
Fuga degli infermieri, in Italia ne mancano 65mila: -10% di iscrizioni ai corsi di laurea
In alcuni Atenei le domande di accesso ai corsi di Laurea di Scienze Infermieristiche non raggiungono nemmeno il numero di posti a bando. Si registrano cali del 12,6% al Nord, 15% al Centro e 5,7% al Sud. Secondo la Corte dei Conti quasi 30mila infermieri italiani sono andati all'estero e ne perdiamo oltre 3mila ogni anno

Calano ancora le domande di accesso ai corsi di Laurea di Scienze Infermieristiche e in alcuni Atenei, per la prima volta, non raggiungono nemmeno il numero di posti a bando. La riduzione media è del -10% rispetto allo scorso anno accademico: -12,6% al Nord, -15% al Centro e -5,7% al Sud. E in Italia mancano 65mila infermieri
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A lanciare l'allarme è la Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi), che avverte: "Senza Infermieri, l'Italia non avrà più un Servizio sanitario nazionale degno di questo nome"
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"Ci aspetta una lunga stagione assistenziale e non saremo più in grado di garantire salute a tutti. È una prospettiva concreta, reale, che comporta perdite economiche, sociali, oltre che un restringimento dei diritti civili", denuncia la Fnopi che chiede "un intervento deciso e non più rinviabile delle istituzioni"
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La Corte dei Conti ha ufficializzato in -65mila unità la carenza infermieristica: in base al Pnrr, ne servirebbero poi almeno altri 20mila per coprire la necessità di infermieri di famiglia e di comunità. Si stima che i 10mila pensionamenti annui raddoppieranno dal 2029; inoltre quasi 30mila infermieri italiani sono andati all'estero e ne continuiamo a perdere oltre 3mila ogni anno
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Al contempo, prosegue la nota Fnopi, "rileviamo oltre 13mila infermieri stranieri in servizio, a vario titolo, sul territorio nazionale senza iscrizione agli Ordini e senza i dovuti controlli". La sfida sulla carenza di infermieri, "va affrontata, oltre che quantitativamente con l'offerta formativa, anche qualitativamente con l'evoluzione degli attuali percorsi formativi"
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La Federazione chiede inoltre "un cambio immediato dei modelli organizzativi con maggiore autonomia infermieristica e una nuova riqualificazione, il riconoscimento della branca assistenziale infermieristica nei Lea e nuovi sbocchi di carriera e professionali. Va aumentato subito il potere contrattuale e creata un'area contrattuale separata", così come va aumentata anche "l'indennità di specificità infermieristica di almeno il 200% (216 euro lordi al mese)"

La discesa, "anche quest'anno, delle domande di accesso ai corsi di laurea in Infermieristica è drammatica, ma purtroppo è solo la prova di quanto noi da tempo tocchiamo con mano nelle strutture sanitarie. Senza un intervento immediato salta in aria l'intero Ssn. È inutile girarci intorno: se mancano gli infermieri gli ospedali chiudono", ha commentato il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega

"Mentre su Medicina, con 80.000 domande su 20.000 posti, le richieste delle Regioni vengono evase, per Infermieristica siamo lontani anche da qualsiasi soglia di sicurezza: con circa 3.000 domande in più rispetto ai posti messi a bando (19.860 posti e 22.870 domande), infatti, vuol dire che non si riuscirà neppure a coprire il turnover. Parliamo di una carenza stimata di 70mila unità che è destinata solo ad aumentare", aggiunge Bottega

Per il sindacalista "la ricetta è una sola: prevedere da un lato aumenti di stipendio e dall'altro maggiore autonomia professionale. Non è possibile che le competenze acquisite con master e lauree specialistiche restino sulla carta e non si traducano nello svolgimento di attività che tra l'altro oberano il lavoro dei medici, dalla gestione dei codici bianchi nei pronto soccorso alle medicazioni o prescrizione dei presidi utilizzati dall'infermiere stesso"

Il Nursind, quindi, lancia un appello a Governo e Parlamento: "Quello che noi chiediamo - conclude Bottega - è di modificare le regole di esercizio delle professioni sanitarie che sono ferme al secolo scorso. La sanità nel corso degli ultimi decenni è cambiata ed è inconcepibile che il lavoro dei suoi professionisti non sia al passo coi tempi"
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