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Alluvione Emilia-Romagna, la fake news: “Colpa della diga di Ridracoli”. Cosa è successo

Cronaca
©Ansa

Sul web circolano false teorie che attribuiscono la responsabilità di quanto accaduto nella regione negli ultimi giorni a ignote autorità che avrebbero aperto la diga, che garantisce acqua potabile a oltre un milione di persone. La verità è che il lavoro di laminazione effettuato ha evitato che fiumi vicini come il Bidente potessero causare danni

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L’alluvione di questi giorni in Emilia Romagna? Tutta colpa della diga di Ridracoli, vicino a Forlì. È questa la fake news che circola insistentemente in queste ore, rilanciata anche da siti e canali complottisti, che sostengono come la responsabilità di quanto successo in questi giorni sia di ignote autorità che hanno deliberatamente aperto la diga, provocando onde alte un metro e mezzo che avrebbero fatto tracimare i fiumi della regione. 

Le fake news sulla diga

Tra coloro che hanno propagandato questa versione c’è anche la Red Ronnie tv, il canale YouTube del noto giornalista e conduttore musicale che conta oggi 230mila iscritti, che in passato si era distinto per diversi casi di disinformazione in merito al Covid. Una versione che si accompagna a un’altra sempre rilanciata dai canali social di Red Ronnie, dove lui stesso scrive: “Bologna oggi non piove. Ma chi ha provocato questo disastro? Misterioso volo insistente di un aereo. Il disastro in Emilia-Romagna è stato provocato? Aereo anche nelle Marche, poi l’alluvione? E il terremoto in Turchia?”. A queste insinuazioni ha risposto Romagna Acque, l’autorità preposta al controllo della diga, che ha minacciato di denunciare e chiedere l’identificazione di chi tenta di far circolare queste voci: “Abbiamo il dovere di tutelare il nome della società e non possiamo accettare né le calunnie né la diffamazione”, ha dichiarato Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque.

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Lo stato della diga

“Senza la diga il disastro sarebbe stato ancora più terribile, molto più di quanto possiamo immaginare”, ha sottolineato Bernabè. Ad oggi quest'opera rappresenta un vero e proprio sostegno in ambito idrico: basti pensare che può garantire l’acqua potabile a un milione di persone e rispondere alle esigenze delle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e Repubblica di San Marino, grazie alla sua capacità di oltre 33 milioni di metri cubi. Ma quindi cosa è davvero successo? Lo sversamento oggetto di disinformazione ha un’altra spiegazione: la diga, nata per raccogliere acqua da potabilizzare, è stata utilizzata per tentare di attenuare i colmi di piena di fiumi a valle, come ad esempio il Bidente. Un’operazione di laminazione molto simile a quella che succede quando in una gigantesca vasca da bagno il rubinetto è al massimo (in questo caso, la pioggia) e viene aperto lo scarico (in questo caso, la diga): la vasca continua a riempirsi ma a una velocità molto inferiore, rendendo così anche la “perdita” di acqua più lenta e permettendo di temperare la portata dei fiumi a valle.

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Il commento di Romagna acque sulla situazione

Per quanto riguarda la situazione idropotabile delle varie località, Romagna Acque ha garantito il totale controllo della qualità della risorsa in termini di potabilità. “Dal punto di vista della consegna, è possibile che sia noi, per effetto di disagi e disservizi legati all’emergenza sugli impianti, sia il gestore del servizio idrico integrato, per quanto riguarda la distribuzione alle utenze, possiamo registrare situazioni localizzate in cui si presentino problemi di distribuzione: stiamo tutti lavorando alacremente per ridurre i disagi e riportare la situazione al livello di normalità, cercando di garantire al più presto la messa in sicurezza di eventuali anomalie”, ha dichiarato Bernabé.

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