionale proprio in tale settore e dei contatti con professionisti che operano in tale materia: pertanto la misura detentiva di massimo rigore è l'unica che, allo stato, appare idonea a fronteggiare il pericolo di inquinamento probatorio e, per il tramite di terzi, quello di reiterazione del reato.La misura gradata degli arresti domiciliari infatti non tranquillizzerebbe sulla effettiva astensione, di entrambi gli indagati, dai contatti con terzi”, sottolinea il gip Giulia Arcieri nel provvedimento. -
I precedenti: "Una grossa mole di documenti acquisiti" dagli inquirenti
Così gli inquirenti che stanno indagando su un giro di mazzette sugli appalti che riguardano Sogei ma anche i ministeri della Difesa e dell'Interno hanno definito le perquisizioni effettuate nelle scorse ore a carico dei 18 indagati, tra cui Andrea Stroppa, il referente di Elon Musk in Italia accusato di concorso in corruzione. Dopo l'esplosione del caso giudiziario, con l'arresto in flagranza del dg dell'area Business, Paolino Iorio, i vertici di Sogei, saranno ascoltati la prossima settimana dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria "nell'ambito dell'indagine conoscitiva già avviata". Intanto la società si è già mossa ed il cda ha deliberato la revoca immediata di tutte le cariche, gli incarichi e le procure conferite a Paolino Iorio. E la procura di Roma aveva proprio chiesto la detenzione in carcere per lo stesso lorio, ora ai domiciliari con l'accusa di corruzione.
La comunicazione dei legali di Iorio
I difensori di Iorio, gli avvocati Giorgio Perroni e Bruno Andò, avevano già comunicato che il loro assistito oggi non si sarebbe seduto davanti al giudice, dopo l'arresto, perchè martedì era stato ascoltato dai pm capitolini Lorenzo Del Giudice e Gianfranco Gallo, fornendo una sua versione dei fatti. L'imprenditore Massimo Rossi, finito ai domiciliari insieme all'ex dg di Sogei, aveva invece scelto di rispondere alle domande dei magistrati.
Sequestrati all'ex dg di Sogei altri 100mila euro
Tra l’altro, nell’ambito delle indagini, è emerso come ulteriori 100 mila euro, provento di tangenti, siano stati sequestrati dalla Guardia di Finanza proprio nell'abitazione dell'ex dg di Sogei. La presenza del denaro sarebbe stata segnalata agli investigatori dallo stesso Iorio arrestato in flagranza di reato a Roma mentre stava intascando una mazzetta di 15 mila euro.