Zaki, il sindaco di Bologna Lepore a Sky TG24: "Gli daremo la cittadinanza onoraria"

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Così il primo cittadino: "È molto importante per noi abbracciarlo, fargli sentire il calore della città, lo aspettiamo in città per consegnarli la cittadinanza onoraria"

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Sono stati giorni complicati per Patrick Zaki: solo due giorni fa il tribunale di Mansoura in Egitto aveva deciso per una condanna a 3 anni, fino ad arrivare alla svolta, con la grazia concessa ieri dal presidente al-Sisi. Una notizia che, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, da sempre vicino alle vicende del 32enne, ha accolto con grande entusiasmo., dichiarando ai microfoni di Sky TG24: "Patrick per noi è un cittadino bolognese, in questi mesi ci siamo sentiti anche attraverso i social. È stato importante dialogare con lui, fargli sentire il nostro supporto".

Il rapporto con la città

Il sindaco ha sottolineato il rapporto viscerale tra la città e Zaki: "È molto importante per noi abbracciarlo, fargli sentire il calore della città, poi lui deciderà dove vuole vivere la sua vita liberamente. Nei giorni scorsi è stato importante conferire insieme all’università la sua laurea così meritata. Certamente cercheremo di fargli vivere una vita normale. Per tutta la città è una grande gioia, ieri abbiamo colorato di giallo Palazzo Re Enzo in piazza Maggiore, lo aspettiamo per una grande festa e dargli la cittadinanza onoraria. Sappiamo che oggi è atteso a Roma, poi cercheremo di capire quando sarà nella nostra città per gioire insieme. Credo che vadano ringraziati in tanti, a partire da Amnesty International, gli studenti dell'università e i rettori, oltre al mio predecessore Virginio Merola e i governi e la diplomazia italiana che sono stati decisivi".

L'odissea giudiziaria di Zaki

Zaki, che seguiva il master in studi di genere all'università di Bologna, il 7 febbraio 2020 fu fermato in Egitto con diverse accuse, tra cui istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo e per la gestione di un account social che avrebbe puntato a minare la sicurezza pubblica. Dopo l'arresto la custodia cautelare in carcere è stata più volte rinnovata, fino al dicembre 2021 quando viene disposta la scarcerazione ma non l'assoluzione dalle accuse di aver diffuso notizie false. Poi prosegue l'odissea giudiziaria, culminata con la condanna del 18 luglio 2023 a 3 anni, fino ad arrivare alla giornata di ieri, e alla grazia ricevuta dal presidente al-Sisi.

Patrick Zaki

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