Il militare - ora rimosso dalla guida dell'Istituto geografico militare di Firenze - replica dopo le polemiche seguite all’uscita del suo testo in cui dà giudizi razzisti e omofobi, definendo gli omosessuali “non normali”. E dice: “Niente passi indietro. Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa. L’accusa di razzismo è un’invenzione dei media”. Il libro “lo riscriverei senza alcun problema. Mai avuto paura delle mie opinioni”
Il libro “Il mondo al contrario”, scritto e autoprodotto dal generale Roberto Vannacci, ha scatenato una bufera di critiche. Il militare, un passato nella Folgore con ruoli di responsabilità nelle forze speciali in molte missioni all’estero e ora rimosso dalla guida dell'Istituto geografico militare di Firenze (CHI È VANNACCI), nelle oltre 300 pagine del testo snocciola una serie di giudizi omofobi e prese di posizioni contro femminismo, migranti e ambientalismo. Le polemiche, con richieste di dimissioni immediate, non sono passate inosservate: l'Esercito ha "preso le distanze" affermando che non era a conoscenza "dei contenuti" del libro. Né ai vertici militari è stata sollecitata da parte dell'autore alcuna "autorizzazione o valutazione". Il ministro della Difesa Guido Crosetto annuncia una azione disciplinare esortando, via social, a "non utilizzate le farneticazioni personali di un generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le forze armate".
La replica di Vannacci
Il generale però respinge le accuse, sostenendo che che "le critiche" non lo disturbano. "Al ministro non replico, mi attengo a quelle che sono le sue disposizioni. Ciò che mi procura disagio è la strumentalizzazione: sono state estratte frasi dal contesto e su queste sono state costruite storie che dal libro non emergono. Sono amareggiato dalla decontestualizzazione e dal processo a delle opinioni: Giordano Bruno lo hanno bruciato perché aveva un pensiero controcorrente, meno male abbiamo superato quei momenti".
Vannacci: “A fianco dei gay, scappato tutta vita da normalità”
"La frase sugli omosessuali viene da uno, ovvero io, che è scappato tutta la vita dalla normalità: per questo dico che sono a fianco degli omosessuali nella caratteristica di essere al di fuori della normalità”, ha detto Vannacci. “Sono un esponente delle forze speciali e rivendico l'anormalità, nel senso che ho fatto cose che la gente normale non fa. Per questo dico che sono a fianco degli omosessuali in questo. Nel libro spiego che l'anormalità non è migliore o peggiore, non è buona o cattiva”.
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Le interviste: “Niente passi indietro”
Il generale ha rincarato la dose in due interviste rilasciate al Giornale e al QN, in cui non ci sta a passare per razzista e omofobo. Ma difende le sue posizioni: “Niente passi indietro. Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa: la lotta al pensiero unico. Gli omosessuali non sono normali tanto quanto non lo sono io. Sono una persona che ha fatto scelte diverse, cose e di cui vado fiero. E sarei altrettanto fiero se fossi omosessuale”. E spiega di non essere razzista perché ha combattuto in Iraq: “Il fatto di avere combattuto fianco a fianco, mano nella mano, con persone di etnia africana, mediorientale, tajiki, pasthun rivela proprio che l’accusa di razzismo è un’invenzione dei media. Senza mai tirarmi indietro ho rischiato la pelle per ideali e principi di etnie diverse, se non le vogliamo chiamare razze. Ma con questo non voglio dire che non esistono etnie, culture, civiltà diverse”. Il libro “lo riscriverei senza alcun problema. Mai avuto paura delle mie opinioni: le posso sostenere davanti a chiunque. Questo non vuol dire che non sia pronto a ricredermi su alcuni aspetti se qualcuno mi fa ricredere. Mi sono battuto in giro per il mondo per il mio Paese e accanto a molti popoli. Ne ho salvati tanti, sono stato al loro fianco. Non ho alcun pregiudizio su alcuna popolazione. Però non mi si venga a dire che siamo tutti uguali perché non lo siamo. Il mondo è bello anche per la sua diversità”.
La frase su Paola Egonu
E torna sulla frase shock riferita a Paola Egonu “somaticamente non italiana”. Secondo Vannacci è stata travisata: “È italiana, gareggia e rappresenta sicuramente l’Italia. Quello che dico è che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità come raffigurata da 4mila anni di storia fin dagli affreschi degli etruschi. Se vai in Papua Nuova Guinea e chiedi di fare il ritratto di un italiano non lo disegnano con la pelle nera perché tradizionalmente non siamo neri”.
Il libro
Nel libro "Il mondo al contrario", sono contenute prese di posizione estreme in cui, sostanzialmente, si afferma che la società è schiava delle minoranze, delle lobby. Parlando di omosessuali e coppie gay il generale afferma: "normali non lo siete, fatevene una ragione!". E ancora: "la normalità è l'eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali". Nella quarta di copertina Vannacci prende posizioni contro coloro che, a suo dire, definiscono "civiltà e progresso" quando gli "occupanti abusivi delle abitazioni prevalgono sui loro legittimi proprietari; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale e quando le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e famiglie sono costretti ad abbandonarle". Nel testo anche riferimenti alla questione migranti e alle "discutibili regole di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze".