Sangiuliano: "Con Boccia una relazione, non sono ricattabile. Respinte le mie dimissioni"

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Il ministro parla al Tg1 della "consulente mancata" e assicura: "Mai speso pubblici, i suoi viaggi li ho pagati da me con la mia carta di credito personale". A stretto giro arriva la replica della donna che su Instagram scrive: "Iniziamo a dire bugie! Su questo terreno non sono ricattabile.". Il Pd: "Da Sangiuliano uso privato del servizio pubblico"

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"Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l'incarico". Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in un'intervista al Tg1 parla della "consulente mancata" Maria Rosaria Boccia, su cui si è sollevato un caso politico. "Mai speso soldi pubblici" ha detto ancora il ministro: "I suoi viaggi li ho pagati da me con la mia carta di credito personale". E ha ribadito: "Non sono ricattabile". "Ho presentato le mie dimissioni alla premier ma le ha respinte" ha poi aggiunto. A stretto giro arriva la replica della donna che su Instagram scrive: "Iniziamo a dire bugie! Su questo terreno non sono ricattabile....".

"Boccia mi fu presentata da amici comuni"

Il ministro ha detto che Maria Rosaria Boccia l'ha conosciuta" all'inizio della campagna elettorale per le europee ad una manifestazione di Fdi a Napoli; mi è stata presentata da amici comuni anche se lei poi ha pubblicato una foto del 2023, una delle tante foto fatte in occasione di un evento". Poi ha aggiunto che "è nata un'amicizia personale e sono state riscontrate doti organizzative e per questo volevo nominarla consigliere a titolo gratuito".

"La procedura di nomina di Boccia non perfezionata"

Sangiuliano a proposito della mancata nomina di Boccia ha specificato: "Da rapporto di amicizia, la relazione è diventata affettiva e sentimentale e dopo aver portato avanti l'ipotesi di nomina, ho consultato amici legali e il capo di gabinetto che mi hanno detto che tutto ciò poteva configurare un conflitto di interessi. Quindi ho mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina per il potenziale conflitto di interessi: non solo per il rapporto sentimentale, ma anche per altri rilievi circa la sua partecipazione a suoi eventi che potevano entratre in cinflitto con i nostri. La nomina si perfeziona con l'invio all'Ufficio del bilancio che non è mai avvenuto. Non esiste un protocollo, anche il contratto che lei potrebbe esibire non è stato controfirmato, la procedura è stata interrotta, ma questo è successo di frequente in questo governo e altri".

Sangiuliano in lacrime: "Chiedo scusa a mia moglie e Meloni"

Il ministro si è lasciato andare anche a un momento di commozione. "La prima persona a cui devo chiedere scusa, perché è una persona eccezionale, è mia moglie. Chiedo scusa a Meloni per l'imbarazzo procurato a lei e al governo. Chiedo scusa ai miei collaboratori che si sono trovati coinvolti nella vicenda", ha detto con le lacrime agli occhi. Poi è tornato a parlare di Boccia, in particolare rispondendo a una domanda del direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, che gli ha chiesto se avesse capito che l'assistente registrava le conversazioni. "A un certo punto sì - ha spiegato - È uno dei motivi per cui ho voluto interrompere la relazione. Io non registro nessuno, anche da giornalista chiedevo l'autorizzazione di registrare. Non sono mai stato complottista e non voglio pensare ad altre, anche se le cose emerse in questi ultime ore mi fanno pensare". "Pensa che ci sia una regia dietro?", ha chiesto Chiocci. "Lo escludo categoricamente", ha risposto Sangiuliano.

"Meloni mi ha detto di andare avanti"

Riguardo all'ipotesi su un suo passo indietro in seguito alla vicenda, Sangiuliano ha detto: "Sono pronto a dimettermi subito dopo che Meloni me lo chiede, ma la ho rassicurata con prove documentali che si tratta di una vicenda di gossip, che mi rendo conto essere fastidiosa, ma mai un euro dei cittadini italiani è stato speso e nessun documento riservato è mai circolato". Poi ha continuato: "La presidente del Consiglio mi ha detto di andare avanti e di chiarire subito il punto di verità. Mi ha detto: sii sempre sincero e di' sempre la verità".

"Possono uscire le chat ma sarebbe un reato"

"Sicuramente possono uscire le chat, anche se questo sarebbe un reato. Sono chat relative a una relazione affettiva", ha affermato  rispondendo a una domanda sui timori che Boccia possa pubblicare nuovi documenti. "Nordio ha detto che un ministro dovrebbe usare cautela", ha ricordato il direttore Chiocci. "Questo sicuramente...", ha risposto il ministro. "Mi sembrerebbe strano che qualcuno pensasse di aprire un'inchiesta su relazioni personali, non vedo profili giuridici", ha aggiunto. 

"Boccia delusa perché non avrei lasciato mia moglie"

"Posso comprendere la delusione sentimentale di una persona nei miei confronti anche perché io ho più volte ribadito, soprattutto nell'ultima fase, che non intendevo lasciare mia moglie, che è la persona più importante della mia vita, una persone eccezionale. Oppure la delusione per la mancata nomina, che non poteva avvenire perché io privilegio l'istituzione alla convenienza personale", ha sottolineato per spiegare le ragioni del risentimento della sua ex amante. A proposito della telefonata intercorsa ieri con Boccia ha spiegato: "L'ho fatta per dirle di essere corretta e precisa nelle sue affermazioni. Questo era il motivo della telefonata". Poi sulla durata della loro relazione: "Il nostro rapporto è iniziato un po'di tempo dopo la nostra conoscenza. Ci siamo conosciuti nella prima decade del mese di maggio e a fine luglio, inizio agosto il rapporto si è esaurito".

