Cartelloni su Netanyahu e Giorgia Meloni nella Capitale. Tornano a manifestare gli studenti di Pisa con slogan come: "In piazza contro le bombe e le manganellate". Nel capoluogo lombardo gli attivisti hanno acceso alcuni fumogeni e ripetuto slogan come "Israele via via, Palestina terra mia". Cortei anche a Torino, Empoli, Firenze e altre località
Nuova giornata di manifestazioni pro Palestina in varie città italiane. Da Milano a Roma migliaia di cittadini sono scesi in strada con bandiere e cartelloni per chiedere il cessate il fuoco da parte di Israele contro la Striscia di Gaza. Sono tornati in piazza anche gli studenti di Pisa “per ribadire che quella scorsa manifestazione è stata repressiva”, hanno detto gli organizzatori. Millecinquecento persone nel capoluogo lombardo e nella Capitale mentre sono state oltre cinquemila nella città toscana. Cortei anche a Torino, Firenze, Empoli e altre città italiane.
Il corteo pro Palestina a Milano
La manifestazione a Milano è partita da piazza San Babila alle 15 e si è conclusa davanti alla stazione Centrale. Questo il percorso: corso Venezia, Bastioni, Repubblica, via Vittor Pisani. Presenti circa 1.500mila manifestanti. "Dobbiamo ringraziare il presidente milanese dell'Anpi Roberto Cenati per essersi dimesso per non aver accettato la parola genocidio. Vergogna", hanno gridato al megafono gli attivisti pro Palestina. "È l'ennesima provocazione", hanno aggiunto. Alla manifestazione erano presenti attivisti aderenti a diverse sezioni dell'Anpi, con uno striscione "storico" con scritto "Stop genocidio a Gaza". Alle parole pronunciate dagli organizzatori al megafono su Roberto Cenati, alcuni hanno applaudito spiegando che il presidente dimissionario ha "una posizione che noi non condividiamo". "Meno male - hanno sostenuto - che se ne è andato. Da tantissimi iscritti all'Anpi non era più ben visto perché le sue esternazioni erano sempre a favore di Israele che condividiamo se si parla della Shoah, ma in questo momento non è il caso di stare dalla parte di un governo che sta massacrando una popolazione". Gli attivisti hanno acceso alcuni fumogeni e ripetuto slogan come "Israele via via, Palestina terra mia". "Giorgia Meloni si dice sdegnata", ha detto uno degli organizzatori davanti alla stazione Centrale, sollevando fischi e contestazioni da parte del pubblico al nome della premier. "Deve essere sdegnata da se stessa" perché "manda soldati e armi". Prima della partenza, i manifestanti si sono raccolti in un minuto di silenzio per commemorare i morti del "massacro della farina", che ha visto "150 uccisi e più di mille feriti. Che colpa avevano?", hanno domandato. "Volevano solo recuperare un pacco di farina per dare da mangiare a propri figli. Come ogni weekend siamo qui per denunciare tutti gli atti criminali compiuti da Israele". Quando il corteo è sfilato in piazza della Repubblica a pochi passi dal Consolato degli Stati Uniti i manifestanti hanno gridato: "Joe Biden assassino", "Meloni assassina". "Ricordiamo agli americani chi sono i criminali", hanno gridato al megafono. "Israele", hanno risposto gli attivisti. Il corteo, che si è poi concluso in piazza Duca d'Aosta, era aperto da uno striscione con su scritto: "Fermiamo il genocidio a Gaza, salviamo Gaza".
