L'avvocato della giovane che ha accusato Leonardo La Russa - intervistato da Il Corriere della Sera - ha detto che confermando di aver visto il figlio in camera da letto con la ragazza il presidente del Senato "è un testimone". Il senatore: "È chiaro che mi dispiace, e per entrambi i ragazzi, per questa ragazza, per tutti, è una brutta vicenda"
La 22enne che lo scorso 3 luglio ha denunciato per violenza sessuale Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, sarà ascoltata dal pm lunedì 10 luglio, o al massimo martedì 11. Lo si apprende da fonti giudiziarie. "È chiaro che mi dispiace, e per entrambi i ragazzi, per questa ragazza, per tutti, è una brutta vicenda", ha detto Ignazio La Russa, raggiunto al telefono da Il Corriere della Sera. "Sto solo cercando di fare il padre e mi sono incazzato con mio figlio perché ha portato a casa una ragazza che nemmeno conosceva bene - ha detto ancora il presidente del Senato al quotidiano di via Solferino - L’ho interrogato su tutto quello che è successo, d’ora in poi parlerà soltanto il nostro avvocato". Intanto Stefano Benvenuto, legale della ragazza, sempre a Il Corriere della Sera spiega che con la conferma che il 19 maggio si affacciò alla porta e vide il figlio in camera da letto con la ragazza, il presidente del Senato "mi ha dato un grande assist, in quanto riconosce e conferma che la ragazza era in casa sua. Questo semplifica tutto, perché ora il presidente del Senato è testimone primario di questo processo. Non solo ha dichiarato che la ragazza era in casa sua, ma anche che era nel letto con suo figlio dove è finita non si sa come, visto che non si frequentavano assiduamente. Sta venendo a galla la verità". Intanto è iniziato l'ascolto dei primi testimoni presenti quella sera in discoteca.
Il legale: "Non spetta a La Russa dire se c'è o no un reato"
"Non spetta alla seconda carica dello Stato stabilire se un elemento possa costituire o no un reato. Questo è compito esclusivo della magistratura alla quale, ribadisco ancora una volta, affido l'analisi di questo caso", dice l'avvocato Benvenuto rispondendo a una domanda sulla posizione esperessa da Ignazio la Russa, secondo cui non ci sarebbe stato alcun reato. "Senza entrare nel merito dell'inchiesta coperta dal segreto, la domanda che mi pongo da normale cittadino e non da avvocato è come possa una ragazza aver assunto cocaina e non ricordare nulla fino all'indomani - sottolinea il legale - La cocaina è nota perché provoca eccitamento, non sonnolenza". "Ciò a cui dovranno rispondere i magistrati è se abbia assunto a sua insaputa sostanze diverse dalla cocaina che le hanno provocato un tale stordimento da non farle ricordare nulla e, in caso affermativo, chi gliele abbia date e se ci sia no il coinvolgimento di Leonardo La Russa", conclude l'avvocato.
La vicenda
La denuncia nei confronti del terzogenito di La Russa è stata presentata da una ragazza, ex compagna di liceo del giovane, che ha raccontato di averlo incontrato in una discoteca nella notte fra il 18 e il 19 maggio e di essersi poi svegliata il mattino dopo nuda a casa sua senza ricordare cosa fosse successo. Leonardo la Russa, ha spiegato la ragazza, alla richiesta di spiegazioni "mi disse 'siamo venuti qui dopo la discoteca con la mia macchina'" e che "aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti' e che un suo amico, che stava dormendo" in un'altra stanza - lei ha precisato di non averlo mai visto ma che era uno dei dj della serata -, aveva "'avuto un rapporto con me a mia insaputa". L'identificazione del dj è adesso in corso da parte della Squadra Mobile. La giovane ha poi raccontato di aver mandato un messaggio all'amica che era con lei la sera prima per chiederle cosa fosse accaduto e se fosse stata drogata. "Stavi benissimo prima del drink - ha risposto l’amica - ho provato a portarti via ma non mi ascoltavi". Uscita dalla casa di La Russa, ha preso l'indirizzo e ha chiamato la madre che l'ha convinta a farsi visitare alla clinica Mangiagalli. I medici le hanno riscontrato una ecchimosi al collo, una ferita alla coscia e positività alla cocaina che aveva assunto prima di andare in discoteca. Inoltre è risultata positiva al Thc e alle benzodiazepine. Ora andrà verificato se erano in quantità compatibile con l'uso abituale di tranquillanti che la giovane ha spiegato di assumere su prescrizione medica o se in dose superiore al punto da ipotizzare che sia stata stordita.
leggi anche
La Russa difende figlio da accusa stupro. Poi precisa: "Io frainteso"
La versione di Leonardo La Russa
Il figlio del presidente del Senato però racconta una versione diversa e definisce una "scelta condivisa" quella di andare a casa sua: "Mi ha raccontato tante cose della sua vita a dimostrazione che era lucida". Il suo difensore, l'avvocato Adriano Bazzi, ha definito "fumosa" la ricostruzione della giovane. Tocca ora agli uomini squadra mobile verificare quello che è accaduto con una serie di accertamenti tecnici, come la visione delle telecamere di sorveglianza presenti nella via fuori dal locale, l'Apophis Club di via Merlo, o vicino all'abitazione di La Russa, casomai avessero conservato qualche immagine utile, visto che sono trascorsi circa 50 giorni. In queste ore si sta procedendo all'analisi del cellulare della 22enne e dell'amico di Leonardo che era ospite in casa La Russa (quello del figlio del senatore invece non è stato sequestrato anche per questioni giuridiche) per verificare i contenuti delle chat e i messaggi scambiati sui social.