Gpa reato universale, pro e contro: il confronto Gandolfini-Gallo

La gestazione per altri è reato universale in Italia. Questa pratica di procreazione assistita era già vietata dalla legge 140 del 19 febbraio 2004, ma con il disegno di legge approvato dal Parlamento italiano il 4 novembre 2024 si rende punibile anche chi ha praticato la Gpa all’estero. Si è acceso così un vivace dibattito, che ha visto un confronto tra posizioni sempre più polarizzate. Gli ospiti di Materia Grigia, il programma di Sky Tg24 condotto da Fabio Vitale, si sono confrontati sul tema: favorevole, Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’associazione Luca Coscioni; contrario, Massimo Gandolfini, neurochirurgo, psichiatra e leader del Family day. Ci spiegate perché siete favorevoli, contrari, oppure favorevoli ma solo se la Gpa non prevede la mediazione del denaro? Gallo: “Sicuramente sono favorevole quando l’accesso è regolamentato tramite leggi chiare che garantiscono i diritti di tutti i soggetti coinvolti. Ci sono 66 Paesi al mondo dove è possibile accedere alla gravidanza per altri e in alcuni casi è previsto che sia un giudice autorizzare caso per caso, perché vi sia un controllo specifico. Se ci fossero situazioni di violazione dei diritti umani fondamentali o della libertà di scelta saremmo tutti dalla stessa parte: contrari. Ma le buone leggi che prevedono regole precise determinano un accesso legale a queste tecniche. Pensate a una persona che vince la battaglia contro il cancro, riesce a crioconservare i propri gameti, a preservare la propria fertilità, ma rimane senza utero. A quella persona la scienza offre la possibilità di un trapianto d'utero, ma deve attendere che muoia qualcuno compatibile con lei e poi sottoporsi a più interventi. Mentre la scienza offre anche un'alternativa, la fecondazione medicalmente assistita, con gravidanza per altri, dove c'è una donna che in modo consapevole, libero si pone a disposizione nelle varie forme a seconda delle leggi in vigore negli altri Paesi per portare avanti una gravidanza per altri e anche un atto di solidarietà”. Gandolfini: “Io sono nettamente contrario alla pratica della gestazione per altri. Questa terminologia, poi, è più recente. All'inizio veniva chiamata per quello che è: utero in affitto, perché si tratta esattamente di questo. È una pratica che trovo vergognosa e incivile perché nella pratica poi è stata realizzata da persone che provenivano soprattutto da Paesi ricchi del primo mondo, che sono andati a colonizzare e ad affittare non un utero, ma un'intera persona, che viene usata per soddisfare desideri e capricci altrui. La riprova di questo è che molti Paesi che facevano prima la gestazione per altri, poi l'hanno limitata: uno fra tutti l'India. Oltre che i Paesi, ad esempio, del Sud-est asiatico: la Thailandia, la Cambogia, il Vietnam e così via. Perché? Perché si è visto che in realtà, al di là dei buoni propositi e della buona fede che diamo pure per scontata, era un enorme business. Una cosa che voglio ricordare a tutti è quello che è accaduto a Kiev, proprio all'inizio della guerra. Più di 50 bambini che erano nati con utero in affitto non sono poi mai stati ritirati. Un po' per la guerra e un po' perché alcuni di questi erano ‘difettosi’ e quindi ‘non buoni’.” Gallo: “A Kiev sono rimasti bloccati 50 bambini durante il Covid ed è intervenuto il garante per l'Infanzia per sbloccare il ricongiungimento con le loro famiglie, che venivano da tutto il mondo. Pensiamo che ci sono persone che per condizione non possono avere una gravidanza, possono essere eterosessuali o dello stesso sesso. Perché negare a loro la possibilità di fare famiglia quando c'è la libertà di scelta della persona che si pone a disposizione per portare avanti una gravidanza?”. Gandolfini: “Bisogna stare molto attenti con una tematica di questo genere, perché si presta a degli abusi e a un vero e proprio commercio. Purtroppo, nel tempo è stato esattamente così. Bisogna tenere presente che ci sono contratti, basta andare a vedere sui siti, in cui si garantisce la possibilità di poter, tra virgolette, ‘ritirare’ il bambino se perfettamente sano, altrimenti no. E rimango dell'idea che i bambini non si comprano e non si regalano”. Cosa accade ai bambini nati all'estero con gestazione per altri che tornano in Italia, dopo il recente disegno di legge? Gandolfini: “Le dico quello che è successo a me. Io ho adottato un certo numero di figli e attraverso la legge di adozione speciale e quando sono rientrato in Italia dai Paesi del Sud America dove avevo adottato, sono stato fermato alla frontiera e hanno con constatato se tutto era secondo le norme. Allora, se una coppia va all'estero per fare gestazione per altri e questa gestazione è vietata in Italia, penso che quel bambino debba essere preso in carico dai tribunali dei minorenni per entrare nel percorso di adozione speciale, come dovrebbe essere per tutti. Il fatto di rispettare dei limiti è un fatto di civiltà ed è un fatto che garantisce e tutela soprattutto il bambino, perché l'elemento fondamentale da tutelare è il bambino e non la coppia committente. Il bambino entrerà nel regime di adozione speciale regolamentato da ben due volte una legge rivista in Italia e che è una delle migliori leggi del mondo”. Gallo: “Questa legge di fatto rende due genitori criminali. È una legge che voleva proteggere i bambini, ma, come abbiamo sentito [indica Gandolfini, ndr], non protegge nessuno, perché quei bambini nati con la gravidanza per altri hanno già due genitori e potrebbero essere strappati a quei genitori che iniziano un percorso di processo penale a loro carico. In questo modo, quella famiglia vedrà gli assistenti sociali verificare come quei criminali crescono questi bambini, e come li amano. Reputo che sia una legge ingiusta che colpisce soltanto le famiglie e in primis le coppie dello stesso sesso”.