Nuovo naufragio al largo della Tunisia, 34 dispersi

Cronaca
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Lo ha detto un portavoce del tribunale di Sfax, dalle cui coste i migranti erano partiti in direzione dell'Italia. Sul barcone si trovavano 38 persone, di cui 4 sono state soccorse, ha precisato il portavoce del tribunale che ha aperto un'indagine

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Trentaquattro migranti provenienti da Paesi dell'Africa sub-sahariana risultano dispersi dopo che la barca sui cui viaggiavano è affondata oggi al largo della costa tunisina. Lo ha detto un portavoce del tribunale di Sfax, dalle cui coste i migranti erano partiti in direzione dell'Italia. Sul barcone si trovavano 38 persone, di cui 4 sono state soccorse, ha precisato il portavoce del tribunale che ha aperto un'indagine.

La rotta tunisina

Adesso la rotta quasi per tutti è quella della Tunisia, caduta in una grave situazione economica e di tensione politica: sul Paese si concentrano i timori dell'Unione europea e del governo italiano, pronti ad aumentare gli sforzi per favorire un ritorno alla stabilità dello Stato magrebino fermando l'aumento vertiginoso dei flussi migratori. Dalla città portuale di Sfax sono partiti quasi tutti i barconi giunti a Lampedusa e tutti dicono di aver pagato tremila dinari tunisini per il viaggio. I migranti, di cui diverse donne e minori, sono originari di Congo, Camerun, Nigeria, Costa d'Avorio e Guinea, Sierra Leone, Siria, Tunisia, Marocco e Burkina Faso. Per evitare che l'hotspot di contrada Imbriacola (sono stati 966 i nuovi arrivi) torni ad essere nuovamente sovraffollato, la prefettura di Agrigento d'intesa con il Viminale ha già disposto il trasferimento di centinaia persone con il traghetto di linea per Porto Empedocle. A soccorrere le imbarcazioni in varie operazioni, durate ore e con mezzi impegnati in acqua fin dalla notte, sono state le motovedette di Guardia di Finanza e Guardia Costiera. 

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