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Scuola, ministro Valditara a Sky TG24: “Caro affitti in città governate da centrosinistra”

Cronaca
Sky TG24/Ansa

La dispersione scolastica, i costi insostenibili delle stanze per gli universitari, nuovi contratti (e salari) per i docenti. Ma anche il tema della violenza contro i professori. Sono molti i temi sul tavolo del ministro dell’Istruzione e del Merito, che ne ha parlato a "Start", su Sky TG24. Le sue parole sul caro affitti hanno provocato polemiche. Schlein: “Il governo sul tema ha fatto errori madornali”

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Il Pnrr e la scuola, gli affitti alle stelle per gli studenti, la dispersione scolastica al Sud e un nuovo piano da 100mila assunzioni. Sono molti i temi sul tavolo del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ne ha parlato a Start, su Sky TG24. Sul dossier assunzioni: “Faremo, a partire da giungo, circa 35mila assunzioni nell’ambito del Pnrr. A queste abbiamo voluto aggiungere altre assunzioni, per un totale di 100mila. Di queste, quasi 20mila sono per i posti di sostegno. È un piano importante, le risorse sono nella responsabilità del Ministero. Credo che questa sia una prima risposta significativa al tema della continuità didattica”. Un altro pacchetto di interventi finanziato dal Pnrr è quello per l'edilizia scolastica, che il governo punta a snellire e velocizzare, anche per evitare ulteriori ritardi nell'attuazione del Piano. E riguardo alla polemica e alle proteste per il costo insostenibile degli affitti nelle città universitarie punta il dito contro le amministrazioni di centrosinistra.

Affitti alle stelle

In questi giorni, da Milano a Roma, sempre più studenti universitari hanno deciso di protestare contro i prezzi proibitivi degli affitti per stanze e appartamenti. Sul punto, Valditara rileva che “il problema è grave e serio”. Tuttavia, dice, “tocca tutte città governate dal centrosinistra”. Il ministro sottolinea come “le giunte comunali in queste città non hanno attivato politiche a favore di giovani e studenti per offrire un panorama abitativo decoroso”.

Le risposte delle opposizioni, Schlein: "Su affitti dal governo errori madornali"

Il tema del caro affitti è divisivo e lo dimostrano anche le parole che la segretaria Pd Elly Schlein ha rivolto al governo durante un appuntamento elettorale a Umbertide: "Il Pd continuerà a spingere per convincere il governo a tornare indietro sull'errore madornale che ha fatto cancellando il fondo per gli affitti, 330 milioni di euro". Dai sindaci chiamati in causa da Valditara sono intanto arrivate diverse risposte. "Valditara scarica sulle città di centrosinistra le colpe del caro affitto che grava sugli studenti. Come se dipendesse dai sindaci! Ma il ministro dov'era mentre il suo governo votava a dicembre l'azzeramento del fondo nazionale affitti? Non c'è limite alla vergogna”, scrive su Twitter il sindaco di Firenze, Dario Nardella. "Qui ci sono due possibilità, o quella del ministro Valditara è una battuta, peraltro riuscita male, oppure è frutto di una riflessione. Se è frutto di una riflessione profonda, credo che con questa affermazione il ministro Valditara illumini il Paese rispetto a quello che lui è", ha detto invece il primo cittadino di Milano, Beppe Sala. Che aggiunge: “Se è una battuta, rispondo con una battuta: magari è così perché gli studenti hanno più voglia di stare nelle città di centrosinistra che non di centrodestra perché accolgono la loro complessità e le loro problematiche". Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, replica definendo le frasi di Valditara come “uno scaricabarile penoso” e aggiunge che “tra l'altro, gli studentati non sono nemmeno competenza dei Comuni".

