Città di Castello, il cane da tartufo cieco Leo rende omaggio al presepe dei cavatori
Il cocker spaniel non vede più da qualche anno, ma grazie al fiuto impareggiabile scova ancora tartufi e ha fatto visita al presepe dei tartufai allestito a Città di Castello insieme al proprietario ed esperto cavatore, Lorenzo Tanzi
- Anche Leo, il cocker spaniel che non vede più da qualche anno ma grazie al fiuto impareggiabile scova ancora tartufi, ha reso omaggio al presepe dei tartufai allestito a Città di Castello. Lo ha fatto insieme al proprietario ed esperto cavatore, Lorenzo Tanzi
- Insieme hanno fatto visita alla 22esima edizione della mostra internazionale di arte presepiale, presso la Cripta. L'opera dedicata ai tartufai - ricorda il Comune di Città di Castello - è stata realizzata dagli artisti Vincenzo Saccardo e Salvatore Fiore di Avellino
- Sughero, legno, rami di alberi adattati, terracotta per le figure e i cani con occhi di vetro. Ma sono i particolari che catturano l'attenzione del visitatore come i vanghini, le bisacce e gli abiti tipici dei cavatori
- "È un'opera davvero bella, significativa del mondo che ruota da sempre attorno alla cerca e cava del tartufo, con tutti i suoi protagonisti, i cani in primo luogo, straordinari animali senza i quali nulla sarebbe possibile" sottolinea Tanzi
- "Ho percepito la felicità di Leo - aggiunge Tanzi -, quasi volesse ringraziare coloro che hanno avuto la straordinaria idea di celebrare attraverso le statuine di un presepe artistico la storia dei cani e dei tartufai"
- "I tartufai con i loro cani sono i protagonisti di pagine di vita quotidiane e stagionali che da secoli si ripetono, condite da aneddoti e storie straordinarie come quella di Leo e del suo proprietario Lorenzo simbolo dell'amore che i cavatori stessi nutrono per i cani, che gli consentono di tirare fuori dai boschi autentici gioielli della natura", sottolineano il sindaco Luca Secondi e l'assessore al Turismo e Commercio, Letizia Guerri
- Gli amministratori hanno definito il presepe dedicato ai tartufai e alla storia di Leo, un giusto e inedito riconoscimento che gli organizzatori della mostra, l'associazione Amici del Presepio "Gualtiero Angelini", hanno loro riservato