Introduzione
A fine agosto l’imprenditrice ha pubblicato un post su Instagram in cui ringraziava l'allora ministro della Cultura per la nomina a Consigliera Mic per i Grandi Eventi. Un incarico smentito dal ministero. Da quel momento è partita la querelle intorno al ruolo della 41enne campana, dai soldi per i viaggi istituzionali all'accesso ai documenti riservati sull'organizzazione del G7 Cultura. Una serie di botta e risposta tra social, stampa e televisione culminata con l'annuncio del passo indietro del ministro. Ecco i momenti salienti della vicenda.
Quello che devi sapere
Caso Boccia, Sangiuliano si dimette
- Nel pomeriggio del 6 settembre Gennaro Sangiuliano ha annunciato le proprie dimissioni “irrevocabili” da ministro della Cultura in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La decisione arriva a poco più di una settimana da quando è esploso il caso intorno alla presunta nomina (poi negata) a consulente di Maria Rosaria Boccia. Ecco le tappe della vicenda.
Per approfondire: Caso Boccia, il ministro Gennaro Sangiuliano si è dimesso: "Decisione irrevocabile"
Il post di Boccia
- Il caso scoppia il 28 agosto quando le opposizioni, Pd e Italia Viva, chiedono a Sangiuliano di chiarire sul ruolo dell’imprenditrice campana dopo il post pubblicato sul suo profilo Instagram. "Grazie a Gennaro Sangiuliano per la nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi", scrive Boccia ricevendo, a stretto giro, una secca smentita da parte del Ministero della Cultura. Sui social la 41enne pubblica una serie di foto che la ritraggono insieme all’ex direttore del Tg2
La risposta del ministero
- Boccia sostiene di essere in buoni rapporti con il ministro che aveva firmato il decreto di nomina a consigliere, a titolo gratuito, per il quale mancava solo la ratifica. L’influencer punta il dito contro lo staff del ministero che aveva negato di averla mai incontrata e pubblica immagini di chat su gruppi di lavoro in cui sarebbe stata inserita. Le opposizioni chiedono al ministro di riferire in Aula ed evocano la mozione di sfiducia
La polemica sul G7
- Tra il materiale pubblicato da Boccia spunta anche una email del 5 giugno relativa all’organizzazione del G7 dei ministri della Cultura in programma tra Napoli e Pompei a fine settembre. Il documento riservato fa riferimento agli spostamenti e alla sicurezza dei ministri ospiti della presidenza italiana e secondo l'imprenditrice proverebbe il suo incarico
I viaggi
- Intanto l’influencer continua a pubblicare foto sulle trasferte in compagnia del ministro durante alcuni appuntamenti istituzionali. Dal Taobuk Festival di Taormina (Me) alla kermesse “Libro Possibile” di Polignano a Mare (Ba), dalla consegna delle chiavi al ministro della città di Pompei alla visita alla Pinacoteca di Brera a Milano: le apparizioni insieme si moltiplicano mentre non è chiaro a che titolo la consigliera "fantasma” fosse al seguito del ministro. E soprattutto chi abbia pagato i suoi 8 viaggi effettuati in due mesi tra giugno e agosto 2024. "Non ho mai pagato io le trasferte", sostiene Boccia
Il cambio di versione
- "Dopo otto giorni la pezza è peggiore del buco”, scrive ironica Boccia sempre su Instagram. Sangiuliano pubblica una lettera in cui cambia versione e spiega di aver valutato la nomina di Boccia come consulente a titolo gratuito. Mentre il botta e risposta continua tra post sui social e dirette tv, nel pomeriggio di martedì 3 settembre il ministro ha un colloquio di un'ora e mezza con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, al termine del quale non si dimette
La difesa di Meloni
- Giorgia Meloni, ospite da Paolo Del Debbio su Rete 4, difende il ruolo di Sangiuliano e parla di “gossip” intorno alla vicenda. “Il ministro mi dice che effettivamente aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico di collaborazione non retribuito. Poi ha fatto una scelta diversa e ha deciso di non dare quell'incarico, per chiarire alcune questioni. Mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso ad alcun documento riservato, particolarmente sul G7 e soprattutto mi garantisce che non un euro dei soldi pubblici degli italiani è stato speso per questa persona", afferma la premier. Nel giro di un'ora Boccia replica alla presidente del Consiglio sui social. “Questa persona ha un nome, un cognome e un titolo”. E pubblica due documenti sulla riunione dei ministri della Cultura del G7
In giro per Montecitorio
- Cresce intanto l’attenzione intorno alla figura di Maria Rosaria Boccia, in particolare per il suo attivismo sui social. In alcuni video postati, per esempio, riprende i corridoi di Palazzo Montecitorio indossando un paio di occhiali dotati di microcamere. In altri, indice un sondaggio mentre si dirige verso la stanza del ministro all'interno del dicastero
Sangiuliano in lacrime al TG1: “Chiedo scusa a mia moglie”
- Il 4 settembre Sangiuliano, in un’intervista al TG1, ammette di avere avuto con una relazione affettiva con Boccia, di aver pensato di conferirle l’incarico da consulente ma di aver fermato la procedura perché voleva evitare "conflitti d'interesse". Il ministro aggiunge che “non un euro del Mic è stato speso per i viaggi pagati con invece con la sua carta di credito personale”. Ribadisce di non essere ricattabile, poi in lacrime chiede scusa alla moglie e a Giorgia Meloni. “Ho presentato le mie dimissioni alla premier ma le ha respinte"
Boccia: “Ministro ricattato”
- Il 5 settembre Maria Rosaria Boccia rilascia un’intervista alla Stampa in cui ribadisce la sua posizione ed evoca l’ombra del ricatto sul ministro. "Ci sono alcune persone che lo ricattano per delle agevolazioni che hanno avuto", afferma l’influencer. Palazzo Chigi smentisce le indiscrezioni su un vertice d’emergenza tra Meloni e i vicepremier Tajani e Salvini per discutere sul ruolo di Sangiuliano
La denuncia, poi le dimissioni
- La mattina del 6 settembre Sangiuliano effettua un sopralluogo all’Arco di Costantino, danneggiato nei giorni scorsi da un fulmine. Sulla stampa estera il caso Boccia fa il giro del web mentre la Corte dei Conti annuncia che "sono in corso valutazioni". Il passo indietro del ministro si materializza nel pomeriggio con una lettera in cui annuncia le dimissioni irrevocabili e ringrazia Meloni per averlo difeso. Pochi minuti dopo Palazzo Chigi annuncia la nomina di Alessandro Giuli a nuovo ministro della Cultura.
Per approfondire: Sangiuliano, la carriera e le gaffe del ministro al centro della bufera per il caso Boccia
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- Caso Boccia, Sangiuliano si dimette
- Il post di Boccia
- La risposta del ministero
- La polemica sul G7
- I viaggi
- Il cambio di versione
- La difesa di Meloni
- In giro per Montecitorio
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