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Caporalato, una società di Dior finisce in amministrazione giudiziaria

Cronaca
©Getty

Comminate ammende pari a 138.000 euro e sanzioni amministrative pari a 68.500 euro a Manufactures Dior; indagati anche cinque titolari di laboratorio e disposta la sospensione dell'attività per quattro aziende appaltatrici

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Il Tribunale di Milano ha disposto l'amministrazione giudiziaria nei confronti di Manufactures Dior, un’azienda del gruppo Dior, ritenuta incapace di prevenire e arginare fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito del ciclo produttivo. L'indagine per presunto caporalato, condotta dai carabinieri di Milano, è stata coordinata dal pm Paolo Storari e dalla collega Luisa Baima Bollone ed è simile ad altre già istruite per Alviero Martini srl e Giorgio Armani Operations, nelle quali si contesta la mancata applicazione di "misure idonee alla verifica delle reali condizioni lavorative, ovvero delle capacità tecniche delle aziende appaltatrici".

Le indagini hanno coinvolto quattro società 

 

L'inchiesta è partita lo scorso 21 marzo grazie a una serie di ispezioni avvenute in quattro opifici nel milanese e in Brianza. Manufactures Dior, che per il Gruppo Christian Dior realizza articoli da viaggio, borse e altri capi in pelle, ha esternalizzato la produzione "in via diretta" alla Pelletteria Elisabetta Yang e alla Davide Albertario Milano srl. Una produzione, come si legge nel provvedimento, “effettuata in contesti (...) di sfruttamento dei lavoratori”, anche da una terza società, la New Leather Italy srls. Una quarta società risulta invece aver ricevuto "solo formalmente" in sub appalto la produzione, in quanto avrebbe rappresentato solo un "serbatoio" di mano d'opera in modo da non versare gli oneri contributivi, retributivi e fiscali con il risultato di abbattere i costi.

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Lavoro nero e ambienti malsani

 

Ma se “l'originalità di tali prodotti non è in discussione”, è stato accertato che gli opifici sarebbero tutti irregolari: sono stati identificati 32 lavoratori, di cui 7 in nero e tra questi due clandestini, stipendi al di sotto della soglie, "ambienti abusivi e insalubri" e adibiti anche a dormitori e refettori. I macchinari, invece, sono stati trovati privi di "dispositivi di sicurezza", cosa che avrebbe evitato che gli operai venissero a contatto con gli agenti chimici.

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Il costo di una borsa Dior

 

Il risultato di questa operazione sarebbe una spesa di 56 euro a borsa per Dior, come scritto nell’atto, a fronte di un prezzo di vendita in negozio di 2.600 euro. In definitiva, secondo i giudici della sezione misure di prevenzione di Milano, che hanno accolto la richiesta della Procura, la Manufactures Dior “non ha verificato la reale capacità imprenditoriale delle società appaltatrici” e i suoi modelli gestionali “si sono nel concreto rivelati inadeguati”.  Indagati per caporalato, abusi edilizi e fatture inesistenti anche cinque titolari dei laboratori. Infine sono state comminate ammende pari a 138.000 euro e sanzioni amministrative pari a 68.500 euro e per le quattro aziende sub appaltatrici è stata disposta la sospensione dell'attività.

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