Tivoli, incendio in ospedale: 3 morti e 193 persone evacuate. FOTO
Tre persone sono morte in un incendio divampato nella tarda serata di venerdì nell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, in provincia di Roma. Una quarta persona è stata estratta senza vita dalle fiamme ma era già deceduta prima del rogo. Il pm: fiamme partite dall'esterno sul retro della struttura, escludiamo il dolo. Aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. I parenti delle vittime: “Vogliamo chiarezza”. La struttura è stata evacuata e dichiarata inagibile
- Tre persone sono morte durante un incendio divampato nella tarda serata di venerdì 8 dicembre nell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, in provincia di Roma. Una quarta persona è stata estratta senza vita dalle fiamme, ma era già deceduta poco prima del rogo
- Le vittime sono persone anziane che erano ricoverate nell’ospedale. Sono Pierina Di Giacomo e Romeo Sanna, entrambi di 86 anni, e Giuseppina Virginia Facca, di 84. Per accertare le cause del decesso è stata disposta l'autopsia sui corpi, estratti dal rogo ieri sera. Dalle prime informazioni, sembrerebbe che due delle persone siano morte intossicate mentre una sarebbe morta per un infarto. Ha visitato il posto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca
- La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo plurimo e incendio colposo e disposto il sequestro della struttura. "Sono state sequestrate alcune aree di interesse per le indagini. Lunedì saranno disposte le autopsie sulle tre vittime. Sono stati nominati il medico legale e il tossicologo che lunedì riceveranno incarico", ha spiegato il procuratore capo Francesco Menditto
- Le fiamme sono partite dall'esterno sul retro della struttura, coinvolgendo i rifiuti stoccati, e si sono poi propagate all'interrato fino al pronto soccorso, con il fumo che ha invaso il nosocomio. "Abbiamo acquisito numerose immagini dall'impianto di videosorveglianza, da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e attraverso le quali al momento possiamo escludere il dolo", ha detto il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto
- Mentre le fiamme venivano spente, l’intero ospedale è stato evacuato. Circa duecento i pazienti presenti, tra cui alcuni bambini e 3 neonati. Anche se l’incendio non ha toccato tutti i reparti, il fumo molto denso ha invaso tutto l'ospedale e per questo si è resa necessaria l'evacuazione dell'intera struttura
- Da quanto risulta, il sistema antincendio all'ospedale era stato aggiornato l'ultima volta nel 2016 nell'ambito di una serie di interventi che avevano riguardato 20 ospedali nel Lazio. "Quello che posso dire, posto che non conosciamo la dinamica e c'è un'indagine, è che la sicurezza negli ospedali per noi è una priorità, non a caso abbiamo già destinato risorse, centinaia di milioni, per l'antincendio e l'antisismica, di cui 12 milioni per l'area di Tivoli, Palestrina, Colleferro e Subiaco", ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca
- La struttura, dopo essere stata completamente evacuata, è stata dichiarata inagibile. Sul posto, oltre a vigili del fuoco e protezione civile, anche polizia e carabinieri di Tivoli. Tutti hanno contribuito, soprattutto nella prima fase, all’evacuazione degli allettati e alla messa in sicurezza di sacche di sangue per le emergenze
- "A causa dell’incendio che ha colpito l'ospedale di Tivoli nella serata di ieri, sono bloccate tutte le attività dell’ospedale, compresa la rete dell’emergenza. Sospeso anche il percorso nascita. Restano invariati i servizi presenti sul resto del territorio della Asl Roma 5", ha reso noto l'Asl Roma 5. "Per avere informazione riguardo al trasferimento dei pazienti, i familiari possono contattare i seguenti numeri di cellulare 3312698956, 3312698996, 312698926, 3312698918", prosegue la nota
