Covid e influenza, le news. Usa temono che ondata Cina possa causare mutazioni

©IPA/Fotogramma

Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price. "Sappiamo che ogni volta che il virus si diffonde può mutare e presentare una minaccia", ha precisato, secondo quanto riportato dai media americani. Intanto, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, è tornato a parlare dell’uso delle mascherine negli ospedali, nelle Rsa e nelle strutture sanitarie. L’obbligo, che scade il prossimo 31 dicembre, "sarà riprorogato, almeno fino a primavera"

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Gli Stati Uniti temono che l'ondata di Covid in Cina possa tradursi in nuove mutazioni del virus. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. "Sappiamo che ogni volta che il virus si diffonde può mutare e presentare una minaccia", ha precisato.
In Italia, invece, preoccupa lo stallo nella somministrazione delle quarte dosi di vaccino anti-Covid: ci si avvicina infatti alle festività natalizie con il 72% degli over60 e dei soggetti fragili ancora scoperti. Intanto, continua il calo dei contagi ma aumentano i decessi che, ultimi e decrescere tra tutti i parametri epidemici, hanno superato la quota di 100 al giorno. L'ultimo aggiornamento del quadro epidemiologico arriva dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 9-15 dicembre 2022. A preoccupare maggiormente, in vista del Natale e delle maggiori occasioni di aggregazione durante le Feste, sono proprio i tassi di copertura per la quarta dose.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci è tornato a parlare dell’uso delle mascherine negli ospedali, nelle Rsa e nelle strutture sanitarie. L’obbligo, che scade il prossimo 31 dicembre, "sarà riprorogato, almeno fino a primavera". Poi ha aggiunto: "Non abbiamo tolto l'obbligo e lo riprorogheremo: indossare le mascherine in ospedale è una forma di rispetto verso i pazienti più deboli". 

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Schillaci: "Obbligo mascherine in ospedali e Rsa sarà prorogato"

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Bozza Milleproroghe, Unità su campagna vaccini prorogata al 30 giugno

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Covid, Cina: "Crematori in crisi per il grande afflusso di corpi"

I crematori in tutta la Cina sono sotto pressione per far fronte ad un vasto afflusso di corpi, mentre il paese combatte una nuova ondata di casi di Covid, che stanno aumentando vertiginosamente in tutto il Paese, con gli ospedali in difficoltà e gli scaffali delle farmacie svuotati. A Chongqing, una città di 30 milioni di abitanti dove questa settimana le autorità hanno esortato le persone con lievi sintomi di Covid ad andare al lavoro, un operaio ha detto che il loro crematorio ha esaurito al momento lo spazio per conservare i corpi. "Il numero di corpi raccolti negli ultimi giorni è molte volte superiore rispetto al passato", ha detto all'Afp. Nella metropoli meridionale di Guangzhou, un impiegato di un crematorio nel distretto di Zengcheng ha detto che si stanno cremando più di 30 corpi al giorno, sottolineando comunque che è "difficile dire" se l'ondata di corpi da cremare sia collegata al Covid. Nella città di Shenyang, un membro del personale di un'azienda di servizi funebri ha affermato che corpi di defunti sono stati lasciati insepolti fino a cinque giorni, perché i crematori sono "assolutamente pieni". A Pechino, le autorità locali hanno riportato oggi solo cinque morti per Covid-19, rispetto ai due di ieri. Fuori dal crematorio Dongjiao della città, i giornalisti dell'Afp hanno visto più di una dozzina di veicoli in attesa di entrare, la maggior parte dei quali carri funebri. La fine dei test obbligatori ha reso difficile tracciare il bilancio della nuova ondata di Covid in Cina, e le autorità  la scorsa settimana hanno ammesso che ora è "impossibile" contare quanti si sono ammalati. 
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Report Altems: "Virus dà tregua, dopo 2 anni Natale senza restrizioni"

"Dopo due anni stiamo per vivere un Natale all’insegna del calore dei familiari e delle persone care con il Covid-19 che ci sta dando una tregua". Si registra, infatti, "un andamento stabile del virus che non scomparirà nell’immediato ma oramai riusciamo a governarlo sia nella sua diffusione sia nella sua aggressività. Per poter continuare ad avere un andamento stabile è necessario che si incrementi la campagna vaccinale soprattutto per le persone fragili". Lo afferma Americo Cicchetti, direttore dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica (Altems), presentando la 100.esima puntata dell’Instant Report Covid-19.
Il report evidenzia che il numero di nuovi casi Covid-19 nella popolazione nazionale (incidenza del virus) risulta ormai stabile, con piccole oscillazioni che non fanno temere l’avvio di una nuova ondata nelle prossime settimane. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 275 nuovi casi ogni 100.000 residenti. Negli ultimi 30 giorni le aree geografiche in cui si evidenziano dati di incidenza più elevati sono il Nord-Est, seguito dal Centro e dal Nord-Ovest. Risulta stabile anche l’andamento dei nuovi ingressi settimanali in terapia intensiva su 100.000 abitanti, registrando un valore nazionale pari a 0,45 ogni 100.000 residenti.
Quanto alla campagna vaccinale si conferma un rallentamento nella somministrazione delle quarte dosi con forti differenze regionali. Particolare attenzione merita la fascia di età più fragile, cioè quella degli over 80, nella quale si passa dal Piemonte (con una copertura del 65,91%) alla Calabria (con una copertura del 19,88%).
 
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Covid, Usa temono che ondata Cina possa causare mutazioni

Gli Stati Uniti temono che l'ondata di Covid in Cina possa tradursi in nuove mutazioni del virus. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. "Sappiamo che ogni volta che il virus si diffonde può mutare e presentare una minaccia", ha precisato Price secondo quanto riportato dai media americani.      
 
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Covid, D’Amato: "Insieme ad Australiana pesa su ospedali, fare vaccini"

L'influenza sta colpendo duramente, poi c'è il Covid ma anche il virus sinciziale, i virus para influenzali e il rinovirus. Sulla loro contemporanea circolazione si dice “preoccupato” l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. "Secondo l’alert che ha dato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), la contemporanea circolazione del Covid e dell’influenza australiana può causare una pressione sulle nostre strutture ospedaliere. Non solo nel Lazio, ma su tutto il territorio nazionale”, ha sottolineato all'Adnkronos Salute  D'Amato, oggi a Roma a Palazzo Baleani a margine della conferenza stampa di presentazione del 'Progetto per la salute e il benessere della donna', commentando le notizie relative ai virus dell'inverno che incombono sul Natale. 
E proprio in vista delle festività, per D’Amato il consiglio è sempre lo stesso: “fare i vaccini, anti Covid e antinfluenzale, ma anche e soprattutto indossare sempre la mascherina in presenza di anziani e fragili”. Riguardo al test rapido da effettuare prima del cenone della Vigilia o di San Silvestro, per l’assessore “non serve a niente. Insisto, il tema vero è sottoporsi alla vaccinazione", conclude.
- di Redazione Sky TG24

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