Covid, under 50: potrebbero essere sommerse fino a due diagnosi su tre

Salute e Benessere
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Lo rivela un’analisi pubblicata sul sito online della rivista 'Epidemiologia e Prevenzione' dell'Associazione Italiana di Epidemiologia, condotta da Maria Teresa Giraudo, Cesare Cislaghi e Manuele Falcone

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Nell’ultimo anno, secondo un’analisi pubblicata sul sito online della rivista 'Epidemiologia e Prevenzione' dell'Associazione Italiana di Epidemiologia, è di molto diminuita la proporzione di diagnosi Covid tra chi ha meno di 50 anni, mentre è progressivamente aumentata per chi ha dai 50 in su. Secondo Maria Teresa Giraudo, Cesare Cislaghi e Manuele Falcone, autori dell’analisi, questo potrebbe essere dovuto al fatto che tra giovani, senza più Green pass, fino a due diagnosi su tre potrebbero essere state fatte in casa. Queste, non comunicate all’Asl, resterebbero dunque sommerse.

Lo studio

 

L’analisi, basata su alcuni dati aggiornati a novembre, parte da elementi risalenti ai primi periodi del Covid: l’indagine evidenzia che fino al 2022, tra popolazione giovane e anziana, la distribuzione per età delle diagnosi è stata abbastanza costante e omogenea. Diversamente, i dati raccolti da gennaio a novembre 2022 mostrano invece un ribaltamento della situazione: qui la quota di over 50 contagiati aumenta progressivamente, mentre diminuisce quella dei giovani. "I numeri fanno ipotizzare che, in media, tra gli under 50 anni siano state notificate a novembre solo una diagnosi su tre, e quindi ci potrebbero essere stati circa 840.000 contagi in più di quelli registrati", hanno sottolineato i ricercatori.

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"L'ipotesi è che parte di questa variazione sia dovuta al fatto che tra i giovani ci siano più diagnosi fai da te non notificate. Questo cambiamento è difficilmente interpretabile in altro modo. I giovani, d'altronde, sono più spesso asintomatici, mentre gli anziani, da un lato hanno più sintomi, e dall'altro fanno più spesso tamponi magari per un ricovero o un accesso in day hospital", ha chiarito ai microfoni dell’Ansa l’epidemiologo Cesare Cislaghi. In Italia, secondo quanto evidenziato dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe riferito alla settimana fra il 2 e l'8 dicembre 2022, è stato registrato un rialzo dei decessi per Covid-19. Sono in aumento, tuttavia, anche i ricoveri sia nei reparti ordinari (+9%) che nelle terapie intensive (+4,7%).  

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