- Il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti ha chiarito che le persone morte nell’incendio sono 3 e che la quarta persona trovata senza vita dai vigili del fuoco era già deceduta mezz'ora prima dell'incendio. "Le fiamme sono state domate nella notte. Con sommo dispiacere dobbiamo però comunicare il bilancio di 3 morti. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie, ai pazienti evacuati, ai loro cari che hanno dovuto vivere l'angoscia di questa notte. Ringrazio tutti coloro i quali in queste ore hanno affrontato la situazione di eccezionale emergenza"
- "Vogliamo chiarezza sulle cause della morte di nostra madre. Ci hanno detto che è morta nel momento in cui è scoppiato l'incendio, ma non per il fumo. Aveva 84 anni e un problema ai polmoni, era stata ricoverata tre giorni fa al terzo piano", hanno detto i familiari di Giuseppina Virginia Facca, morta durante l'incendio. "Ci hanno detto che non è morta per l'incendio anche se però il decesso è avvenuto negli stessi attimi, noi vogliamo la verità. Abbiamo appreso della sua morte da un notiziario locale", ha aggiunto Olga Ilari, una delle figlie
- "Ero in ospedale per dare l’ultimo saluto a mio papà, morto poco prima che scoppiasse l’incendio. Intorno alle 23.15 ho sentito un forte odore di plastica bruciata, è andata via la corrente ed è scattato l’allarme. Ero in corridoio ma le scale erano impraticabili, c’era una colonna di fumo”, ha raccontato Veronica Timperi, che ieri sera era al quinto piano nel reparto cardiologia dove era ricoverato il padre, morto prima che scoppiasse il rogo. “Voglio ringraziare le infermiere e i medici che sono stati prontissimi”, ha aggiunto
- "Ho sentito la puzza di plastica bruciata e sono uscito fuori. Io ero in Pronto soccorso al piano -1, c'era solo fumo ed è saltata la corrente, quindi scappavamo grazie alle luci di emergenza anche se si vedeva poco. Sono stati momenti di panico. Oltre alle barelle ci si affrettava come si poteva e alcuni malati venivano portati anche a braccio. Noi siamo usciti attraverso l'obitorio e la polizia per farci uscire ha spaccato il cancello", ha raccontato Paolo Gabrielli, 39 anni, uno dei pazienti evacuati
- "Abbiamo fatto tutti il possibile. Ci perdonino le anime di chi non siamo riusciti a raggiungere in tempo... Che la terra vi sia lieve", è lo sfogo su Facebook di una volontaria intervenuta dopo l’incendio. "Si potrebbero dire tante cose, infinite, ma a cosa servirebbe? Una grande disgrazia che non doveva accadere e che si poteva e doveva evitare. Perché un ospedale dovrebbe offrire cure, serenità, assistenza, conforto. In 12 anni di volontariato e 32 di vita, purtroppo questa è stata una delle notti più tristi", ha aggiunto
- "Lo spaventoso incendio divampato all'ospedale di Tivoli è una tragedia terribile. Ai familiari dei quattro anziani che hanno perso la vita rivolgo il mio sincero cordoglio e la mia vicinanza", ha dichiarato in una nota il ministro della Salute Orazio Schillaci. "Sono in costante contatto con il presidente Rocca, il quale mi ha assicurato che tutti i pazienti sono stati messi in sicurezza e siamo pronti a dare il supporto necessario. Ringrazio tutti"
- "Il presidente della Regione e chi di dovere devono darsi da fare parecchio, perché quell'area è molto scoperta. Ci vorranno almeno 30 giorni per il dissequestro. Poi bisogna fare i lavori. Il problema è più grande di quanto si possa pensare. L'ospedale di Tivoli è un punto dei riferimento nella zona. Deve esserci un'azione rapida e agire il prima possibile", ha detto all'ANSA il presidente dell'ordine dei medici di Roma e Provincia Antonio Magi
- Il presidente sottolinea quanto sia difficile pensare di spostare a Roma alcuni casi: "Sulle urgenze, per dire per un infarto, l'aspetto tempo è fondamentale. Ma anche per le dialisi o altre visite, la situazione potrebbe essere complicata". Che fare quindi? "Forse bisognerebbe rendere agibili anche altre strutture nel massimo della sicurezza". E Magi non esclude che si possa "pensare a un ospedale da campo"
- L'incendio di Tivoli ha creato disagi anche nelle aree radiologie degli altri presidi nelle altre strutture sanitarie dell'Asl Roma 5: i server sono a Tivoli e adesso sono disattivati, senza corrente. "Ma non ci risultano segnalazioni di incurie", dice Pasquale Paolantonio, segretario regionale Lazio SNR-FASSID e responsabile della UOS Radiologia DEUCI del San Giovanni-Addolorata di Roma