
Le scoperte sono avvenute durante uno scavo nell'Insula dei Casti Amanti. Si tratta delle vittime di un terremoto che ha accompagnato l'eruzione, ritrovate sotto il crollo di un muro avvenuto tra la fase finale di sedimentazione dei lapilli

Non fu solo l'eruzione a causare la morte degli abitanti dell'area ma anche un terremoto concomitante: a Pompei sono stati rinvenuti gli scheletri di due nuove vittime, durante uno scavo nell'Insula dei Casti Amanti

Sono le vittime di un terremoto che ha accompagnato l'eruzione, ritrovate sotto il crollo di un muro avvenuto tra la fase finale di sedimentazione dei lapilli
A Pompei scoperta la casa del ceto medio
Lo rende noto il MiC: "Le tecniche dello scavo moderno ci aiutano a comprendere sempre meglio l'inferno che in due giorni distrusse interamente la città di Pompei, uccidendone molti abitanti", ha spiegato il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel
Da Pompei a San Casciano, le grandi scoperte archeologiche italiane
E ancora: "Il ritrovamento dei resti di due pompeiani avvenuto nel contesto del cantiere in opera nell'Insula dei Casti Amanti dimostra quanto ancora vi sia da scoprire riguardo la terribile eruzione del 79 d.C. e conferma l'opportunità di proseguire nelle attività scientifiche di indagine e di scavo. Pompei è un immenso laboratorio archeologico che negli ultimi anni ha ripreso vigore, stupendo il mondo con le continue scoperte portate alla luce e manifestando l'eccellenza italiana in questo settore"

Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, commenta il ritrovamento di due vittime di un terremoto che sarebbe avvenuto a Pompei dopo l'eruzione del 79 d.c.

Sono molte le scoperte che si fanno a Pompei. Nel giugno scorso fu trovata una piccola tartaruga di terra, incredibilmente conservata con il suo uovo mai deposto. Il carapace quasi intonso, la testa intatta come la coda e una delle zampette

Gli archeologi l'avevano trovata a mezzo metro di profondità sotto il pavimento in terra battuta di una bottega della centralissima Via dell'Abbondanza, dove una ricerca condivisa tra l'Università Orientale di Napoli, la Freie Universitat di Berlino e l'università di Oxford sta indagando i resti di una casa di gran lusso, demolita e annessa alle Terme Stabiane dopo il terremoto del 62 d.C.

Anche quella fu una spiegata importante, come aveva detto il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel. Una scoperta "che apre una finestra sugli ultimi anni di vita della città", quelli successivi al terremoto, appunto,"nei quali l'intera Pompei si era trasformata in un grande, pulsante, cantiere edilizio"