Nella popolazione di età 60-79 anni, per i non vaccinati il tasso di mortalità risulta quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e cinque volte e mezzo rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni. Lo rileva l'Istituto Superiore di Sanità. In Italia cala l'incidenza dei casi Covid e l'indice di trasmissibilità ritorna sotto la soglia epidemica, alto il numero dei decessi. Numeri alti anche per l'influenza
Sanità, Franco Locatelli e Sandra Gallina a Live in Bergamo: "Bene Ue su vaccini". VIDEO
Ospiti a Live in Bergamo il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli e la direttrice generale dell’Health and food safety dell’Unione europea Sandra Gallina. Cosa rimane della pandemia ad oggi? "Pochi dubbi - ha detto Locatelli - che Bergamo abbia rappresentato la città simbolo della pandemia nel nostro Paese. Pochi giorni fa su una Nature è uscita la notizia che sono quasi 15 milioni le persone che hanno perso la vita a causa del Covid. Ormai la pandemia intesa come stato emergenziale è superata" ma, ha aggiunto Locatelli, "è necessario continuare a prestare attenzione".
Coronavirus Italia, bollettino settimanale del 16 dicembre: meno casi, ma salgono decessi
Sono 174.652 i nuovi positivi al Covid registrati nella settimana dal 9 al 15 dicembre. La settimana prima erano stati 221.154, quindi si conferma in calo la curva epidemica in Italia (-21%). Sono invece 719 i decessi nello stesso periodo di riferimento (686 il dato della settimana precedente), in aumento del 4,8%. Le vittime totali salgono a 183.138. Emerge dai dati del bollettino settimanale del ministero della Salute pubblicato oggi.
Locatelli: "Pandemia superata, quarta dose per i fragili" (VIDEO)
Covid, uno spray nasale potrebbe ridurre i giorni di positività. Lo studio
Secondo uno studio prospettico controllato open-label, uno spray nasale a base di soluzione salina sarebbe in grado di ridurre di 2 giorni la positività al tampone. La ricerca è stata condotta da Luca Cegolon dell'Università di Trieste, e da Giuseppe Mastrangelo dell'Università di Padova.
Nel Lazio 53.253 positivi, 28 in terapia intensiva
Sono 53.253 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 816 ricoverate, 28 in terapia intensiva e 52.409 in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'epidemia i guariti sono 2.235.417, i morti 12.469, su un totale di 2.301.139 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio.
Nel Lazio 2.022 casi e 2 morti, 1.022 contagi a Roma
Oggi nel Lazio su 3.015 tamponi molecolari e 10.927 tamponi antigenici per un totale di 13.942 tamponi, si registrano 2.022 nuovi casi positivi (+17), sono 2 i decessi (-2), sono 816 i ricoverati (-11), 28 le terapie intensive (+1) e +2.118 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 14,5%. I casi a Roma città sono a quota 1.022. Lo comunica in una nota l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
Under 50, potrebbero essere sommerse fino a due diagnosi su tre
Lo rivela un’analisi pubblicata sul sito online della rivista 'Epidemiologia e Prevenzione' dell'Associazione Italiana di Epidemiologia, condotta da Maria Teresa Giraudo, Cesare Cislaghi e Manuele Falcone
Long Covid, i sintomi possono cambiare nel tempo. Lo studio
Secondo un nuovo studio condotto dagli scienziati dell'University College di Londra, il long Covid potrebbe presentarsi con sintomi diversi nei ragazzi e nei bambini a distanza di un certo periodo dall’infezione.
Nuovo farmaco 'esca' potrebbe neutralizzare ogni variante del virus. Lo studio
Un team di ricercatori americani guidati dal Dana-Farber Cancer Institute di Boston avrebbe messo a punto un nuovo farmaco capace di curare il Covid e, potenzialmente, anche le altre infezioni da coronavirus, indipendentemente dalla variante.