"Sul G7 mai violati documenti riservati"

Il ministro ha parlato anche del tema della presunta violanzione dei documenti riservati del G7. Sangiuliano ha negato con forza che sia avvenuto: "Assolutamente no! Del G7 sono stati diffusi aspetti marginali, ma nessun documento classificato o riservato".  Poi ha aggiunto: "Dopo l'intervento della premier da Del Debbio lei ha postato dei documenti che a noi sembrano il programma dell'evento, orari di ingresso o del pranzo. È solo un programma che per altro era già stato pubblicato da La Repubblica online".

"I viaggi pagati da me o dagli organizzatori"

Il ministro della Cultura ha anche elencato i viaggi compiuti con Maria Rosaria Boccia, sottolineando che non sono "mai stati pagati con un euro pubblico".  "A Riva Ligure ha pagato il sindaco con suoi soldi personali - ha spiegato ancora -. Il ministero ha un budget che ho rispettato. Spesso dico agli organizzatori degli eventi che se vogliono la mia presenza devono pagare le spese perché non posso superare il budget. A Sanremo ho presentato la biografia di Prezzolini e ha pagato l'organizzazione della rassegna 'I martedì letterari'. L'organizzatrice aveva una conoscenza antecedente con Boccia e aveva piacere che lei ci fosse". "Sono cinque le trasferte - ha riassunto il ministro -. In tre casi ho pagato io. A Pompei non c'era trasferta perché lei vive lì. A Riva ha pagato il sindaco e a Sanremo l'organizzazione". 

Boccia su Sangiuliano al Tg1: "Iniziamo a dire bugie"

"Iniziamo a dire bugie! Su questo terreno non sono ricattabile....". Così Maria Rosaria Boccia aveva commentato a caldo su Instagram l'anteprima dell'intervista a Gennaro Sangiuliano. Prima della messa in onda aveva postato anche una confezione di pop corn e l'immagine del Tg1, lanciando così un altro messaggio attraverso le sue storie. "Tutto arriva per chi sa aspettare", ha scritto sotto le immagini.

Ira delle opposizioni: "Usa privatistico del servizio pubblico"

Mentre sulla prima rete del servizio pubblico andava in onda l'intervista al ministro Gennaro Sangiuliano, dalle fila delle opposizioni è partita una pioggia di critiche. Rivolte sia alla Rai, che ha deciso di dare al colloquio col ministro un spazio in prima serata, sia all'esecutivo. Ad aprire il fuoco è stato il Partito Democratico. "La tv di stato, pagata dai contribuenti, - ha dichiarato la senatrice Simona Malpezzi - a disposizione di Sangiuliano che invece di venire in Parlamento per il caso Boccia, occupa con l'ok della premier la prima serata Rai. La tv di Stato al servizio del potere: non stanno facendo la storia. Stanno infangando le istituzioni".

Da Pd e M5s note dei gruppi in Vigilanza Rai

Poi gli attacchi sono arrivati da quasi tutti i partiti all'opposizione. Il Pd ha insistito con una nota congiunta dei parlamentari del gruppo in Vigilanza Rai. "Quindici minuti di intervista a un ministro su fatti sui quali le opposizioni hanno chiesto di riferire in parlamento non sono altro che un uso privato del servizio pubblico", scrivono deputati e senatori dem. A seguire la dichiarazione congiunta degli esponenti del M5s nella stessa Commissione, che annunciano di portare la questione in Vigilanza. "La soap opera triste con protagonista il ministro della cultura - hanno affermato - trova questa sera uno spazio abnorme sul primo telegiornale della tv pubblica. Oltre 10 minuti in cui Gennaro Sangiuliano usa il più importante tg della Rai per autoassolversi".

Italia Viva e Avs all'attacco

Offensiva lanciata anche da Italia Viva. Il leader Matteo Renzi ha affidato il suo commento ai social. "In un Paese civile - ha scritto - un ministro riferisce in parlamento, non al Tg1". "Siamo oltre TeleMeloni",  ha incalzato la deputata Iv Maria Elena Boschi. "Mai nella storia del servizio pubblico è stato stravolto un palinsesto e data una tribuna di 15 minuti a un ministro per un uso privato", ha aggiunto, invitando a convocare i vertici dell'azienda in commissione di Vigilanza. Angelo Bonelli di Avs invece ha evidenziato: "l'esigenza che sia l'autorità giudiziaria a chiarire questa vicenda". 

Meloni: "Errori non sono ammessi". Nordio: "Serve cautela"

Sulla vicenda, è tornata oggi, seppur indirettamente anche la premier Meloni che nella sua relazione introduttiva all'esecutivo di Fratelli d’Italia ha detto: "Noi stiamo facendo la storia, e dobbiamo esserne tutti consapevoli. E questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi". Parole che sembrano richiamare al caso che si è creato intorno al ministero della Cultura. Sul caso è intervenuto anche il ministro Nordo, che a Sky Tg24 ha detto: "Certamente rivolgerei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità. Non significa che la mia sia una critica. Vedremo da come andrà la vicenda". 

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