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Il corteo pro Palestina a Roma
Nella Capitale è comparso un cartellone con la foto della stretta di mano tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, imbrattata con impronte delle mani verniciate di rosso, a significare il "sangue dei palestinesi" che hanno sulla coscienza. L’immagine è stata issata sul camion dei manifestanti radunati a piazza Vittorio, nel centro di Roma, da dove è partito il corteo. Sul posto anche la polizia. "Palestina libera, stop al genocidio", il grido dei presenti. "Liliana Segre io ti stimo ma non sento la tua voce sulle stragi di Gaza" è lo stendardo tenuto in mano da alcuni manifestanti. "Chiediamo fine all'occupazione della Palestina", ha detto all'Agi Maya Issa, presidente del Movimento degli studenti palestinesi. "In piazza con noi c'è il popolo e i partiti che non sono in parlamento, è l'Italia che noi vogliamo", ha aggiunto. Alla partenza, in testa al corteo alcuni ragazzi palestinesi hanno tenuto dei lenzuoli bianchi con scritto in rosso "stop al genocidio". I giovani si sono poi sdraiati per terra mentre dalle casse risuonava il rumore di bombe e missili. Il corteo si è concluso ancora più avanti di piazzale Tiburtino, dove inizialmente doveva finire il corteo. "Noi la Palestina la vogliamo, non esiste Israele che è uno stato che occupa e che ha colonizzato la nostra terra", ha ripetuto Maya dal megafono. I partecipanti sono stati oltre 1.500. Tra centinaia di bandiere palestinesi i manifestanti hanno sfilato al grido di "Palestina libera, stop al genocidio". Fumogeni rossi, e la canzone "Bella Ciao" cantata a gran voce, cosìil gruppo ha superato piazzale Tiburtino e sono arrivati a piazzale Aldo Moro, davanti all'entrata dell'università Sapienza di Roma. Migliaia di persone, sventolando bandiere palestinesi e facendo con le mani in aria il segno della pace, hanno urlato "Palestina libera, intifada fino alla vittoria".
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Il corteo a Pisa
A una settimana dalle cariche della polizia sui manifestanti dei cortei pro Palestina a Pisa e Firenze, gli studenti sono tornati in piazza. Dopo un’assemblea al Teatro Nuovo, i ragazzi delle scuole superiori si sono ritrovati in corteo in piazza Vittorio Emanuele per attraversare il centro e raggiungere piazza dei Cavalieri, la stessa che fu negata sette giorni fa. “Siamo qua a favore del popolo palestinese” hanno spiegato gli organizzatori che chiedono anche le dimissioni del questore di Pisa. Su indicazione dei legali mancavano nel corteo i manifestanti feriti negli scontri della scorsa settimana. Tutti tranne una che invece è voluta tornare in strada: "Oggi sono qui non solo per dire che le forze dell'ordine spesso abusano nel loro potere, e per fortuna questa volta è diventato un caso mediatico, ma sono qui - ha affermato - soprattutto per dire stop al genocidio in Palestina". Il corteo è partito in ritardo a causa della pioggia, oltre 5mila le persone a sfilare. Guidato da un cordone di una quindicina di minorenni dietro a un furgone con casse e microfoni e con a bordo studenti che hanno portato le loro testimonianze, il corteo ha visto anche la presenza di sigle sindacali, esponenti politici locali della sinistra e del Pd, e collettivi universitari. A loro, alle 15.00, si sono uniti un centinaio di tifosi del Pisa. Tra bandiere e slogan sono stati mostrati striscioni con le scritte "Pisa in piazza contro bombe e manganelli" e "Pisa non ha paura. Stop al genocidio". Durante la manifestazione sono stati scanditi slogan contro Israele definito uno "Stato fascista e terrorista". Nel corteo tantissimi ragazzi e tante famiglie: compresa una mamma con un cartello appuntato su un ombrello con la scritta: "Sono tutti mie figli". Sotto alla questura gli oltre cinquemila manifestanti hanno scandito anche lo slogan "dimissioni, dimissioni" all'indirizzo del questore. In corteo c'erano esponenti del Pd e di altri partiti del centrosinistra e della sinistra. Ha sfilato anche il presidente della Provincia, Massimiliano Angori (Pd). La manifestazione si è conclusa in piazza dei Cavalieri in modo pacifico e in un clima di assoluta serenità.
