Sangiuliano, la carriera e le gaffe del ministro dimissionario dopo il caso Boccia
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L'ormai ex titolare della Cultura del governo Meloni, in passato anche direttore del Tg2, non è nuovo a polemiche, anche se quella che lo ha investito in questi giorni è per proporzioni la più grande. Da quando votò al Premio Strega e si lasciò scappare di non aver letto i libri a quando disse che Dante Alighieri è il "fondatore del pensiero della destra italiana": ecco alcuni momenti che hanno messo Sangiuliano in difficoltà.
Quello che devi sapere
Gennaro Sangiuliano, chi è il ministro dimissionario
- Fine dell’estate, nuova bufera sul governo Meloni. Dopo giornate convulse, si è dimesso il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al centro di una polemica per il caso della “consulente fantasma” Maria Rosaria Boccia, imprenditrice di Pompei che sarebbe stata coinvolta in diversi viaggi e - tra le altre cose – anche nell’organizzazione del G7 della Cultura a Napoli, che si terrà dal 19 al 21 settembre. Questo non è stato però il primo scivolone mediatico in cui è incappato l'ormai ex ministro. Ecco chi è.
Per approfondire:
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Gli studi e la carriera accademica
- Gennaro Sangiuliano è nato a Napoli, il 6 giugno 1962. Laureato in Giurisprudenza, all’Università Federico II, si è mosso subito in ambito accademico: ha ottenuto un dottorato in Diritto ed economia, sempre a Napoli, e poi ha frequentato un master in Diritto privato europeo alla Luiss di Roma, con l’ex premier Giuseppe Conte come docente. Lo stesso Sangiuliano è poi passato all’insegnamento: Lumsa, Sapienza e Luiss
Il giornalismo
- Parallelamente, Sangiuliano ha costruito una carriera come giornalista. Ha lavorato al Canale 8 di Napoli, a L’Indipendente e nella redazione del quotidiano Roma, che ha diretto tra il 1996 e il 2001. Poi è diventato capo della redazione romana del quotidiano Libero, prima di passare al ruolo di vicedirettore. Tra le altre testate con cui ha collaborato ci sono L’Espresso, IlSole24Ore, Il Foglio e Il Giornale
La direzione in Rai
- Nel 2003 Sangiuliano approda in Rai. Come inviato è stato in Kosovo, in Afghanistan e in Bosnia. Dal 2009 al 2018 è stato vicedirettore del Tg1. Nel 2018 passa alla direzione del Tg2. L’incarico gli viene confermato nel 2021. Nel mentre firma decine di saggi, tra cui due con Vittorio Feltri: Una Repubblica senza Patria-Storie d'Italia dal '43 ad oggi (2013) e Quarto Reich, come la Germania ha sottomesso l'Europa (2014)
La nomina a ministro della Cultura nel governo Meloni
- L’esperienza tra i vertici del servizio pubblico finisce nel 2022, quando Sangiuliano viene nominato ministro della Cultura del governo Meloni. Prima dell’investitura formale, si era creata qualche polemica quando aveva partecipato alla Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, poco prima che l’adesso presidente del Senato Ignazio La Russa annunciasse la sua intenzione di firmare il programma di governo di FdI Si sottolineava come fosse inopportuno per un direttore della Rai abbracciare così apertamente un partito. L’ingresso nella squadra di Meloni non fu però il suo primo approccio alla politica: nel 2001 si era candidato alla Camera dei Deputati con Casa della Libertà, senza però essere eletto. Da giovane bazzicò gli ambienti del Fronte della Gioventù e poi divenne consigliere circoscrizionale dell’Msi (Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale), per Soccavo, 29esimo quartiere napoletano
Le gaffe di Sangiuliano
- Verso la fine del 2022, in un’intervista al Messaggero, Sangiuliano definì “un certo abuso dei termini anglofoni” come una forma di “snobismo, molto radical chic, che spesso nasce dalla scarsa consapevolezza del valore globale della cultura italiana”, commentando l'idea, lanciata dallo stesso giornale e diventata oggetto di una proposta di legge, di inserire l'Italiano nella Costituzione. Non a tutti le parole piacquero
"Dante Alighieri fondatore del pensiero di destra"
