Alluvione Marche, Acquaroli: “Serve un piano straordinario nazionale sul dissesto”
CronacaSecondo il presidente della Regione e commissario dell'emergenza, intervistato da Qn e Corriere della Sera, “serve una legislazione diversa, più snella” e “uno stanziamento forte” senza il quale “la situazione sarà sempre peggiore”. E aggiunge: “Per la gestione e la programmazione di tutto il dissesto nelle Marche abbiamo a disposizione 50 milioni di euro di fondi europei, la metà di quanto servirebbe per il Misa”
In tema di dissesto idrogeologico “serve un piano straordinario di scala nazionale, perché il problema riguarda tutti i territori. Bisogna dare risposte pratiche ai cittadini e per farlo bisogna essere messi nella condizione di agire, con risorse sufficienti. Le chiacchiere stanno a zero”. A dirlo è il presidente della Regione Marche e commissario dell'emergenza Francesco Acquaroli, intervistato da Qn e Corriere della Sera pochi giorni dopo la tragica alluvione che ha colpito la zona di Senigallia.
“Occorrono i fondi”
"Bisogna cambiare approccio - dice Acquaroli - Dobbiamo mettere in condizione gli enti di lavorare. Serve una legislazione diversa, più snella, meno pronta a fermare tutto”. “E occorrono i fondi - sottolinea - Porteremo il tema all'attenzione delle altre Regioni e del Governo nazionale. Senza uno stanziamento forte, anche in virtù del cambiamento climatico imprevedibile, la situazione sarà sempre peggiore”.
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“I fondi europei non bastano”
Poi Acquaroli parla delle polemiche sui lavori non eseguiti: "C'è un progetto di sistemazione del Misa e del Nevola il cui costo supera i 100 milioni di euro. Ma per la gestione e la programmazione di tutto il dissesto nelle Marche abbiamo a disposizione 50 milioni di euro di fondi europei. Per tutto il tema del dissesto: la metà di quanto servirebbe per il Misa". E aggiunge: "Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare e faremo tutto quello che si potrà fare. Abbiamo lavorato sulle priorità e sulle emergenze segnalate dai tecnici e non ci fermeremo. Sul Misa c'è uno studio secondo cui costerà anche più dei 100 milioni preventivati: per risolvere i problemi servono i fondi e lo si fa gradualmente, non in 20 mesi".