Covid e influenza australiana, il picco verso Natale: quali sono le differenze
Secondo gli esperti le due condizioni devono essere distinte, anche se di fatto le sintomatologie si sovrappongono. Le festività dei prossimi giorni sono indicate come la fase di massima diffusione dei contagi. Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo e professore all'Università Statale di Milano, il picco dell'influenza sarà "nel periodo natalizio, quando si arriverà a 150mila casi giornalieri, per un totale stagionale di 10 milioni di casi a Capodanno".
Influenza, studi medici pieni a Roma, "serve prudenza"
"Negli studi di medicina generale in questi giorni si stanno registrando moltissimi casi di patologia simil influenzale, influenzale, e infezioni di Covid19. Rispetto agli anni passati". Lo comunica Pier Luigi Bartoletti, Segretario Provinciale della Fimmg Roma la Federazione dei medici di famiglia della capitale. "Il numero di casi registrato in questi giorni - spiega - è molto piu' alto, ed in anticipo, rispetto alla normale stagionalità e fa presagire un rischio concreto di sovraffollamento sia negli studi della medicina generale, che nelle strutture di pronto soccorso". In un periodo come questo, continua Bartoletti, "caratterizzato spesso da assembramenti per via delle festività natalizie, consigliamo di adottare dei comportamenti responsabili, di prudenza, sia nel frequentare posti affollati in caso di sintomatologia influenzale, sia di adottare le precauzioni ormai note, come la disinfezione delle mani e l'adozione di mascherine soprattutto in presenza di perso ne anziane o fragili e nei luoghi
affollati. Invitiamo poi per chi non l'avesse fatto a vaccinarsi contro l'influenza, contro lo pneumococco ed effettuare la 4a o quinta dose di vaccino contro il SARS COV2 anche ora e nei prossimi giorni.
affollati. Invitiamo poi per chi non l'avesse fatto a vaccinarsi contro l'influenza, contro lo pneumococco ed effettuare la 4a o quinta dose di vaccino contro il SARS COV2 anche ora e nei prossimi giorni.
In Toscana 1.166 i nuovi casi, un decesso
Sono 1.166 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime ventiquattro ore in Toscana: 237 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 929 con test rapido.
Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.554.314. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% (1.076 persone) e raggiungono quota 1.469.236 (94,5% dei casi totali).
I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 73.804 positivi, +0,1% rispetto a ieri. Di questi 553 (16 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 24 (2 in più) si trovano in terapia intensiva. La lista dei decessi si aggiorna con 1 nuovo decesso: un uomo di 85 anni. Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 808 tamponi molecolari e 6.257 tamponi antigenici rapidi: di questi il 16,5% è risultato positivo. Sono invece 1.333 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: l'87,5% di questi è risultato positivo
Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.554.314. I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% (1.076 persone) e raggiungono quota 1.469.236 (94,5% dei casi totali).
I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 73.804 positivi, +0,1% rispetto a ieri. Di questi 553 (16 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 24 (2 in più) si trovano in terapia intensiva. La lista dei decessi si aggiorna con 1 nuovo decesso: un uomo di 85 anni. Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 808 tamponi molecolari e 6.257 tamponi antigenici rapidi: di questi il 16,5% è risultato positivo. Sono invece 1.333 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: l'87,5% di questi è risultato positivo
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Sindrome post Covid, uno su 8 la sviluppa (VIDEO)
Iss, 85 ragazzi morti e 555 in rianimazione da inizio pandemia
Dall’inizio dell’epidemia, in Italia sono stati 4.783.042 i casi di Covid-19 registrati nella popolazione 0-19 annidi cui 24.763 ospedalizzati, 555 ricoverati in terapia intensiva, e sono stati 85 i morti. E' quanto si legge nel focus sull'età scolare contenuto report esteso dell'Istituto superiore di sanità sulla sorveglianza Covid e l'efficacia vaccinale aggiornato al 14 dicembre.
