Conti correnti, chi ha l’accesso e come funzionano i controlli: dal Fisco alle banche

Economia
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Introduzione

Le normative vigenti permettono sia all’Agenzia delle Entrate che agli istituti di credito di consultare le informazioni contenute nei conti correnti. Per il Fisco tali verifiche permettono di accertare la veridicità dei dati in sede di dichiarazione dei redditi, ma il contribuente è tenuto a dare spiegazioni valide anche sui movimenti di denaro che avvengono sul proprio conto, come ha stabilito di recente la Corte di Cassazione. Tali controlli avvengono anche su conti cointestati, mentre su quelli esteri è necessario verificare se ci sono accordi con il Paese in questione.

 

Anche la Banca può verificare informazioni su entrate, spese tramite carte di credito e giacenza media, nel rispetto delle normative sul Testo unico bancario e sul regolamento europeo del Gdpr. Al dipendente di Intesa Sanpaolo viene infatti contestata proprio la violazione della norma comunitaria, unita alla mancanza della necessità operativa di tali accessi, cioè di una motivazione valida.

Quello che devi sapere

Accesso ai conti

  • Dopo il caso che ha toccato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, torna d’attualità chiedersi chi abbia accesso ai nostri dati bancari. Una questione importante, visto il valore che hanno sicurezza e privacy per i correntisti: com’è noto in Italia non esiste il segreto bancario e diversi soggetti possono accedere a tali informazioni senza avere particolari autorizzazioni

 

Per approfondire:

Il bancario che spiava i conti di Meloni (e non solo), la storia dall’inizio: cosa si sa

Il Fisco

  • Il primo soggetto che può controllare i conti bancari è ovviamente il Fisco, specie quando si rende necessario verificare la correttezza dei dati inseriti dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi. Inoltre, il cittadino deve fornire all’Agenzia delle Entrate anche spiegazioni valide sui movimenti di denaro che avvengono sui propri conti correnti, come ha stabilito anche una recente ordinanza della Corte di Cassazione (la n. 16850 del 19 giugno 2024)

I dati presi in esame

Ma quali sono i dati che prende in esame il Fisco? Premesso che l’Agenzia delle Entrate dispone già di numerose informazioni sul contribuente, in caso di controlli possono essere analizzati:

  • Cambiali
  • Bonifici in entrata e in uscita
  • Cassette di sicurezza
  • Assegni circolari
  • Cifre versate e ricevute con carte di debito e ricaricabili
  • Acquisti tramite bancomat
  • Apertura nuovi conti correnti
  • Vendite di immobili

Controlli anche sul conto cointestato

  • In caso di anomalie, la presunzione di colpevolezza - ovvero il principio per cui l'onere di dimostrare la propria innocenza spetta sempre al correntista - si applica non solo al conto intestato ma anche a quello cointestato. Quindi l’accertamento riguarderà sia il marito che la moglie o sia il padre che il figlio, nel caso in cui ci siano delle inesattezze nel conto cointestato. Eventuali bonifici ricevuti e i versamenti di denaro che effettuiamo sul conto corrente ma non risultano nella dichiarazione dei redditi presentata possono essere controllati dell’Agenzia delle Entrate

Si fanno controlli anche all’estero?

  • Sono possibili controlli del Fisco anche sui conti all’estero? Se in Italia, come si è detto, non c’è più il segreto bancario, storia diversa è invece per altri Paesi, come i paradisi fiscali, e la Svizzera, dove esiste un segreto bancario parziale. In ogni caso sono possibili controlli, a seconda di accordi, trattati e convenzioni presenti, che possono consentire la collaborazione tra vari Stati

Il sistema di interscambio

  • Il database dell'Agenzia delle Entrate è il sistema di interscambio, utilizzato per raccogliere tutti i dati pervenuti dall’esterno e per combinarli con quelli interni. In caso di controlli ai conti correnti, questo applicativo incrocia autonomamente tutti le informazioni ed evidenzia eventuali situazioni di incongruità. L’ "allarme" scatta quando il sistema di interscambio rileva una differenza del 20% tra quanto dichiarato e quanto speso nel periodo di riferimento

In caso di sanzioni

  • In caso di anomalie il contribuente viene iscritto in una blacklist, dove vengono segnalati i cittadini i cui conti registrano anomalie. Tutti gli iscritti passano quindi allo step successivo del controllo, il contraddittorio del redditometro. Ma cosa significa? La persona oggetto del controllo deve recarsi all’Agenzia delle Entrate ed effettuare un colloquio con gli incaricati dove gli viene offerta la possibilità di spiegare l’origine delle incongruenze, presentando la documentazione che possa provare eventuali errori

La banca

  • Anche chi lavora in banca può verificare informazioni su entrate, spese tramite carte di credito e giacenza media secondo procedure disciplinate dalle norme del Testo Unico Bancario e nel rispetto della normativa europea sul Gdpr

Il principio di circolarità

  • Al dipendente di Intesa Sanpaolo al centro dello scandalo viene contestata proprio la violazione della direttiva Gdpr e la necessità operativa di tali accessi, cioè la mancanza di una motivazione valida. La possibilità di farlo era concessa, anche se lo sportello in questione era territorialmente distante da quello dove gli spiati avevano i loro conti correnti: ad agire in questo caso è il principio di circolarità, che permette di agire in base alla necessità in tutte le sedi del gruppo

Cosa può fare il garante della privacy

  • Ma cosa può fare in questo caso il Garante della Privacy? Ai sensi del regolamento del Gdpr, le violazioni sui conti possono essere violazione della riservatezza, dell’integrità e della disponibilità. Ai sensi del Regolamento Ue 2016/679 c’è l’obbligo entro 72 ore di notificare la violazione all’Autorità di controllo a meno che esista "un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche". Il Garante della Privacy può poi prescrivere misure correttive per adeguare le misure di sicurezza tecniche e organizzative applicate ai dati violati. Possibili anche sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino a 10 milioni di euro o, nel caso di imprese, fino al 2% del fatturato totale annuo mondiale 

 

Per approfondire:

Bari, perquisizioni a casa del bancario che spiava i conti di Arianna e Giorgia Meloni