Sky TG24 ha raccolto le testimonianze delle persone che da giorni sono all'opera con pale e badili. "Mi sono sentito di partire anch'io, mi è venuto dal cuore. Avevo due giorni liberi: dovevo andare in bicicletta, era meglio fare del bene", racconta uno dei volontari raggiunti da Sky TG24
Quinto giorno consecutivo di allerta rossa in Emilia Romagna, soprattutto a causa del rischio di nuove esondazioni e di nuove frane (LA DIRETTA - LO SPECIALE). "Sono 500 le strade interrotte - spiega l'inviato di Sky TG24 Flavio Isernia -. Oggi l'attenzione è rivolta in modo particolare alla zona del Ravennate. Si è fatta un'operazione per scongiurare nuovi allagamenti che non si era mai fatta prima nella storia: si è invertito il corso del CER, il Canale Emiliano Romagnolo lungo 135 km, che porta l'acqua dal Po e dal Ferrarese fino a Rimini passando per Ravenna. Ora l'acqua, proprio per scongiurare nuove esondazioni, viene in qualche modo convogliata sul canale e portata in senso inverso verso il Po".
La situazione rimane difficile e moltissime persone lavorano ininterrottamente da giorni per rimuovere il fango, pulire gli scantinati, i garage ancora allagati e le abitazioni ai piani terra. Intanto i mezzi meccanici ripuliscono le strade. Quello che si può constatare è la grande solidarietà di tutti questi volontari, soprattutto giovani, arrivati da varie parti d'Italia".
Le parole dei volontari
"Questo qui è il quartiere di San Benedetto di Forlì, i volontari fanno quello che possono con le pale, i badili ma la situazione è molto complicata", spiega una delle persone all'opera, raggiunta da Sky TG24. "C'è tutta la mia famiglia qui a dare una mano e sono venuta anch'io", spiega una ragazza. "Ci siamo detti di fare qualcosa, non stare con le mani in mano, per quel poco che possiamo fare con una pala e l'impermeabile", racconta sorridendo un ragazzo. "É una zona di Forlì che frequentavo e quindi vederla così cambiata con tutto il fango mi ha dato un impatto incredibile. La gente ha un cuore grande". "Mi sono sentito di partire anch'io, mi è venuto dal cuore, adesso parto. Mi sono iscritto e sono partito, avevo due giorni liberi: dovevo andare in bicicletta, era meglio fare del bene che andare in bicicletta", racconta un altro volontario. "É due giorni che lavoriamo però sembra non finire mai". "Aiutare la gente, vedere che un minimo riesci a dargli una mano e li conforti. Tutto qua". "Mi viene da piangere. La signora non sapeva come fare, ci siamo messi qui subito senza dire niente. Tutti ci stiamo aiutando ecco".