Sui dati settimanali la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare rispetto al resto della popolazione risulta stabile rispetto alla scorsa settimana (7,5% vs 7,6%). Nell’ultima settimana, il 17% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 28% nella fascia d’età 5-11 anni, il 55% nella fascia 12-19 anni.
Sui dati settimanali la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare rispetto al resto della popolazione risulta stabile rispetto alla scorsa settimana (7,5% vs 7,6%). Nell’ultima settimana, il 17% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 28% nella fascia d’età 5-11 anni, il 55% nella fascia 12-19 anni.
Cislaghi: "Meno diagnosi note ma circolazione virus sale"
"Calcolando le medie mobili settimanali delle diagnosi di Covid-19 conosciute, il loro andamento risulta senza dubbio in decrescita con un indice RDt pari a 0,79. Sembrerebbe esserci quindi un deciso rallentamento della circolazione del virus, ma ci sono molti dubbi che la situazione sia effettivamente questa: in realtà, infatti, la circolazione del virus è in crescita". Ad affermarlo all'Ansa è Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia. "Dall'ultima settimana di novembre - spiega l'epidemiologo - le diagnosi notificate scendono di pari passo ai tamponi effettuati in ambiente controllato mentre, invece, crescono altri indicatori e cioè la frequenza dei ricoverati in ospedale con test positivo, dei positivi entrati in terapia intensiva e dei deceduti sempre con tampone positivo. Se si calcola la crescita proporzionale di ciascun indicatore rispetto alla sua media dal 15 ottobre al 14 novembre si può valutare l'andamento dei cinque indicatori nell'ultimo mese". Come interpretare questa situazione? La spiegazione che "sembra più verosimile - sottolinea Cislaghi - è che la registrazione delle diagnosi sia diminuita perché i tamponi vengono eseguiti 'in casa' e l'esito non viene comunicato alle Asl. Diversamente se un positivo entra in un circuito sanitario il tampone viene eseguito e ne viene registrato l'esito".
Gemmato: "Pandemia alle spalle, ripartire da ciò che non ha funzionato"
"Finalmente viviamo una fase post pandemica. Ci lasciamo alle spalle la pandemia. I dati dell'Istituto superiore di sanità indicano che l'occupazione delle terapie intensive è in calo, siamo ad un'occupazione del 2,86%. Finalmente il virus si endemizza, quindi possiamo darci un orizzonte di governo della sanità senza questo mostro che ha colpito l'Italia e il mondo negli ultimi anni". Lo ha detto Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, nel suo intervento al decennale di Fratelli d'Italia, in corso a Roma.
Cosa fare ora? "L'indirizzo - continua Gemmato - è chiaro e semplice. Dobbiamo ripartire da quello che non ha funzionato. In primis, il definanziamento" e, secondo elemento il contrasto alla "desertificazione dell'assistenza territoriale sanitaria: nelle aree interne abbiamo interi Comuni che non hanno una traccia di sistema sanitario nazionale. Dobbiamo pensare alle aree interne. Perché nel disegno diabolico della sinistra c'è lo svuotamento delle aree interne, con l'obiettivo che tutti afferiscano nelle grandi metropoli urbane dove vanno a vivere in palazzoni spersonalizzati e dove, creando un ceto indefinito - senza cultura, identità e valori - sono più condizionabili".
Cosa fare ora? "L'indirizzo - continua Gemmato - è chiaro e semplice. Dobbiamo ripartire da quello che non ha funzionato. In primis, il definanziamento" e, secondo elemento il contrasto alla "desertificazione dell'assistenza territoriale sanitaria: nelle aree interne abbiamo interi Comuni che non hanno una traccia di sistema sanitario nazionale. Dobbiamo pensare alle aree interne. Perché nel disegno diabolico della sinistra c'è lo svuotamento delle aree interne, con l'obiettivo che tutti afferiscano nelle grandi metropoli urbane dove vanno a vivere in palazzoni spersonalizzati e dove, creando un ceto indefinito - senza cultura, identità e valori - sono più condizionabili".