- Poco tempo dopo Sangiuliano stava intervenendo all'evento "Pronti, candidati al via", organizzato da Fratelli d'Italia a Milano, quando indicò Dante Alighieri come “il fondatore del pensiero di destra in Italia”. Numerosissime le critiche delle opposizioni
"Ho votato i libri, poi li leggerò", diceva al Premio Strega 2023
- Durante il Premio Strega 2023, Sangiuliano - uno dei giurati chiamati ad eleggere il vincitore tra i dodici finalisti - sul palco ha detto: “Ho votato i libri, ora proverò a leggerli”. Geppi Cucciari, conduttrice della serata lo ha incalzato. “Ah, non… non li ha letti?“. Il ministro, consapevole della gaffe, ha risposto: “Sì, li ho letti perché ho votato però voglio, come dire, approfondire questi volumi”
Quando disse che Times Square è a Londra
- Nell’aprile 2024, alla presentazione della nuova passeggiata archeologica di Roma, Sangiuliano si è lanciato nell’elenco di luoghi iconici delle più importanti città del mondo. Parlando di Londra aveva parlato di Times Square, che però è a New York. Poi si era scusato, attribuendo l’errore all’emozione “fortissima”
Cristoforo Colombo e Galileo Galilei
- Lo scorso giugno, intervenendo alla manifestazione “Taobuk 2024 – Identità italiana, identità culturale” a Taormina, Sangiuliano affermava che Cristoforo Colombo “non ipotizzava di scoprire un nuovo continente, ma voleva raggiungere le Indie circumnavigando la terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei”. Fu subito notato l’errore storico: il navigatore genovese sbarcò nelle Americhe nel 1492, mentre il padre dell’astronomia moderna, nacque solo nel 1564, 72 anni dopo la storica impresa
La nomina fantasma di Morgan
- Lo stesso mese, il controverso cantautore Morgan annunciava di aver ricevuto da Sangiuliano l'incarico (futuro) di direttore artistico di Villa Verdi, a Sant'Agata di Villanova sull'Arda (Piacenza), acquistata da poco dallo Stato. Nomina smentita dal Ministero della Cultura
I "2 secoli e mezzo" dalla fondazione di Napoli
- Nell’agosto 2024, sul profilo Instagram di Sangiuliano veniva caricato un post che annunciava un piano per le celebrazioni dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli. Ma la foto che lo lanciava parlava dei “2 secoli e mezzo di Napoli". Il ministro rispondeva alle critiche virali parlando di un errore che “evidentemente” era del suo social media manager, di cui “accettava le dimissioni”. Ma anche l’immediato scarico di responsabilità aveva fatto partire qualche critica
Il caso Boccia
- Alla fine di agosto si è alzato un grande polverone che ha interessato Sangiuliano, quando - sul suo profilo Instagram - l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia ha pubblicato una foto insieme al ministro, ringraziandolo per “la nomina a Consigliere per i Grandi Eventi” nell'ambito del G7 di Napoli. Nomina subito smentita dal dicastero. Poi sono però emerse mail con informazioni riservate relative all'organizzazione di una tappa a Pompei, relative allo scorso giugno, con il nome di Boccia tra i destinatari. E si è fatto strada il dubbio che avesse ricevuto pagamenti per un ruolo non confermato dal Ministero della Cultura. Sangiuliano ha prima negato tutto, limitandosi a confermare che la nomina di Boccia sarebbe dovuta arrivare ma è poi stata scartata per possibili "conflitti d'interessi" non meglio precisati. Da lì è stata una escalation di rivelazioni, tra cui l'ammissione di una relazione tra i due. E Sangiuliano si è dimesso il 6 settembre.
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in questa scheda
- Gennaro Sangiuliano, chi è il ministro dimissionario
- Gli studi e la carriera accademica
- Il giornalismo
- La direzione in Rai
- La nomina a ministro della Cultura nel governo Meloni
- Le gaffe di Sangiuliano
- "Dante Alighieri fondatore del pensiero di destra"
- "Ho votato i libri, poi li leggerò", diceva al Premio Strega 2023
- Quando disse che Times Square è a Londra
- Cristoforo Colombo e Galileo Galilei
- La nomina fantasma di Morgan
- I "2 secoli e mezzo" dalla fondazione di Napoli
- Il caso Boccia
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