Pesaro, ok all’adozione da parte di coppia omogenitoriale: il figlio era nato con Gpa

Cronaca
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Il tribunale per i minorenni di Pesaro ha autorizzato l’adozione del secondo figlio da parte di una coppia omogenitoriale, nato all’estero tramite gestazione per altri. La sentenza, storica nell’ambito dei diritti, arriva nonostante la recente legge italiana che qualifica la Gpa come reato universale  

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Il tribunale dei minorenni di Pesaro, nelle Marche, ha emesso una sentenza “storica” nell’ambito dei diritti: ha riconosciuto l'adozione del secondo figlio da parte di una coppia omogenitoriale, nato tramite gestazione per altri (Gpa) all'estero. A darne notizia è il Corriere Adriatico. Il tribunale dei minori ha dato il via libera all'adozione da parte del secondo papà, in un contesto giuridico reso più complesso dalla recente legge italiana che qualifica la Gpa reato universale. "Il minore deve essere tutelato al di là della modalità con cui è venuto al mondo", hanno scritto i giudici.

Il primo figlio

 

La coppia, composta da due liberi professionisti di Pesaro di 30 e 40 anni, aveva già ottenuto nel 2023 l'adozione del primo figlio, nato attraverso Gpa negli Stati Uniti. Anche in quel caso, solo il padre biologico era stato inizialmente riconosciuto in Italia, rendendo necessario il ricorso all’adozione da parte del partner. Il bambino, cittadino americano con doppio cognome, vive con la coppia sin dalla nascita.  Nel frattempo, anche l'altro genitore ha intrapreso lo stesso percorso, ricorrendo nuovamente alla Gpa negli Stati Uniti e dando alla luce un secondo figlio, nato prima dell'approvazione della legge italiana del 16 ottobre 2023, che vieta la maternità surrogata come reato perseguibile anche se commesso all'estero.    

 

La sentenza

 

La procedura per l’adozione, avviata lo scorso dicembre con l’assistenza dell’avvocata Claudia Fabiani, si è conclusa positivamente con una sentenza che pone al centro la tutela del minore. "Una discriminazione del bambino fatta derivare dallo stigma verso la decisione dell'adulto di aver fatto ricorso a una tecnica procreativa vietata dal nostro ordinamento, si risolverebbe in una violazione del principio di uguaglianza", hanno sottolineato i giudici che, citando una precedente sentenza della Cassazione, ribadiscono come "il minore, parte debole e priva di responsabilità, deve essere tutelato al di là della modalità con cui è venuto al mondo" e quindi "l'interpretazione deve essere improntata a un senso di umanità".     

 

Legale: “Ha prevalso il diritto del minore"

 

L’avvocata Claudia Fabiani ha commentato la decisione del tribunale di Pesaro sottolineando come abbia “prevalso il diritto del minore”. "Ho assistito questa coppia già nel 2023, quando il tribunale dei minori ha approvato l'adozione richiesta, da uno dei due papà, per il primo figlio avuto tramite gestazione per altri (Gpa). La nuova sentenza assume però un'importanza ancora maggiore perché è intervenuta dopo l'approvazione della legge che ha reso la gestazione per altri un reato universale, anche se compiuta in uno Stato estero”, ha dichiarato. "È importante sottolineare che i genitori hanno compiuto la gestazione per altri prima che la legge diventasse universale, quindi non sono penalmente perseguibili. Tuttavia, ci chiedevamo se sarebbe stata accolta una richiesta di adozione simile dopo l'entrata in vigore della nuova normativa”. “Il tribunale ha scelto di riconoscere, da un punto di vista civile, il diritto pieno del minore ad avere una famiglia e la bigenitorialità, anche se i genitori sono due papà - ha aggiunto - la sentenza è motivata in maniera davvero acuta e con una mentalità aperta evidenziando come il neonato non può mai essere considerato un disvalore, né il suo interesse può essere strumentalizzato da leggi volte a sopprimere tecniche vietate in Italia e ribadendo il diritto del minore ad avere una famiglia e due genitori che lo riconoscano sotto ogni punto di vista". "Questa sentenza ha un carattere innovativo e dimostra come il diritto del minore venga prima di tutto, anche della legge penale i genitori sono molto contenti e soddisfatti di questa decisione. Quando è avvenuta la prima adozione del primogenito, si sono dimostrati a tutti gli effetti una famiglia, sia per bisogni, accudimento, crescita e responsabilità. Tutto questo è stato riconosciuto anche dal tribunale, che ha riportato queste considerazioni nella sentenza". "Purtroppo in Italia i diritti delle persone omosessuali non sempre si accordano con il diritto alla famiglia. Per questo spesso le coppie si rivolgono all'estero, come nel loro caso in California, per costruire la propria famiglia, senza avere però la certezza che il loro legame avrebbe avuto pieno riconoscimento in Italia, soprattutto alla luce della nuova legge i genitori che rappresento tengono molto a garantire ai loro figli tutti i diritti e i riconoscimenti che spettano loro. Sono due papà, ma la felicità di un minore non dipende da questo: ciò che conta è che la famiglia sia solida e sappia dare amore”, ha concluso Fabiani.   

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