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Caso Sangiuliano, Boccia pubblica i due incarichi universitari. Atenei la smentiscono

Cronaca
©Ansa

Ieri l'università Federico II di Napoli aveva negato che la donna fosse "titolare di alcuna cattedra o ruolo di assistenza a docenti", a differenza di quanto riportato sul suo account Linkedin. Università Vanvitelli: il suo “un intervento gratuito”. L’imprenditrice ha replicato postando degli “attestati di docenza”. E attacca: “Perché gli atenei hanno mentito? Chi vuole distruggermi?”. Poi aggiunge: “Si parla della mia vita privata, non del vero scandalo”

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Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice campana al centro del caso che ha portato alle dimissioni dell’ormai ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è tornata a difendersi sui propri profili social, questa volta sul tema del proprio curriculum. Ieri l'università Federico II di Napoli ha smentito che la donna sia "titolare di alcuna cattedra o ruolo di assistenza a docenti", a differenza di quanto riportato sul suo account Linkedin. E oggi lei ha replicato su Instagram: "Naturalmente proverò la falsità delle informazioni che vengono dalle istituzioni in questa lotta per la verità. Per questo motivo, pubblico i due incarichi universitari".

Gli attestati di docenza

L'imprenditrice ha pubblicato un “attestato di docenza” in cui si legge che "la dottoressa Maria Rosaria Boccia parteciperà attivamente in qualità di Docente alle attività didattiche e pratiche del Master Universitario di II livello in Medicina Estetica per l'anno accademico 2024-2025, diretto dal Prof. Francesco D'Andrea presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II", firmato dallo stesso D'Andrea. Spazio anche a un altro attestato, datato 8 maggio 2024, in cui si legge che "svolge attività didattica integrativa presso il Master in Dietetica applicata agli stili di vita: dalla sedentarietà all'attività sportiva afferente al Dipartimento di Medicina Sperimentale dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, dal 18 gennaio 2024 a oggi". Il documento risulta firmato dal direttore del Master, Prof. Marcellino Monda. "Questa mia necessità - scrive Boccia nel post - nasce dal fatto che le istituzioni non possono essere soggette alla pressione di poteri forti, poiché altrimenti è a rischio la loro stessa integrità. In uno Stato democratico, i poteri non possono manipolare le istituzioni, che devono rimanere indipendenti e al servizio dei cittadini. Perché le università hanno mentito? Da chi hanno subito pressione? Chi vuole distruggere la mia persona? Chi vuole zittirmi? Ora le domande le faccio io!".

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Le posizioni delle università

Ieri l’università Federico II di Napoli aveva precisato la sua posizione, ovvero che “Maria Rosaria Boccia non è titolare di nessuna cattedra o ruolo di assistenza a docenti all'università, a differenza di quanto riportato sul suo account Linkedin, dove scrive di essere "docente universitario" di "Scienze della comunicazione e Media Digitali" del master in Medicina Estetica per l'anno accademico 2024/2025”. Inoltre “non risulta alcuna docente o ricercatrice a nome di Maria Rosaria Boccia alle dipendenze dell'Ateneo - riporta il documento - né risulta alcuna documentazione attestante lo svolgimento di servizio di assistenza docenti, né, infine, risulta la stipula con l'Ateneo di contratti di docenza". Invece l'università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli chiarisce che Maria Rosaria Boccia ha tenuto un "intervento, a titolo gratuito ed in modalità telematica, riguardante la tematica di Marketing e Comunicazione, nell'ambito delle attività integrative" del master in 'Dietetica Applicata agli Stili di Vita: dalla sedentarietà all'attività sportiva' "per l'anno accademico corrente". L'Ateneo casertano ha risposto così all'accesso civico richiesto dall'Ansa. Nella domanda, si chiedeva di verificare eventuali ruoli di docenza ricoperti dall'imprenditrice, in quanto sul suo profilo Linkedin - oggi non più visibile - lei si autodefiniva "docente universitario" in "Pianificazione della comunicazione e marketing tra etica e deontologia" presso l'ateneo.

boccia sangiuliano

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Boccia: si parla della mia vita privata, non del vero scandalo

In un altro post su Instagram di oggi, Boccia scrive: ”Leggo moltissime notizie sulla mia vita privata. Se vi dicessi che non sono vere, la stampa continuerebbe ad attaccarmi, concentrandosi solo su di me e distogliendo l'attenzione dal vero problema. Per questo, da questo momento, confermerò tutto il male che viene detto sulla mia vita privata, ma non permetterò che si sposti l'attenzione dalla verità su un decreto ministeriale stracciato". "Tutto questo scandalo - insiste - è nato da chi ha strappato atti ministeriali. Perché si continua a parlare della mia vita privata? Perché non si parla più del reale motivo che ha generato il caso? La stampa e la televisione mi dipingono come una millantatrice, un'amante, una bugiarda, un'influencer, una che cerca di accreditarsi… Ebbene sì, sono tutto ciò che la disinformazione vuole, ma lotto per la verità".

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Boccia: “Stop a nomina dopo dialogo Sangiuliano-Arianna Meloni?”

Sulla vicenda della sua mancata nomina a consigliera dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano, Boccia ha scritto: ”Ho già fornito le prove che ero stata nominata consigliera. Quindi, invece di spostare l'attenzione mediatica sulla mia vita privata, che non importa a nessuno, vediamo chi ha detto bugie e chi non ha svolto bene il proprio lavoro: il Ministro, il gabinetto, la segretaria del Ministro, l'ufficio stampa, ecc. La domanda è sempre la stessa: come è stato possibile che un decreto di nomina sia stato strappato senza lasciare traccia? E qual è il motivo? È stato per un capriccio della moglie di Sangiuliano? Perché c'era un'incompatibilità di curriculum? (Il Ministro al TG1 ha detto di no). Perché c'era un conflitto di interesse con la mia azienda? (Se così fosse, anche tutti gli altri consiglieri avrebbero un conflitto di interesse, come si legge dai curriculum pubblicati sul sito del Ministero). È avvenuto dopo il dialogo con Arianna Meloni? (Il Ministro mi chiamò subito dopo e mi chiese di vederci per raccontarmi il contenuto della conversazione)".

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