
Cutro, 5mila persone al corteo per le vittime del naufragio: "Fermate la strage". FOTO
Una croce costruita con il legno della barca su cui viaggiavano i migranti in arrivo dalla Turchia è stata trasportata fino alla spiaggia dove si è infranta la stessa imbarcazione. Lì, è stato osservato un minuto di silenzio e sono stati deposti fiori e una corona. All'evento, promosso da Rete Asilo, hanno partecipato associazioni, movimenti, sigle sindacali e molti sindaci italiani. Tra questi anche quello di Cutro, Vincenzo Voce, e l'ex primo cittadino di Riace, Mimmo Lucano

“Fermate la strage subito”. È la richiesta che hanno lanciato i circa 5mila partecipanti al corteo partito poco dopo le 15 a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, dove lo scorso 26 febbraio oltre 70 persone hanno perso la vita nel naufragio che ha infiammato il dibattito sulle norme in tema di immigrazione e sulla tenuta del sistema di soccorso in mare
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Alla manifestazione, promossa da Rete Asilo, hanno aderito decine di associazioni e movimenti, da Emergency a Medici Senza Frontiere, oltre a rappresentanze sindacali e alcuni giornalisti che negli ultimi giorni hanno coperto la vicenda dalla Calabria. Insieme a loro anche esponenti della politica, tra cui il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni
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I partecipanti si sono mossi dalla stazione della frazione di Steccato di Cutro alla spiaggia dove sono state trovate le vittime. Lì è stato osservato un minuto di silenzio. Un gruppo di persone ha poi pregato in arabo
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Oltre al sindaco di Cutro Vincenzo Voce (in foto), molti altri primi cittadini, non soltanto del crotonese, hanno deciso di prendere parte al corteo. È arrivato all’evento anche Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, che insieme ai suoi colleghi ha deposto una corona e dei fiori in spiaggia. Così anche Raffaele Falbo, sindaco di Melissa (Crotone). Quando non era ancora stato eletto, nel 2019, i suoi concittadini evitarono una strage di migranti, salvandone 51
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La barca a vela sulla quale viaggiavano si incagliò a pochi metri dalla spiaggia di località Torre, nei pressi di un hotel. Le urla dei migranti svegliarono alcuni residenti che dettero l'allarme. Il sindaco di allora, Gino Murgi, e diversi cittadini si gettarono in acqua per salvare le persone
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L’ex sindaco di Riace Lucano, condannato per diversi reati nell’ambito della sua gestione dell’accoglienza di migranti, ha parlato della croce portata in corteo come di un “simbolo della sofferenza”. Ai giornalisti, dicendo di vergognarsi a volte “di essere un cittadino occidentale”, ha detto: “Quando ci sono queste fasi emergenziali, le comunità calabresi sono scosse e prevale subito quello spirito di solidarietà che non dimostra il governo”

“Sono anni e anni che imperversano, che si tenta di colpevolizzare e di criminalizzare le Ong, i salvataggi, chi si occupa di solidarietà. Per loro il paradigma è all'opposto. A Riace non c'era un'utopia era l'istinto della normalità. Quando ci sono emergenze, degli sbarchi, è un fatto normale. Non è normale tergiversare o dire che la responsabilità è di uno o di un altro e quel tempo diventa letale come è successo", ha aggiunto Lucano

La segreteria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, ha parlato di "un corteo silenzioso" e "partecipatissimo", in cui i partecipanti "hanno ricordato le vittime del naufragio e hanno espresso vicinanza ai familiari e alla popolazione locale che, subito dopo la tragedia, ha risposto con grande solidarietà"

Al governo, ha sottolineato Scacchetti, si chiede un "radicale cambiamento delle politiche migratorie italiane ed europee, e quindi per rafforzare l'accoglienza, aprire i corridoi umanitari". Le persone in mare, ha continuato, "vanno sempre soccorse, senza se e senza ma", perché "pensare che si possano fermare i migranti, che fuggono da guerre e persecuzioni, nei Paesi di partenza è una grande falsità"

E ancora, ha detto sempre la segretaria confederale, "l'enorme spirito di solidarietà espresso quest'oggi si contrappone a un governo che non ha voluto incontrare i parenti delle vittime, né tanto meno avvicinarsi al luogo della tragedia"

Dal corteo arrivano critiche al Decreto migranti approvato dal governo nel Cdm straordinario dello scorso 9 marzo, che si è tenuto proprio a Cutro. "Contiene misure che possiamo definire oltraggiose, prese a pochi chilometri dalle bare che i Ministri si sono guardati bene dal visitare", ha detto il presidente nazionale Arci, Walter Massa

La stretta annunciata sui permessi per protezione speciale, ha detto Massa, è "un colpo di coda leghista che comporterà più dinieghi alle domande d'asilo, più persone irregolari, più lavoro nero e quindi più evasione fiscale e contributiva. Un puro atto di propaganda che non affronta e risolve i problemi, ma alimenta odio e razzismo"
Lo speciale migranti di Sky TG24