Una situazione drammatica, dice la Confederazione regionale. Saranno gravi le conseguenze, come l'atteso aumento dei prezzi
Dopo l'alluvione, è allarme frutta dopo la devastazione delle piantagioni in Romagna: colpiti i prodotti di stagione, a partire dalle pesche e a seguire le nettarine, i kiwi, le albicocche e le susine. Le radici imbevute d'acqua rischiano di essere già marcite e le organizzazioni di settore calcolano una strage tra i 10 e i 15 milioni di alberi da estirpare e irrimediabilmente danneggiati. Per questo, nelle prossime settimane, rischia l'espianto un numero quattro-cinque volte maggiore: oltre 40 milioni di alberi da frutto delle specie più resistenti e robuste tra cui melo, pero, susino, ciliegio, olivo e vite. Una situazione drammatica, dice la Confederazione regionale. Saranno gravi le conseguenze, come l'atteso aumento dei prezzi (LA DIRETTA - LA RICOSTRUZIONE - L'ARRIVO DI GIORGIA MELONI).
La situazione
Una prima stima parla già di un calo della disponibilità di frutta per le prossime settimane del 15-20% a livello nazionale, secondo calcoli di Italmercati, la rete nazionale dei mercati all'ingrosso. Secondo il presidente, Fabio Massimo Pallottini, "non è ancora possibile stimare il danno reale causato dalle forti precipitazioni ma sull'intera filiera e a livello nazionale ci aspettiamo nelle prossime settimane un vero terremoto nel nostro settore. L'alluvione ha distrutto i prodotti di stagione come pere, mele, susine, kiwi e vigne, in piena fase di maturazione per cui vi sarà con una generale diminuzione della qualità e della quantità di frutta e verdura, con un incremento dei costi". In Romagna, dice Coldiretti si produce più del 20% delle albicocche italiane e oltre il 10% di pesche e nettarine mentre, sottolinea Pallottini, tutto il territorio regionale gode di "un'indiscussa vocazione alla qualità dei prodotti agroalimentari con oltre 50mila aziende". Aziende finite sott'acqua con i loro raccolti e con danni che, secondo una prima stima lanciata dal presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, Carlo Carli, "supereranno 1,5 miliardi soltanto su questo territorio". Solo per reimpiantare un frutteto i costi sono elevatissmi, dai 40 ai 50mila euro a ettaro e serviranno dai quattro ai cinque anni per tornare alla piena produzione.