Iss, oltre 5 mln quarte dosi,13% over80 entro i 4 mesi
La campagna vaccinale anti-Covid in Italia è iniziata il 27 dicembre 2020: al 14 dicembre 2022, sono state somministrate complessivamente 143.103.056 dosi, di cui 47.328.331 prime dosi, 49.999.508 seconde/uniche dosi, 40.394.895 terze dosi e 5.380.322 quarte dosi. La popolazione over 80 con la 2/a dose booster entro e da oltre 120 giorni si attesta rispettivamente al 13% e al 28%. Lo rileva il report esteso dell'Istituto superiore di sanità 'Covid-19: sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale' aggiornato al 14 dicembre. Sempre al 14 dicembre, sottolinea l'Istituto superiore di sanità, "solo lo 0,1% e 0,7% della popolazione ha, rispettivamente, completato il ciclo primario e ricevuto la dose addizionale/booster da meno di 120 giorni. Il 13% della popolazione con età compresa fra 60-79 anni ha ricevuto la 2° dose booster da meno di 120 giorni mentre solo il 7,3% l'ha ricevuta da oltre 120 giorni".
Iss, in diminuzione incidenza contagi e reinfezioni
Nell'ultima settimana si evidenzia una incidenza in diminuzione dei contagi di Covid. Anche la
percentuale di reinfezioni risulta in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Stabile invece il tasso di ospedalizzazioni. E' quanto si legge nel report dell'Istituto superiore di sanità 'Covid-19: sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale'. Per quanto riguarda i vaccini, si evidenzia come nella popolazione 60-79 anni per i non vaccinati il tasso di mortalità risulta quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e cinque volte e mezzo rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni.
percentuale di reinfezioni risulta in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Stabile invece il tasso di ospedalizzazioni. E' quanto si legge nel report dell'Istituto superiore di sanità 'Covid-19: sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale'. Per quanto riguarda i vaccini, si evidenzia come nella popolazione 60-79 anni per i non vaccinati il tasso di mortalità risulta quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e cinque volte e mezzo rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni.
Iss, mortalità +5,5 volte in non vaccinati over 60
Nella popolazione di età 60-79 anni, per i non vaccinati il tasso di mortalità risulta quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e cinque volte e mezzo rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni. Lo rileva il report esteso dell'Istituto superiore di sanità 'Covid-19: sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale' aggiornato al 14 dicembre. Nella popolazione degli over-80 invece, evidenzia l'Istituto superiore di sanità, per i non vaccinati la mortalità risulta quasi sei volte e mezzo più alta rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, e rispettivamente dodici volte e cinque volte più alta rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni e da oltre 120 giorni.
Covid, Quammen: "Arriverà virus peggiore ma non siamo pronti"
Il Covid è tutt'altro che finito, ma malgrado la strage (almeno 6,5 milioni di morti) poteva andare peggio: un virus respiratorio contagiosissimo (come il Covid) ma con tassi di mortalità anche dieci volte superiori potrebbe arrivare, e "l'umanità non è pronta". E' la previsione a tinte fosche di David Quammen, celebre saggista e divulgatore scientifico americano, autore del fortunato libro 'Spillover' nel 2012 (edito in Italia da Adelphi) in cui preconizzava proprio il possibile arrivo, probabilmente dall'Asia, di un coronavirus nato da un salto di genere (Spillover, appunto) dagli animali all'uomo. Dopo la pandemia è tornato sul tema con altri due importanti saggi, 'Perche' non eravamo pronti' e 'Senza respiro', sempre editi da Adelphi. Nel 2020, ricorda in una intervista esclusiva all'Agi, capi' subito che forse il dramma da lui ipotizzato stava diventando realtà.