Il gruppo è arrivato alla porta d'ingresso della casa dove il 39enne pirata della strada sta scontando i domiciliari e l'ha colpita con pugni e sassi
Una trentina di persone travisate hanno preso di mira la casa di Davide Begalli, l'uomo accusato di aver investito e ucciso il 13enne Chris Obeng Abon nella notte del 31 luglio e di essere fuggito senza prestare soccorso.
La spedizione punitiva
Il gruppo, secondo quanto riferisce la stampa locale, è arrivato alla porta d'ingresso della casa dove il 39enne sta scontando i domiciliari e l'ha colpita con pugni e sassi. "Viene fuori, che ti ammazziamo", hanno urlato. Per il legale dell'uomo, si tratta delle conseguenze della "gogna mediatica" cui è stato sottoposto Begalli.
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L'incidente
Al momento dell'impatto il minorenne stava camminando da solo in via San Vito, un'arteria che attraversa Negrar. Trasportato in gravissime condizioni all'ospedale di Borgo Trento, il ragazzino è morto poche ore dopo. Secondo i medici della terapia intensiva e d'emergenza dell'Azienda Ospedaliera universitaria di Verona, "poteva essere salvato se fosse stato soccorso" dopo l'incidente. Dopo l'incidente l'uomo ha dichiarato di non essere "scappato: io quel ragazzino non l'ho proprio visto".