
Strage di Bologna, in corteo Piantedosi insieme a Lepore, Schlein, Zaki. FOTO
Il ministro dell'Interno partecipa al corteo per il 43° anniversario della strage del 2 agosto 1980, camminando a fianco del sindaco e insieme alle altre autorità cittadine e regionali tra cui il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Al corteo partecipano anche l'attivista egiziano e la segretaria del Pd

E' partito da piazza Nettuno, con arrivo in piazza Medaglie d'Oro, il corteo per il 43/o anniversario della Strage del 2 agosto 1980 terminato con l'intervento del presidente dell'associazione Paolo Bolognesi
Le parole di Mattarella e Giorgia Meloni
Alle 10.25, il triplice fischio del treno ha ricordato il momento esatto dell'esplosione. Dopo l'intervento del sindaco Matteo Lepore, sono state deposte le corone istituzionali alla presenza delle autorità e dei familiari delle vittime
Nordio: "Ferita aperta"
Alle commemorazioni partecipa anche della segretaria del Pd, Elly Schlein, nella foto insieme a Sandro Ruotolo. "Come ogni anno qui a Bologna, al fianco dei familiari delle vittime della strage per ribadire che non accettiamo alcun tentativo di depistaggio ulteriore, alcun tentativo di riscrivere la storia", ha sottolineato
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Presente anche Patrick Zaki (nella foto mentre saluta il ministro matteo Piantedosi). "La scorsa domenica abbiamo festeggiato la mia libertà. Ora sono un regolare cittadino di Bologna ed è un mio dovere essere qui oggi 2 agosto, al fianco dei familiari delle vittime della strage. E farò il possibile per esserci sempre in questo giorno ogni anno, perché adesso sono bolognese, questa è la mia grande famiglia", ha affermato Zaki
Zaki, Bologna in festa
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sta partecipando al corteo per il 43° anniversario della strage del 2 agosto 1980, camminando a fianco del sindaco Matteo Lepore e insieme alle altre autorità cittadine e regionali tra cui il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini

"È una giornata molto importante per come ho vissuto nei trent'anni di vita qui", ha detto il ministro Piantedosi in avvio parlando con alcuni giornalisti e sottolineando "il senso di questa grande partecipazione". Nella foto, cittadini assistono alla celebrazione davanti la stazione di Bologna

"Sappiate che l'amministrazione comunale di Bologna e l'associazione delle vittime dei familiari si è opposta e continuerà ad opporsi a questi continui e nefasti tentativi di ribaltare la verità. Noi non cederemo di un passo. E continueremo a denunciare chi intende ferire la nostra città e i nostri morti". Lo ha scandito il sindaco di Bologna Matteo Lepore, dal palco della stazione di Bologna

"Sulla linea che divide la democrazia dall'eversione e dal fascismo, vecchio e nuovo, non arretreremo, al contrario risponderemo con maggior vigore e coscienza più chiara della posta in gioco. È una posta altissima", ha aggiunto. Nella foto, familiari delle vittime indossano cartelli per chiedere giustizia

Lepore aveva chiesto poco prima: "Chi ha paura della sentenza sui mandanti?" e citato "la proposta di istituire una commissione d'inchiesta sulla violenza politica in Italia tra gli anni '70 e '80 in Italia, da parte del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli noto esponente di spicco di Fratelli d'Italia nel Lazio" e "una proposta simile, con primo firmatario il parlamentare Alfredo Antoniozzi, anche lui dello stesso partito". La piazza ha fischiato quando Lepore ha citato i nomi degli esponenti di FdI

"La strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 fa parte della strategia della tensione, nonostante alcuni pseudo storici si sforzino di negarlo: metodologie, personaggi implicati, esecutori materiali e loro protettori sono gli stessi, in un susseguirsi di attentati, protezioni dei servizi segreti italiani e depistaggi insistenti di vari settori ai vertici dello stato italiano". Così Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione vittime della Strage, in un passaggio del suo discorso in piazza

"Con le ultime sentenze del processo Cavallini e del processo ai mandanti - ha aggiunto Bolognesi -, i collegamenti con le stragi del 92-93 si sono fatti più evidenti e le stesse Procure che indagano su quelle stragi si stanno interessando a personaggi implicati in prima persona nella strage di Bologna. Questo dimostra la continuità delle stragi del 92-93 con tutta la strategia della tensione"

Il quadro "è sempre più completo: l'attentato che il 2 agosto 1980 causò 85 morti e 200 feriti fu voluto dalla P2 e dal lato più oscuro interno alle istituzioni, eseguito dai neofascisti e coperto da esponenti dei servizi segreti", ha aggiunto Bolognesi citando passaggi della recente sentenza di condanna all'ergastolo per Paolo Bellini, come quinto esecutore materiale, dove viene riconosciuta l'ipotesi secondo cui mandanti e finanziatori dell'attentato furono Licio Gelli, Federico Umberto D'Amato, Umberto Ortolani e Paolo Tedeschi, tutti deceduti

"Lo Stato cammina con voi, non si sottrae alla responsabilità di coltivare la memoria, ma anche guardare al futuro con speranza", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi parlando nel cortile del palazzo comunale davanti a familiari e istituzioni. "Ho sempre partecipato fin dal 1989 - ha detto - quando sono arrivato a Bologna e oggi, con mio grande onore sono qui come ministro e sono molto orgoglioso", ha ricordato Piantedosi