Arrestato Davide Begalli, l'uomo che ha investito il 13enne Chris Obeng Abom. VIDEO

Cronaca

I Carabinieri lo hanno posto ai domiciliari su ordinanza del Gip. L'automobilista era rimasto finora indagato, in stato di libertà, con le accuse di omicidio stradale, fuga in caso di incidente, e omissione di soccorso. Le telecamere hanno permesso di ricostruire gli spostamenti dell'uomo: i carabinieri hanno visto nei filmati l'uomo allontanarsi subito dopo aver investito il ragazzino, con il fanale anteriore destro rotto

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Davide Begalli, il 39enne accusato di aver investito a San Vito di Negrar il 13enne Chris Obeng Abom nella notte del 31 luglio e di non aver prestato soccorso, è stato messo agli arresti domiciliari su ordine di custodia cautelare emesso dal Gip di Verona. L'adolescente è deceduto il mattino seguente in ospedale a causa delle ferite riportate. Il pm Elvira Vitulli, che coordina le indagini, ha richiesto l'emissione della misura cautelare dopo aver esaminato gli atti depositati dai carabinieri. Prima di questa misura, l'automobilista era rimasto indagato in stato di libertà con le accuse di omicidio stradale, fuga in caso di incidente e omissione di soccorso. Il ragazzino, dopo l'incidente, era rimasto in un fosso per quasi un'ora e mezza prima di essere soccorso. Un ritardo che è risultato fatale. 

Il video dell'auto danneggiata dopo l'impatto

Le telecamere hanno permesso di ricostruire gli spostamenti di Davide Begalli: i Carabinieri di Negrar di Valpolicella, che hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Carola Musio, hanno visto nei filmati l'uomo allontanarsi subito dopo aver investito il ragazzino, poco dopo le 21.30, con il fanale anteriore destro rotto. Dodici ore più tardi un'altra telecamere ha ripreso lo stesso uomo al volante della macchina danneggiata mentre andava al lavoro. La stessa fotocamera aveva ripreso l'auto anche la mattina precedente all'incidente, che allora risultava ancora perfettamente integra. 

"Non sono scappato, ho sentito un colpo ma non ho visto nulla"

"Preferirei essere morto io, al suo posto, credetemi", aveva detto Begalli intervistato dal Corriere della sera, ribadendo quello che aveva già dichiarato ai Carabinieri: "Non sono scappato: io quel ragazzino non l'ho proprio visto. Vi pare che se mi accorgevo di aver investito una persona, poi me ne andavo via come niente fosse?". L'uomo, che abita con la fidanzata a poca distanza dal luogo dell'investimento, ha raccontato di "non mangiare e non dormire". Secondo il 39enne investitore l'incidente sarebbe avvenuto alle 21:40 (in questo caso Chris sarebbe rimasto accasciato a terra quasi due ore prima che scattassero i soccorsi), "ho sentito un colpo, mi sono fermato, sono sceso, mi sono guardato intorno e non ho visto nulla. Pensavo di avere sbattuto contro un cartello stradale, perché poco lontano ce n'è uno tutto accartocciato". L'uomo in passato era stato denunciato per guida in stato di ebbrezza: "Si tratta di un errore di gioventù: avevo vent'anni" e, assistito dall'avvocato Massimo Dal Ben, ha confidato di aver deciso di scrivere una lettera ai genitori di Chris: "La darò al mio avvocato perché la consegni. Scriverò che mi dispiace. E che non l'ho fatto apposta a lasciare solo il loro bambino".

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