
Il servizio di leva è stato sospeso nel 2005, ma il leader della Lega Matteo Salvini si è detto favorevole al suo ripristino: “Credo sia un passo avanti quello di insegnare ai giovani che non esistono solo i diritti ma anche i doveri”. Il centrodestra però è diviso, e l’ipotesi è stata scartata dall’attuale ministro della Difesa Lorenzo Guerini

La leva militare obbligatoria è tornata nel dibattito pubblico, a quasi vent’anni dalla sua sospensione, in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche previste il 25 settembre. A risollevare la questione è stato il leader della Lega, Matteo Salvini, che si è detto favorevole a un ritorno del servizio di leva
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In occasione di un intervento elettorale all'interno dello stabilimento Novavita di Giulianova, Matteo Salvini ha detto di essere favorevole al ritorno "del servizio di leva, magari su base regionale”. Il leader della Lega ha parlato di un “periodo in cui ti si insegna qualche cosa, il rispetto delle regole, la Protezione Civile o il pronto soccorso, sia necessario. Credo sia un passo avanti quello di insegnare ai giovani che non esistono solo i diritti ma anche i doveri”
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Ma è davvero possibile che la leva militare obbligatoria ritorni in Italia? Per capirlo serve fare un passo indietro all’approvazione della Costituzione: nella carta fondamentale, all’articolo 52, è previsto che “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge”
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Nel corso della seconda metà del Novecento si è discusso spesso della possibilità di riformare o sospendere la cosiddetta “naja”, il servizio militare obbligatorio prestato dai cittadini maschi al compimento del 19° anno di età. Il processo che ha portato alla sua sospensione è iniziato con i governi D’Alema I e Amato II, per essere poi concluso dal governo Berlusconi II nel 2004 con la “legge Martino”
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Dal 1° gennaio 2005 dunque la leva militare obbligatoria è stata sospesa e l’esercito italiano è formato solo da volontari professionisti. Un risultato che anche recentemente è stato rivendicato dallo stesso Silvio Berlusconi: “Siamo stati noi i soli a dare una speranza ai giovani e ad abolire il servizio militare obbligatorio”, ha scritto su Instagram l’ex premier
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La reintroduzione del servizio militare obbligatorio potrebbe avvenire con una modifica al “Codice dell’ordinamento militare”, il testo che nel 2010 ha sostituito la “legge Martino”, approvato durante il governo Berlusconi IV. Intanto sulla proposta di Matteo Salvini non sembra esserci ampio consenso. Non solo tra gli avversari politici, ma anche all’interno della stessa coalizione di centrodestra

Nel programma presentato da FdI, Lega e Forza Italia non c’è menzione della reintroduzione della leva militare obbligatoria. Il M5s ha attaccato: “Salvini annuncia che reintrodurre 'un annetto di servizio militare per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze potrebbe essere molto utile'. Il giorno successivo Silvio Berlusconi dichiara: 'Perché i giovani dovrebbero votarci? Perché siamo stati noi, dopo 70 anni, ad abolire il servizio militare obbligatorio che gli ha regalato un anno di libertà per lavorare o per studiare'. Poche idee ma ben confuse"
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L’attuale ministro della Difesa Lorenzo Guerini, del Partito democratico, ha commentato: “La leva obbligatoria è stata senza dubbio un elemento importante nella storia del Paese, fungendo anche da strumento di unificazione nazionale, ma riproporla oggi significa avere una visione decisamente datata che non risponde minimamente alle esigenze militari del nostro tempo”. A suo giudizio, insomma, una "estemporaneità da campagna elettorale"

Secondo Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, sindacato dell'Arma dei carabinieri, “la leva militare obbligatoria è un palliativo che non risolverebbe i problemi del comparto difesa italiano: arruolare giovani impreparati rischia anzi di creare complicazioni organizzative nei Comandi in un momento delicato per la difesa internazionale”. Il generale Paolo Capitini, interpellato da AdnKronos, ha aggiunto: “L’esercito non è una specie di riformatorio che raddrizza i giovani”

Per il generale Marco Bertolini, ex capo del Coi, invece "un anno di servizio militare? Un'ottima idea se fosse percorribile. Sarebbe un momento di formazione per i ragazzi molto importante, verrebbero educati all'idea che devono qualcosa alla comunità, non devono soltanto pretendere, hanno dei doveri prima di avere dei diritti e il fatto di dovere alla comunità e al paese un anno della propria vita è stato importante per tutte le generazioni passate”