
Alluvione Marche, ancora due dispersi. Nelle zone colpite si contano i danni. FOTO
Novecento interventi sono stati compiuti dai 350 vigili del fuoco al lavoro da tre giorni nell'area. Continuano le ricerche di Mattia, un bambino di 8 anni, e Brunella Chiù di 56 anni. In un documento della Regione Marche del 2016 già si evidenziava la necessità di interventi per mettere in sicurezza il fiume Misa

Sono 900 gli interventi compiuti dai 350 vigili del Fuoco al lavoro da tre giorni nelle aree devastate dall'alluvione delle Marche. In particolare 250 stanno operando nel territorio della provincia di Ancona e 100 in quella di Pesaro Urbino: 600 e 300 rispettivamente gli interventi compiuti. Dopo il ritrovamento di ieri, a Serra de' Conti (An), del corpo senza vita dell'undicesima vittima, proseguono le ricerche degli ultimi due dispersi nella zona di Barbara (An)
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Le squadre sono impegnate con gli escavatori per la rimozione di fango e detriti, mentre prosegue l'intervento per rimuovere alberi abbattuti e con le pompe idrovore per le operazioni di prosciugamento. Ancora senza esito le ricerche del piccolo Mattia di 8 anni e di Brunella Chiù, la 56enne che era in auto con la figlia, che risultano ancora dispersi nell'alluvione che ha colpito le Marche. Le ricerche si concentrano nella zona di Contrada Coste, nel Comune di Barbara e si estendono a tutta l'area coinvolta dalla bomba d'acqua
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Intanto, Tiziano Luconi non perde la speranza di ritrovare il figlio di 8 anni vivo. All'Ansa l'uomo ha detto: "Voglio credere che Mattia sia vivo, magari si è aggrappato a una pianta". Per poi aggiungere: "La forza per andare avanti me la dà solo la speranza e la voglia di credere con tutto me stesso che Mattia sia vivo"
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"Serve un piano straordinario di scala nazionale, perché il problema riguarda tutti i territori. Bisogna dare risposte pratiche ai cittadini e per farlo bisogna essere messi nella condizione di agire, con risorse sufficienti. Le chiacchiere stanno a zero", ha detto, nelle interviste a Qn e Corriere della Sera, il governatore delle Marche e commissario dell'emergenza Francesco Acquaroli, parlando di quanto accaduto nel suo territorio
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Il governatore ha anche risposto alle polemiche sui lavori non eseguiti: "Cè un progetto di sistemazione del Misa e del Nevola il cui costo supera i 100 milioni di euro. Ma per la gestione e la programmazione di tutto il dissesto nelle Marche abbiamo a disposizione 50 milioni di euro di fondi europei. Per tutto il tema del dissesto: la metà di quanto servirebbe per il Misa"
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Riguardo agli interventi per mettere in sicurezza gli argini dei fiumi, un documento della Regione Marche del 2016 già sosteneva la necessità di effettuare dei lavori. "Risulta evidente che siano necessari diversi interventi per potere mettere in sicurezza il Fiume Misa", è quanto si leggeva nell'Assetto di progetto per la media e bassa valle del Misa. Per ridurre "il più possibile la portata di picco che attraversa il centro di Senigallia", si aggiungeva, bisogna intervenire mediante "laminazione e aumentare il più possibile la capacità di deflusso" in città

Intanto il Ministero della Cultura è in campo per verificare danni o situazione di pericolo per il patrimonio culturale delle Marche. È stata immediatamente attivata l'Unità di Crisi e Coordinamento Regionale (Uccr). Il personale del Ministero ha già effettuato sopralluoghi nel territorio di Pergola e Cantiano, informa una nota, valutando i necessari interventi di messa in sicurezza. Per i prossimi giorni sono inoltre state programmate ulteriori verifiche su altri siti della regione.

L'attenzione rimane alta in particolare per quei beni mobili (opere d'arte, archivi e biblioteche) minacciati dal fango e per cui si sta valutando una rapida messa in sicurezza. Sotto stretta sorveglianza anche tutte le strutture storiche, in particolari i ponti, colpiti dalle forti piene. È possibile segnalare danni o situazioni di possibile pericolo per il patrimonio culturale inviando una segnalazione all'indirizzo sr-mar.uccr@cultura.gov.it tramite apposito modulo scaricabile

L'Abi intanto ha diffuso una circolare alle banche per dare immediata attuazione alla sospensione dei mutui per le popolazioni delle Marche colpite dal tragico evento calamitoso, come previsto dall'Ordinanza della Protezione emanata. "Nella circolare - spiega ancora l'Abi -sono forniti tutti i riferimenti per una piena applicazione della sospensione dei mutui"

