In occasione della giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, sono intervenuti a Sky TG24 Massimo Sabet, papà di una ragazza di 16 anni affetta da disturbi alimentari, e Arianna Banderali, responsabile del centro di cura Villa Garda
Quest'oggi ricorre la giornata mondiale del Fiocchetto Lilla, che punta a contrastare anoressia, bulimia e altri disturbi dell’alimentazione, disturbi del comportamento alimentare che affliggono sempre più giovani. A essere maggiormente colpite sono le ragazze e le donne, solo in Italia sono 3 milioni i giovani che soffrono infatti di DCA: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini.
Il papà di Benedetta: "Sensibilizzare i docenti"
Durante la programmazione di Timeline a Sky TG24 è intervenuto Massimo Sabet, papà di Benedetta, ragazza di 16 anni che soffre di queste patologie. “Mia figlia ha iniziato a 12 anni ad accusare i primi malesseri, ora ne ha 16, e il rapporto con la scuola è stato difficile, soprattutto nel momento in cui non è potuta presenziare perché ricoverata" ha raccontato Sabet. "Benedetta - ha detto ancora il papà - ha scritto un tema molto toccante che si può trovare su Instagram al quale non ha ricevuto alcuna risposta. Assenza totale. La scuola ci ha scritto: sappiamo che sua figlia non è in vacanza, detto nel momento in cui ci aveva consegnato la pagella". "Bisogna comprendere - ha proseguito - come per una ragazza in queste condizioni farsi vedere online con la videocamera non è semplice. Il mio non è un attacco all’istituzione scolastica, però cerco di sensibilizzare i docenti sul fatto che debbano avere un’accortezza di relazione con queste ragazze. Ci sono alcune istituzioni che lavorano bene, ringrazio il presidente Fontana perché ha scritto un post questa mattina per Benedetta". "Io - ha aggiunto - stimo molto mia figlia perché le ho insegnato a stare a testa alta, e quando non ha ricevuto risposte dalla scuola ha abbassato la testa. Lei non ha nulla da nascondere, c’è poca preparazione in Italia, bisogna formare docenti ad hoc che possano addirittura lavorare in certe strutture. Mia figlia è ricoverata a Villa Miralago che ringrazio, fanno un lavoro preziosissimo, io faccio anche parte della Ananke Family, un’associazione che riunisce famiglie in cui un soffre di disturbi alimentari”.
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Banderali: "Casi sensibilmente aumentati durante la pandemia"
Sul tema è intervenuta anche Arianna Banderali, responsabile del centro di cura Villa Garda: “Per aiutare questi ragazzi è necessario di far capire che si tratta di un problema, ingaggiare il paziente nella terapia. Alcuni individui quando seguono una dieta ferrea si sentono in grado di riuscire a fare qualcosa, si sentono di valore, quindi nel momento in cui questo controllo dell’alimentazione diventa una valutazione personale, ecco che a questo punto non c’è più l’adesione a linee guida alimentari, ma adesione a questa dieta ferrea con tutti i danni che la stessa comporta. Quindi bisogna far capire in primis che questo è un problema, perché per loro perdere peso è in linea con il loro sistema di autovalutazione, e questo può essere molto dannoso”. Ancora Banderali: “Con la pandemia c’è stata un’esplosione di casi, quasi raddoppiati soprattutto tra i più giovani. Le nostre strutture hanno dovuto far fronte a questa emergenza con le stesse risorse, senza aumento di posti letto o di personale, sono stati anni molto difficili. Adesso sembra che le cose si stiano stabilizzando, ma non dobbiamo sottovalutare i tanti casi nei più giovani, quei casi in cui se non si interviene precocemente si rischia di avere danni per il resto della vita”.