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Natalità in Italia, perché dal 2008 c’è un calo delle nascite. I dati
Il numero di nuovi nati è sceso ai minimi storici. Nel 2022, secondo dati Istat, i parti sono stati 397mila, mai così pochi dall’unità d’Italia. L’ultimo anno in cui si è registrato un aumento nel numero di nascite è stato il 2008 (577mila). Quali sono le cause di questo fenomeno? Di questo si è parlato nell'ultima puntata di "Numeri", approfondimento di Sky TG24
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La natalità in Italia è scesa ai minimi storici. Nel 2022, secondo dati Istat, i nuovi parti sono stati 397mila. I numeri non erano mai stati così bassi dai tempi dell’unità d’Italia. L’ultimo anno in cui si è registrato un aumento di nuovi nati è stato il 2008, quando si era toccata soglia 577mila. Di questo si è parlato nell'ultima puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24 che analizza la realtà attraverso i dati, andata in onda il 18 aprile
L'Italia sta davvero scomparendo? Giù i nuovi nati e la popolazione. I DATI![una grafica](https://static.sky.it/editorialimages/2a362ef6019c4f7fb05325370237158763f97ec1/skytg24/it/cronaca/2023/04/19/natalita-italia-calo-nascite/346_NUMERO_MEDIO_FIGLI.jpg?im=Resize,width=335)
Il tasso di fecondità, cioè il numero medio di figli per donna, sempre sulla base delle rilevazioni Istat, lo scorso anno è stato di 1,24. Quindici anni fa era di 1,45. Le cifre non sono così lontane: significa che la denatalità in Italia non dipende soltanto dal tasso di fecondità delle donne
Istat, natalità al minimo storico. Musk: "Italia sta scomparendo"![una grafica](https://static.sky.it/editorialimages/0098ecd4a146ee7b81bb4ac47ca812bfa0547a0c/skytg24/it/cronaca/2023/04/19/natalita-italia-calo-nascite/347_DONNE_15_19.jpg?im=Resize,width=335)
Tra i problemi c'è il fatto che, rispetto al 2008, nel nostro Paese ci sono due milioni in meno di donne in età riproduttiva (fascia d’età 15-49 anni): se 15 anni fa erano 13,8 milioni, oggi sono 11,6 milioni
Italia, 500mila nascite entro il 2033 o il sistema sanitario crolla![una grafica](https://static.sky.it/editorialimages/92c676c6e0d62e5fed789d8d6863ef50272919e9/skytg24/it/cronaca/2023/04/19/natalita-italia-calo-nascite/348_MOTIVO_MENO_NASCITE.jpg?im=Resize,width=335)
Così certifica anche l’Istat: se è vero che il calo di fecondità è responsabile al 33% per la denatalità italiana, il fatto che ci siano sempre meno donne nella condizione di far figli pesa molto di più sul bilancio totale (67%)
Lollobrigida: "Aiutare nascite, no a sostituzione etnica". È polemica![un bambino in bici](https://static.sky.it/static_clientlibs/sky-aem-frontend/clientlibs/dp_base-vendors/resources/placeholder.png)
Spesso, riferendosi alla natalità, si parla di “modello francese”. La Francia è infatti l’unico Paese dell’Europa occidentale con un tasso di fecondità vicino alla soglia critica del 2. Non è un dato di poco conto, perché sotto il coefficiente di fecondità del 2,1 la popolazione di uno Stato è destinata a scendere
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Come fa la Francia a mantenersi su numeri così alti? Non è solo un discorso di spesa pubblica per le famiglie. Il problema è anche anagrafico: sul totale della popolazione, gli under 25 in Francia sono il 29,5%; in Italia sono soltanto il 22,5%. Questo dato fa capire anche quale sarà, nei prossimi anni, il bacino di persone che potranno contribuire alla natalità nei due Paesi
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Se non è facile intervenire su questi numeri, quello che si può fare potrebbe essere ad esempio creare le condizioni, sociali e lavorative, per spingere i cittadini italiani a lasciare casa dei genitori prima di quanto facciano oggi. Sempre paragonando l’Italia alla Francia, si nota come da noi si lasci casa in media a 30 anni. I francesi lo fanno invece intorno ai 24 anni, “conquistando” così sei anni di tempo in più per metter su famiglia
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Unico caso in Italia in cui negli ultimi anni è cresciuto il numero medio di figli per donna è quello della provincia autonoma di Bolzano
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Il dato si può accostare a quello sull’occupazione femminile. Nel 2022, quella generale italiana era del 51,1%. A Bolzano si è raggiunta quota 69%, la più alta nel Paese. Questo significa che è possibile sia essere madri che lavoratrici, se supportate da un sistema di welfare avanzato (come quello di Bolzano)
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