Europarlamento, origine succhi e miele: arriva la direttiva colazione
Il passaggio in plenaria è "un passo importante" nel "percorso di trasparenza dell'informazione ai consumatori sull'origine degli alimenti portati a tavola, a tutela della libertà di scelta", ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini
- La plenaria dell'Europarlamento ha approvato nuovi obblighi di trasparenza sull'origine in etichetta per tutta una serie di prodotti consumati soprattutto a colazione, dal miele alla frutta utilizzata per succhi, confetture, gelatine e marmellate
- A Strasburgo ieri era la giornata della revisione delle cosiddetta 'direttiva colazione', che raggruppa norme di commercializzazione vecchie di 20 anni su una serie di prodotti comunemente consumati nel primo pasto della giornata. La Commissione aveva presentato la sua proposta nell'aprile scorso
- Gli eurodeputati hanno approvato ieri la loro posizione sul provvedimento, chiedendo con una maggioranza schiacciante (522 voti a favore, 13 contrari e 65 astensioni) di alzare parecchio il livello dell'ambizione della nuove norme
- Là dove la Commissione si limitava a proporre maggiore trasparenza solo sul miele, l'Europarlamento ha chiesto etichetta con Paese di provenienza anche per la frutta utilizzata per succhi, confetture, gelatine, marmellate e le puree di castagne zuccherate
- E se il miele o la frutta utilizzati provengono da più Stati, i deputati vogliono che tutti i Paesi di origine siano indicati in ordine decrescente in base alla proporzione che rappresentano nel prodotto finale.Certo, mantenere il risultato anche nel negoziato che ora ci dovrà essere con il Consiglio, che nella sua posizione si ferma all'origine del miele e a informazioni sullo zucchero, non sarà semplice
- Ma l'idea di indicare l'origine sui prodotti 'monoingrediente' si ripresenta nell'Europarlamento da almeno un decennio. Il passaggio in plenaria è "un passo importante" nel "percorso di trasparenza dell'informazione ai consumatori sull'origine degli alimenti portati a tavola, a tutela della libertà di scelta", ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che dell'etichettatura di provenienza fa una bandiera da decenni