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Patrick Zaki si è laureato a Bologna, l’intervista di Sky TG24

Cronaca

Monica Napoli

Lo studente egiziano sotto processo nel suo Paese con l’accusa di aver diffuso notizie false, scarcerato ma non assolto e costretto a restare in Egitto, si è laureato con una tesi su media, giornalismo e impegno pubblico. “Sono grato a chi mi sta accanto e attende il mio ritorno in Italia, resisto e continuerò i miei studi a Bologna"

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Patrick Zaki, lo studente egiziano sotto processo nel suo Paese con l’accusa di aver diffuso notizie false da ormai un anno e mezzo, scarcerato ma non assolto e costretto a restare in Egitto, si è laureato con una tesi su media, giornalismo e impegno pubblico. Ha conseguito la laurea magistrale ed è stato proclamato, dal rettore dell'Alma Mater Giovanni Molari, dottore in Letterature moderne, comparate, post coloniali, curriculum Gemma, con una valutazione di 110 e lode.

“Sono grato a chi mi sta accanto e attende il mio ritorno in Italia, resisto e continuerò i miei studi a Bologna. Per me e per loro non si tratta di una semplice laurea ma di un messaggio al mondo sui diritti umani e sulla loro importanza” ha detto. 

Come ti senti dopo la proclamazione?

"Ho raggiunto un obiettivo che mi ero prefissato quindi è un gran momento, un momento molto speciale per me".

 

Cosa significa per te non poter essere stato a Bologna nel giorno della tua laurea?

 

"E’ questa la cosa più triste di questa giornata, la mia spina nel fianco. Speravo di essere lì per celebrare questo traguardo con i miei professori, con i miei colleghi, con i miei amici, con le persone che mi aspettano da un anno e mezzo ormai e che pensano al mio ritorno in piazza maggiore, io vorrei essere lì con i miei amici. Ovviamente, sto male pensando a tutto ciò ma non voglio rovinare questo momento, voglio pensare ora a godermelo. Ma me lo godrò veramente questo momento quando celebrerò a Bologna, all'università e in piazza Maggiore".

 

Cosa hai detto al rettore che ti ha riservato parole molto importanti?

 

"La presenza del rettore e del sindaco significano molto e manda un messaggio al mondo, che Bologna dà priorità ai diritti umani e davvero tiene ai propri studenti. La loro presenza oggi non è stata una sorpresa, lo hanno sempre fatto per me ed io sono molto onorato di ricevere tutta questa attenzione. So di essere molto fortunato di far parte dell'università di Bologna, l'ho sempre pensato. Loro davvero hanno lottato tanto per avermi in presenza lì oggi e per permettermi di poter raggiungere questo traguardo perché per me e per loro non è una semplice laurea ad un master ma un messaggio di resistenza e di supporto e priorità ai diritti umani. Io voglio riavere il diritto di viaggiare all'estero di nuovo, liberamente, di tornare in Asia e in tutti i Paesi dove vorrei andare per tornare semplicemente alla mia vita, per poter iniziare e andare avanti con la mia carriera di ricercatore nel campo dei diritti umani dove voglio, sicuramente mi iscriverò alla specializzazione per completare la mia carriera accademica".

 

A Bologna?

"Certamente, senza dubbio sempre a Bologna!"

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