Incendio all'ospedale di Tivoli, dalle cause al piano di evacuazione: l'inchiesta sul rogo
Si indaga per omicidio colposo dopo il rogo che ha interessato la struttura ospedaliera la sera dell'8 dicembre e che ha causato tre vittime. Sembra escluso il gesto volontario. Attenzione puntata sull'impianto antincendio che sarebbe stato aggiornato l'ultima volta 7 anni fa, nel 2016
- Rifiuti stoccati in un piazzale sul retro dell'ospedale, con materiali di vario tipo che hanno iniziato a bruciare facendo propagare le fiamme tra i piani della struttura. Dopo le prime verifiche, è stato individuato con certezza il punto da cui è partito il maxi incendio divampato nella tarda serata di venerdì 8 dicembre al San Giovanni Evangelista di Tivoli, alle porte di Roma, in cui sono morti tre pazienti
- La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e incendio colposo, ha sequestrato alcune aree dell'ospedale per gli accertamenti ed è probabile che nei prossimi giorni proceda alle prime iscrizioni nel registro degli indagati
- Dopo aver domato le fiamme, i vigili del fuoco hanno effettuato una serie di ispezioni per trovare elementi utili alle indagini. Mentre gli investigatori raccolgono documentazione e vagliando le immagini del circuito di videosorveglianza. Ancora da chiarire le cause del rogo, ma sembra escluso il gesto volontario. A dirlo è stato il procuratore Francesco Menditto in una conferenza stampa
- Menditto ha spiegato che state acquisite numerose immagini delle telecamere e che al momento non si segue la pista dolosa. Resta da stabilire cosa abbia generato le fiamme e se possano essere in qualche modo legate a un'incuria
- Il rogo sarebbe dunque partito dall'esterno, sul retro della struttura, coinvolgendo un container con dentro scarti ospedalieri, e si è poi propagato al piano interrato fino a a raggiungere il pronto soccorso, con il fumo che ha invaso diversi reparti
- Osservato speciale in queste ore anche il sistema antincendio. All'arrivo dei pompieri del distaccamento di Tivoli, poco distante dall'ospedale, il fuoco era già molto diffuso all'interno dell'edificio. Tanto che, per spegnerlo, si è dovuto lavorare 7 ore, fino all'alba
- Gli accertamenti si concentreranno anche su questo aspetto per stabilire se ci sia stato un malfunzionamento dell'impianto antincendio che sarebbe stato aggiornato l'ultima volta 7 anni fa, nel 2016, nell'ambito di una serie di interventi che avevano riguardato in tutto 20 strutture ospedaliere del Lazio
- Fonti sindacali sostengono che nell'ultimo periodo non erano presenti nella struttura le squadre di servizio di guardia antincendio e che negli anni scorsi il personale dell'ospedale ha seguito i corsi dedicati a questi eventi, ma non ha fatto alcuna prova di evacuazione
- Ma ora bisogna stabilire se il piano d’evacuazione c’era. E, in caso, era aggiornato?
- In foto la struttura ospedaliera e i danni riportati sulla facciata