Inchiesta Bari su conti spiati, consultati anche i dati delle carte di credito
CronacaSecondo quanto riportato da alcuni quotidiani, l’ex dipendente di Intesa Sanpaolo sarebbe inoltre riuscito a esaminare i conti di altre banche. Fonti accreditate hanno riferito che in un numero elevato di casi si tratta di accessi avvenuti una sola volta per pochi secondi/minuti e, a quanto risulta, non sono stati scaricati file. Nel mirino del 52enne politici, sportivi, personalità dello spettacolo e manager e vertici della banca
L’ex dipendente di Intesa Sanpaolo indagato dalla Procura di Bari per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato avrebbe spiato non solo i conti, ma anche i movimenti delle carte di credito di politici, ministri, magistrati, sportivi e personaggi famosi. Inoltre, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani sarebbe riuscito a consultare anche i conti di altre banche.
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Fonti accreditate e a conoscenza della vicenda hanno riferito che in un numero elevato di casi si tratta di accessi avvenuti una sola volta, il tempo di accesso e consultazione dei conti da parte del 52enne è stato di pochi secondi/minuti e, a quanto risulta, non sono stati scaricati file. A partire da ottobre 2023, ovvero da quando il sistema di controllo della banca ha individuato le anomalie, non sono più stati effettuati accessi nei conti di personalità con rilievo pubblico, i successivi riguardano persone fisiche e giuridiche attinenti alla sfera personale, locale e professionale dell'ex dipendente. Dei circa 6.600 accessi relativi ai circa 3.500 clienti di Intesa Sanpaolo, 34 hanno riguardato politici mentre altre 43 sono personalità del mondo dello sport, dello spettacolo e altro. A queste si aggiungono circa 70 figure interne alla banca, in particolare ruoli apicali e manager.
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Chi è stato spiato
Nel mirino del bancario, oltre alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e sua sorella Arianna, a numerosi altri politici di maggioranza e opposizione, ex premier come Mario Draghi, Massimo D'Alema e Matteo Renzi, sarebbe finito anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, già vittima delle attenzioni dei dossieraggi al centro dell'inchiesta di Perugia sul finanziere, Pasquale Striano. Oltre alla moglie di Crosetto, Graziana Saponaro, e a personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport come Paolo Bonolis e Francesco Totti, sarebbero stati spiati conti e carte di politici fra cui Raffaele Fitto, Nichi Vendola, Luca Zaia, Michele Emiliano e Antonio Decaro, l'ex ministro grillino Luigi Di Maio e la deputata di Forza Italia Marta Fascina, ultima compagna di Silvio Berlusconi, i figli di quest’ultimo Marina e Piersilvio, ma anche Al Bano, Zucchero e Paola Egonu.
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Crosetto: "Tutti dovremmo condannare"
"Spiare i conti correnti, le carte di credito, i movimenti bancari, significa sapere tutto di una persona e della sua famiglia. Tutto ciò che fa, tutte le sue abitudini. Significa sapere in che ristorante o pizzeria potrei trovarlo oppure dove andrà in vacanza. Significa conoscere la scuola dei figli, dove la moglie fa la piega, dove la famiglia fa la spesa. Significa conoscere la sfera intima e privata di ognuno. Gravissimo per chiunque. E tutti dovremmo condannare e scandalizzarci. Anche, consentitemelo, quando si parla di Giorgia Meloni e Guido Crosetto, al di là del fatto che siano Premier o il Ministro della Difesa, pro tempore", ha scritto su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Per quanto ci riguarda abbiamo altre cose serie di cui occuparci, abbiamo problematiche nazionali ed internazionali che assorbono le nostre vite e le nostre energie e vorremmo avere almeno la serenità per farlo al meglio".
Piantedosi: "Temo la volontà di alterare la democrazia"
Secondo il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, intervenuto alla festa de Il Foglio, "in un'azione sistematica di spionaggio e dossieraggio di grandi personaggi politici, in gran parte appartenenti ad una parte politica, è chiaro che c'è forte il sospetto della volontà di creare un'alterazione del percorso democratico". Per il titolare del Viminale, "il tutto è finalizzato alla delegittimazione e alla destabilizzazione del quadro politico". Spetta alle indagini giudiziarie, ha aggiunto, "dire esattamente che cosa è accaduto, ma si tratta di fenomeno preoccupanti, sebbene il sistema abbia i suoi anticorpi: difficilmente oggi certe cose possono essere fatte senza essere scoperti, magari dopo, dobbiamo attrezzarci per cercare di fare in modo di prevenirle".
Donzelli: "Dossieraggio è un attentato alla democrazia"
Il responsabile organizzativo di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, ha definito quanto accaduto "un vero e proprio attentato alla democrazia". "Il problema vero - ha detto - è che c'è qualcuno in Italia che non ha accettato di aver perso le elezioni. Qualcuno cerca in tutti i modi, anche illegittimi e scorretti di provare a condizionare o a ribaltare il risultato elettorale".