Caldo, aprile con picchi oltre i 30°: cosa ci aspetta nell’estate 2024?
Secondo Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, i valori registrati da inizio anno sono rimasti sempre oltre le medie e l'ultimo aggiornamento del Centro Europeo prefigura un trimestre estivo da record. Non mancheranno giornate più fresche, accompagnate però dal rischio di eventi estremi
- Il caldo con punte oltre i 30° che sta interessando l’Italia nella prima metà di aprile non fa ben sperare per quanto riguarda l’estate in arrivo
- Come spiega su iLMeteo.it il meteorologo Mattia Gussoni, “la storia climatologica del nostro Paese e le statistiche ci dicono che in questo periodo le temperature difficilmente superano la soglia dei 23-24°C”
- Tuttavia “da inizio anno i valori termici a livello globale sono rimasti sempre oltre le medie, ben più caldi di qualsiasi altro periodo storico”
- Per quanto riguarda l’estate 2024, spiega Gussoni, “l'ultimo aggiornamento del Centro Europeo prefigura un trimestre estivo da record”
- Questo “a causa verosimilmente di un anticiclone africano sempre più invadente sul bacino del Mediterraneo, con scostamenti rispetto ai valori di riferimento addirittura di +3°C già in avvio di giugno su buona parte dell'Europa, Italia compresa”
- In sostanza ci saranno ondate di caldo, anche prolungate, con picchi oltre i 40 gradi. Nulla che non abbiamo già visto in alcune giornate dell’estate 2023, ma visto l’andamento dall’inizio di quest’anno potrebbe andare anche peggio
- “Secondo il servizio sui cambiamenti climatici Copernicus - spiega Gussoni -, per la prima volta da quando esistono i registri, per dodici mesi di fila le anomalie della temperatura media globale hanno superato il limite di 1,5°C fissato dall'Accordo di Parigi: si tratta di quella soglia climatica, il punto di non ritorno, oltre la quale si innescano fenomeni potenzialmente distruttivi per la nostra società”
- Intervistato poi da Il Corriere della Sera, Gussoni chiarisce che ci saranno certamente giornate più fresche anche a luglio e agosto ma che proprio “questo è l'altro pericolo dell'estate. Da un lato caldo intenso e dall'altro correnti d'aria fresca che interagendo con le masse calde provocano eventi estremi, temporali fortissimi e distruttivi”
- Secondo l’esperto la prima cosa da fare per cercare di contrastare questi fenomeni è ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera
- Ma serve agire anche “contro la siccità. Calabria, Puglia e Sicilia sono già alle prese con questa emergenza. Nei mesi di marzo e aprile lì non è piovuto - dice Gussoni a Il Corriere della Sera - Poi c'è il problema della salute dei lavoratori. Quelli che lavorano in alcune fabbriche o svolgono attività all'aperto che non potranno essere tollerate dal nostro fisico ad alte temperature. Andranno riviste certe regole. Ma questa è materia del ministero della Salute”