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Il corteo a Empoli e a Firenze
Corteo a sostegno della Palestina anche a Empoli (Firenze), dove in qualche centinaio hanno sfilato, nonostante la pioggia, per le vie del centro con cartelli e slogan. La manifestazione, organizzata dal Collettivo studentesco "Sav" dell'Istituto Virgilio era stata preavvisata alla Questura. Non ci sono stati disordini, i manifestanti sono stati seguiti da polizia e carabinieri. Nel corteo, accanto a tanti studenti del Virgilio e dell'istituto Pontormo, erano presenti anche rappresentanti del Comitato Empoli per la Pace, di Pace e Disarmo, dell'Anpi, di Non Una di Meno e della Federazione Anarchica Italiana, oltre ad alcuni gruppi ultras dell'Empoli e membri dello storico centro sociale Csa Intifada. In strada anche i candidati sindaco di Empoli, sia della coalizione di centrosinistra Alessio Mantellassi sia Leonardo Masi di Buongiorno Empoli-M5s. La manifestazione si è conclusa nella centralissima piazza Farinata degli Uberti, dove si sono tenuti alcuni interventi dei rappresentanti delle varie sigle. Nel pomeriggio è partita un'altra manifestazione a Firenze promossa da Cobas e comunità palestinese che ha radunato circa 1000 persone in lungarno Vespucci. I partecipanti prima di dare il via al corteo si sono ritrovati di fronte al consolato degli Stati Uniti protetto da alcune transenne. I partecipanti hanno mostrato un lungo striscione che chiede '"di fermare il genocidio a Gaza e il cessate il fuoco". Scanditi slogan contro Israele e gli Usa. Davanti al consolato Usa i partecipanti si sono trattenuti oltre un'ora prima di muoversi sull'itinerario previsto, il corteo si è svolto comunque in maniera tranquilla e ordinata senza problemi. I manifestanti hanno concluso la loro iniziativa in piazza Santo Spirito dopo aver percorso i lungarni dal consolato Usa al ponte Santa Trinita.
Il corteo a Torino
Circa un migliaio di persone si sono ritrovate in piazza Castello, nel centro di Torino, per la manifestazione rganizzata dal coordinamento "Torino per Gaza". Al presidio erano presenti anche centri sociali, Scuola per la Pace, Si Cobas e altre sigle di associazioni. "Siamo qui - hanno spiegato gli organizzatori - in solidarietà con la resistenza palestinese che va sostenuta. A Gaza si lotta ogni giorno per la sopravvivenza. Non dimentichiamo che il Comune di Torino è gemellata con Gaza". "La Palestina è la materializzazione dell'oppressione del governo israeliano nei confronti di un popolo. Per questo continueremo con le nostre iniziative per chiedere la fine del genocidio e delle stragi di bambini, un terzo delle vittime sono loro, in atto in quei territori", hanno aggiunto. "Ogni mattina davanti al cappuccino, al caffè dobbiamo pensare a questa follia alle persone massacrate in Palestina. La Palestina è qui con noi: oggi siamo tutti palestinesi. Non saremo mai zitti davanti a un'ingiustizia. Affamare un popolo è disumano", hanno detto i manifestanti.
Il corteo a Trieste
Un centinaio di persone ha protestato in piazza Unità d'Italia, a Trieste, davanti alla Prefettura nel tardo pomeriggio di ieri contro le cariche della Polizia contro i ragazzi in corteo a Pisa di alcuni giorni fa. A organizzare la protesta è stato il sindacato studentesco Link, che ha chiesto le dimissioni del ministro Piantedosi, insieme con Anpi, Sinistra Classe Rivoluzione, Giovani comunisti/e Trieste, Extinction Rebellion. Molti dei presenti in piazza hanno invece manifestato a favore della Palestina esibendo bandiere della Palestina e striscioni sui quali c'erano le scritte "Palestina libera" e "Basta sangue a Gaza". Tra i rappresentanti della politica locale era presente il capogruppo di Adesso Trieste in consiglio comunale Riccardo Laterza.