L'Associazione delle banche italiane ricorda inoltre di aver sottoscritto uno specifico Protocollo di intesa con la Protezione Civile e le Associazioni dei consumatori "proprio per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali"

Intanto, i Carabinieri hanno sentito il referente della Protezione Civile delle Marche che si occupa di pubblicare i bollettini meteo. Gli investigatori stanno cercando ricostruire i fatti a partire dall'allertamento dato, un'allerta gialla per alcune delle zone colpite, e verde per le altre. Il fascicolo per inondazione colposa e omicidio colposo plurimo rimane per il momento a carico di ignoti

I cittadini di Senigallia coinvolti nell’alluvione “sono 9.560”, ha detto il sindaco della città, Massimo Olivetti. “Le persone che abbiamo sistemato in hotel sono 42, mentre 12 anziani hanno trovato riparo presso la Fondazione città di Senigallia", ha aggiunto, sottolineando che "a questi si devono aggiungere le molte persone che si sono sistemate autonomamente presso parenti e amici". Il sindaco ha inoltre specificato che a inondare la città è stata l'esondazione sia del fiume Misa che del Cesano

Quanto è successo nelle Marche per il maltempo "è una tragedia" secondo il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ed è anche "la dimostrazione che la priorità per chi ha il coraggio di guardare i propri figli negli occhi non può che essere l'ambiente". "Cosa altro deve succedere - ha detto dal palco dell'evento del Pd 'I Comuni per l'Italia - per mettere al centro dell'agenda della politica italiana e mondiale la questione ambientale e la lotta al cambiamento climatico? Noi l'abbiamo fatto da subito nel nostro programma"

Dallo stesso palco di Monza, a Ricci fa eco Beppe Sala: "Sulla questione ambientale dal centrodestra non sentiamo una parola, non siamo convinti che sentano la questione". Il sindaco di Milano ha poi aggiunto: "Come se la questione ambientale non esistesse e andate a dirlo ai familiari vittime della Marmolada e di quello accaduto nelle Marche che non è urgente - ha concluso -. È talmente urgente che dobbiamo agire tutti insieme. Berlinguer diceva che si va avanti e si agisce insieme, non solo uno per uno"

Anche il segretario del Pd Enrico Letta, dall'evento con i 500 sindaci, ha affermato che "l'attenzione ai territori deve essere molto maggiore". "In questo momento - ha continuato - per noi territori vuol dire soprattutto il disastro delle Marche, con l'alluvione e il dissesto idrogeologico. Per questo vogliamo che i soldi del Pnrr vengano ben usati e per noi vuol dire passare dai territori e usarli presto, bene e senza nessuna discussione su rinegoziazioni"

Per Letta, "l'argomento con cui abbiamo cominciato la campagna elettorale, l'ambiente non può più essere considerato di serie B, è un tema fondamentale, a partire dalla mobilità sostenibile che con fatica ci ha portato in giro per i territori perché deve esserci un futuro in cui si riducono emissioni, inquinamento, e si proteggono i territori". E ha aggiunto: "La campagna elettorale ha svoltato in questi ultimi giorni, ha visto in tanti territori riaprirsi completamente la situazione" ma "per noi, soprattutto ha svoltato dal punto di vista dei temi"

Antonio Decaro, sindaco di Bari e Presidente Nazionale Anci, ha spiegato che il Partito democratico "deve prendere un impegno: dobbiamo mettere in sicurezza il Paese e fare scelta sul clima. Le persone che sono morte nelle Marche devono avere delle risposte che il Pd può e deve dare"

Durante l'Angelus, il Papa ha rivolto un pensiero alle Marche colpite dall'alluvione. "Prego per i defunti e per i loro familiari, per i feriti e per chi ha subito gravi danni. Il Signore dia forza a quella comunità"

La Coldiretti Marche ha invece rilevato che "ammontano a milioni di euro i danni provocati dal maltempo", e nella regione "la situazione delle aziende agricole è drammatica". "Questa calamità - si aggiunge - rischia di essere per molti il colpo di grazia dopo il Covid, i rincari delle materie prime e la crisi attuale. Servono fondi e una normativa in deroga per semplificare un carico burocratico che, come è oggi, porterebbe alla paralisi totale e quindi all'abbandono del territorio"

Un primo monitoraggio della Coldiretti indica che, oltre alle colture, sono stati distrutti "serre, impianti di irrigazione, attrezzature, trattori e altri mezzi agricoli, impianti di trasformazione alimentare", inoltre i pozzi per l'acqua "sono pieni di fango, inutilizzabili con le idrovore che non riescono a togliere la melma". Nei campi, prosegue la nota, "si sono aperte voragini impraticabili per i trattori e si sono accatastati rifiuti di ogni genere". Ci sarebbe anche il rischio di non riuscire a fare le semine autunnali né quelle primaverili