Continuano le ricerche dopo l'esplosione nella centrale elettrica: le operazioni non sono facili, i sommozzatori hanno una visuale molto limitata e ci sono detriti
Sono ore drammatiche sul lago di Suviana per i familiari dei lavoratori coinvolti nell'esplosione sommersa alla centrale idroelettrica di Bargi, sull'Appennino bolognese. Per tre dei quattro che non erano ancora stati trovati l'ultima speranza è stata spenta dal ritrovamento dei corpi: due questa mattina - Adriano Scandellari, padovano di 57 anni, stella al merito del Quirinale, e Paolo Casiraghi, milanese di 59 anni - e uno in tarda serata, quello di Alessandro D'Andrea, 37enne pisano. Le ricerche dell'ultimo disperso, Vincenzo Garzillo, 68enne di Napoli, proseguono incessanti (TUTTE LE NOTIZIE LIVE).
L'ultimo disperso
L'ultima persona che risulta dispersa è Vincenzo Garzillo, 68enne di origini napoletane, dipendente di Lab Engineering che era a Suviana come consulente esterno di Enel. In pensione da un anno, con un profilo professionale alto, è un esperto nella riattivazione dei macchinari di centrali idroelettriche.
I feriti
Sono ore di apprensione anche per i familiari dei lavoratori feriti: quattro ricoverati in diversi ospedali e dei quali tre in condizioni molto critiche. Tutti sono in prognosi ancora riservata. Del resto, spiega all'Ansa Stefano Merelli, direttore della Chirurgia plastica e Centro ustioni dell'ospedale di Parma, dove è ricoverato uno dei feriti gravi, in casi come questi, di ustioni più o meno estese e profonde, è impossibile dare tempistiche sullo scioglimento della prognosi. Troppi sono i fattori che possono complicare il quadro clinico. E anche una volta sciolta la prognosi, per il paziente si apre un complesso percorso terapeutico fatto di innesti, interventi, cicatrici da correggere, fisioterapia e sedute di psicologia. Un piccolo spiraglio, senza potersi sbilanciare, arriva per il ferito ricoverato a Bologna al Sant'Orsola, il 35enne Jonathan Andrisano originario dell'Appennino bolognese, della zona della tragedia. Dall'ospedale fanno sapere che le sue condizioni sono in miglioramento. A tirare un sospiro di sollievo è stato finora il comune di Gaggio Montano che ha riaccolto Nicholas Bernardini, 25enne dimesso ieri da Cesena. Potrebbe essersi salvato solo per essere fuggito mettendosi una maglia sul volto, evitando di inalare i fumi letali.