
Torna l'allarme maltempo, ecco cosa fare in caso di eventi improvvisi
Nubifragi, tempeste di fulmini, trombe d’aria e grandine: com’è successo nelle scorse settimane, fenomeni climatici sempre più violenti stanno interessando a macchia di leopardo da nord a sud tutta la Penisola. Secondo gli esperti, adottare determinati comportamenti quando ci si trova dentro una situazione meteorologica inaspettata e potenzialmente letale può fare la differenza tra la vita e la morte. Questi i consigli della Protezione Civile

Da sereno, nel giro di pochi minuti il cielo si è oscurato e si è scatenato un evento atmosferico “mai visto prima”. La cronaca di questi mesi racconta un’Italia che al pari di altri Paesi del mondo è interessata da fenomeni climatici sempre più estremi. Ecco un decalogo stilato dalla Protezione Civile di buone pratiche da adottare quando ci si trova dentro una tempesta
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LE PREVISIONI IN TEMPO REALE – I temporali possono scoppiare all’improvviso anche quando il cielo era terso fino a poco tempo prima. Per questo consultare siti e app specializzate aiuta a monitorare l’evolversi della situazione meteorologica nel luogo in cui ci si trova. Tra queste la piattaforma radar della Protezione Civile, che evidenzia in modo puntiforme le zone d’Italia interessate da precipitazioni con previsioni in tempo reale
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I SEGNALI DAL CIELO – Ad occhio nudo gli esperti suggeriscono di fare attenzione ai fenomeni prima di un temporale. Se si vedono lampi la precipitazione potrebbe essere in corso anche a decine di chilometri di distanza. Se invece si distinguono all'udito dei tuoni significa che il temporale è a pochi passi ed è consigliabile trovare riparo al più presto. Alberi a rischio di caduta dei rami o ascensori a rischio blackout sono luoghi da escludere a priori
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I FULMINI – In caso di tempeste di fulmini, luoghi all'aperto come montagne, spiagge e specchi d’acqua si trasformano in terreni pericolosi. Occorre quindi cercare riparo in un luogo chiuso, anche in aiuto a motore spento con portiere e finestrini chiusi. La vettura rimane isolata dalla corrente grazie alle ruote di gomma. Sono da evitare invece pali della luce, alberi, tralicci in grado di condurre l’elettricità
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LA POSIZIONE DEL CORPO – Nel caso non sia possibile ripararsi in un luogo al chiuso, il decalogo della Protezione Civile suggerisce di assumere una posizione del corpo che riduca il più possibile il contatto col suolo per ridurre l’intensità della corrente in grado di attraversare il corpo. Occorre pertanto tenere i piedi uniti ed evitare di sedersi o sdraiarsi per terra. L’ideale è accovacciarsi con i piedi uniti tenendo le gambe con le braccia all’altezza delle ginocchia
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LA GRANDINE – Chicchi di ghiaccio grandi come sassi che improvvisamente cadono dal cielo possono ferire, anche mortalmente, la testa e altre parti del corpo. Sebbene di durata limitata, solitamente non oltre i 10 minuti, questi fenomeni impongono di ripararsi in una struttura protetta o se si è in strada di fare attenzione al percorso, che può essere reso assai scivoloso

LE TROMBE D’ARIA – Secondo gli esperti quando si verificano fenomeni spettacolari come le trombe d’aria la prima cosa da fare è allontanarsi il prima possibile dal percorso del cono. Trovare riparo in un luogo protetto al chiuso in pochi minuti può essere determinante per la sopravvivenza. Venti fortissimi sono in grado di scoperchiare le coperture in lamiera dei tetti, scagliare con violenza sassi, tegole, fioriere, rami degli alberi, divellere pali e antenne, far cascare le linee elettriche trasformando la strada in un campo minato

DOVE TROVARE RIPARO – Per sollevare un’auto da terra la tromba d’aria necessita di una forza dei venti di almeno 178 chilometri all’ora ma il riparo al chiuso scatta anche in presenza di una forza minore. In casa occorre chiudere ermeticamente porte e finestre per il rischio di esplosione dei vetri. Gli esperti consigliano di salire ai piani alti ma non all’ultimo che può risentire di danni ai tetti, di chiudere gas e luce e di far rientrare gli animali domestici

EVITARE LE CANTINE – La violenza della precipitazione spinge a cercare riparo ai piani più alti lasciando cantine, seminterrati e piani terra degli edifici, specie se prossimi a corsi d’acqua in via di esondazione. All’aperto sono da evitare ponti, tratti vicini ad argini o sottopassi ma anche le strade con forte pendenza che potrebbero favorire la discesa di ingenti masse d’acqua mista a fango. Se si scappa in auto è bene evitare montagne e colline per il rischio di frane improvvise
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