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La dispersione scolastica

Tornando a Valditara, tra i temi toccati a Start c'è anche l'abbandono scolastico. Proprio ieri, 9 maggio, il capo del dicastero è andato in Senato per riferire sui dati sulla dispersione. “È un tema che mi sta particolarmente a cuore. Vogliamo offrire a tutti i ragazzi italiani, indipendentemente dal territorio in cui sono nati e vivono, possibilità di successo lavorativo. Il diritto all’istruzione è un diritto sacrosanto e fondamentale”, dice Valditara. “Noi abbiamo deciso di intervenire con una vera e propria agenda Sud, perché il tema della dispersione è particolarmente forte e grave nelle Regioni meridionali. Insieme all’Invalsi e ad alcuni esperti abbiamo deciso di partire in via sperimentale da 150 scuole nel Mezzogiorno”, spiega, “con un intervento che delineeremo nelle prossime settimane”. A questo si accompagnano una serie di investimenti – “sia del Pnrr che extra Pnrr” – ad esempio sul tema delle mense: “Serve per allungare il tempo pieno e consente ai ragazzi di rimanere a scuola invece di disperdersi altrove. È una politica a 360° che vogliamo affrontare per ridare fiducia e speranza a tanti giovani”.

"Autonomia differenziata non inciderà sulla scuola"

Il governo Meloni tira dritto sul progetto di riforma dell’autonomia differenziata. Le opposizioni continuano a gran voce a sottolineare i possibili pericoli che potrebbe avere sulla già forte differenza tra Nord e Sud Italia. Non la pensa così Valditara, secondo cui il progetto "non incide sul contratto della scuola né sui programmi che sono di competenza dello Stato. Siamo intenzionati a difendere gli interessi di tutti i ragazzi, in particolare di quelli del Mezzogiorno che appaiono più svantaggiati".

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I salari dei docenti

Negli scorsi mesi sono state avanzate proposte di differenziare gli stipendi dei docenti che lavorano al Nord e di quelli che lavorano al Sud, visto il diverso costo della vita. Il problema, dice Valditara, “è che vanno alzati gli stipendi di tutti i professori. La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di realizzare il più significativo aumento contrattuale. Abbiamo aggiunto 100 milioni di euro a quanto previsto dal governo precedente e, soprattutto, abbiamo de-finalizzato 300 milioni destinati a microprogetti e altre finalità che non avevano a che fare con l’aumento degli stipendi di tutto il personale scolastico. Questo ha portato un aumento medio di stipendio per un milione e 200mila persone di 124 euro. È ancora molto poco, indubbiamente. Ma è certamente l’aumento più significativo”. L’obiettivo finale, aggiunge Valditara, è “valorizzare la professione docente e consentire a tutti di avere uno stipendio dignitoso”. Per questo è stato “posto il tema del Patto di Stabilità”: il ministro ha proposto di escludere la ricerca e l’istruzione dal Patto, “per consentire una spesa per i contratti che sia decorosa e adeguata”. Secondo Valditara “devono essere coinvolti anche i privati nel finanziamento della scuola”. E aggiunge: “Prevediamo di pagare i docenti tutor circa 5mila euro in più all’anno e prevediamo di pagare di più anche i docenti disciplinari che saranno coinvolti in attività extracurriculari, nel percorso di personalizzazione dell’istruzione dei ragazzi”. Senza distinzioni tra Nord e Sud. 

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Le violenze sui docenti

Le cronache giornaliere ci raccontano intanto di docenti aggrediti, verbalmente e fisicamente, dai loro studenti. “Una delle priorità che sosterrò anche al vertice G7 in Giappone è quella di ridare autorevolezza sociale ai docenti. Non riguarda solo l’Italia. Ai vertici internazionali sento dire che questa professione è sempre più rifiutata. Dobbiamo riportarla al centro della società. Questo significa anche tutelarlo dalle aggressioni: lo abbiamo già fatto, abbiamo chiesto all’Avvocatura dello Stato di difendere docenti che sono stati aggrediti. La lista mi ha impressionato: pensavo fosse più limitata", dice Valditara. E aggiunge: "Oltre alla difesa legale – cioè il fatto che il docente aggredito non debba pagarsi l’avvocato – abbiamo deciso che, in casi particolarmente gravi, lo Stato si costituisca parte civile nei confronti dell’aggressore, pensando soprattutto ai genitori degli studenti, chiedendo i danni: è un danno d’immagine che lo Stato riceve”.

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