Giovanna Pedretti, cosa sappiamo sul caso della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano
La donna è stata trovata senza vita il 14 gennaio sulle rive del fiume Lambro. Titolare del locale "Le Vignole”, alcuni giorni prima della morte si era parlato di lei per la replica a una recensione di un cliente, su cui erano sorti dubbi sull'autenticità. Era anche stata sentita sabato pomeriggio dai carabinieri come persona informata sui fatti in merito alla vicenda
- Giovanna Pedretti era la titolare del ristorante “Le Vignole” ed è stata trovata morta il 14 gennaio sulle rive del fiume Lambro. La donna sarebbe arrivata sul posto a bordo della sua Fiat Panda. Nei giorni precedenti la donna aveva risposto a una recensione di un cliente che si lamentava della presenza di gay e disabili nel suo locale (e per cui qualcuno ne aveva messo in dubbio l'autenticità)
- La prima ipotesi formulata dagli investigatori, poco dopo il ritrovamento del corpo, è stata quella del suicidio. Il corpo senza vita è stato trovato nei pressi del ponte del comune in provincia di Lodi. L’auto è stata subito messa sotto sequestro
- Giovanna Pedretti era finita al centro dell'attenzione dopo la sua risposta alla recensione di un cliente che, dopo essere stato a cena nel locale, aveva scritto: “Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay. Non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e il ragazzo in carrozzina mangiava con difficoltà. Mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio”
- Alla recensione Pedretti aveva risposto così: “Il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l'educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembrano una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole. A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto... credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base all'orientamento sessuale e men che meno la disabilità”
- Il caso ha suscitato un grande clamore mediatico, ma poco dopo sono sorti i primi dubbi sull'autenticità della recensione. Selvaggia Lucarelli ha lanciato l’ipotesi di "un grossolano fotomontaggio" e di "un'operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili”. Sia lei che lo chef e compagno della giornalista Lorenzo Biagiarelli avevano fatto notare errori nel font e sfocature
- Pedretti, nel cui locale si svolgevano anche varie attività di solidarietà come la pizza sospesa per i disabili, alle accuse di recensione falsa aveva detto: "Non vorrei essere caduta in una trappola" spiegando di "non avere una risposta”. Pedretti era stata sentita sabato pomeriggio dai carabinieri come persona informata sui fatti in merito alla vicenda della recensione. L'indomani mattina la donna si sarebbe suicidata
- La Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un'inchiesta, senza per ora ipotesi di reato, ed è stata disposta l'autopsia sul corpo della donna, oltre a un esame tossicologico. Il ristorante è stato intanto chiuso. Domenica mattina è stato il marito di Giovanna ad accorgersi dell’assenza della moglie. Dalle telecamere di casa si vedeva che la donna era uscita dalla sua abitazione, sopra il ristorante, alle 4 del mattino non dando poi più notizie
- Nella Fiat Panda di Giovanna Pedretti sono state trovate diverse tracce di sangue. La vettura era parcheggiata non lontano dal fiume. Il sangue è stato trovato sui sedili e, in particolare, sui tappetini. L'ipotesi privilegiata nelle indagini resta comunque quella del suicidio
- Dalle prime indagini non sarebbero emersi problemi di tipo economico. Il vicesindaco di Sant'Angelo Lodigiano stesso ha confermato che il ristorante di Giovanna era sempre pieno. Riguardo al caso della recensione falsa, il vicesindaco ha detto che gli sembra un’ipotesi incredibile. Riguardo alla vita privata di Pedretti è emerso che anche il fratello si era ucciso oltre 10 anni fa
- Anche i concittadini che conoscevano Giovanna hanno ribadito che era una bravissima persona e che è impossibile credere che possa aver ideato il falso caso della recensione per pubblicizzare le attività del suo locale. Il gruppo il Maggiolino ha salutato su Facebook la donna ringraziandola “per quello che hai fatto per noi. Grazie per L'iniziativa della pizza sospesa e soprattutto per aver difeso la disabilità. Ci mancherai Gio”
- A quanti accusano Lucarelli e Biagini di aver scatenato una gogna contro Giovanna Pedretti ,che potrebbe averla portata a compiere il tragico gesto di togliersi la vita, la giornalista ha replicato spiegando che non si tratta di gogna ma di verifica di una notizia, “di fare debunking”. Poi “la signora viene trovata morta” e si accusano i social di essere pericolosi ma Lucarelli sottolinea che “la cattiva informazione è pericolosa” perché ha diffuso senza prima verificarne la veridicità una storia errata
- "Ci tengo a respingere con forza le accuse di 'odio social' e 'shitstorm' dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima - ha replicato anche Lorenzo Biagini - Vi invito, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita, per un inesistente 'odio social', a riflettere sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in ogni storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo, a quel punto dovremmo chiudere tutto”