
Allarme minorenni: il 6,5% fa parte di una banda, il 16% ha commesso atti vandalici
In diverse città è allarme per la criminalità di gruppo dei giovanissimi. E i dati dell’Osservatorio nazionale sull'adolescenza danno un quadro preoccupante. Secondo la procuratrice capo dei minori di Brescia, danneggiamenti, furti, ricettazioni, rapine, estorsioni, risse, lesioni, diffusioni di immagini pornografiche sui social sono i reati più commessi: “Sono ragazzi con deficit educativi o gravi problemi in famiglia riconosciuti tardi”. Oggi è la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo

Il 6,5% dei minorenni fa parte di una banda, il 16% ha commesso atti vandalici, tre ragazzi su dieci hanno partecipato a una rissa. Mentre in tante città - come Bologna, Napoli, Milano o Roma - la criminalità di gruppo che lega i giovanissimi è motivo di allarme, questi sono i dati dell’Osservatorio nazionale sull'adolescenza, istituito presso il ministero per la Famiglia guidato dalla ministra Elena Bonetti. Oggi, 7 febbraio, cade la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo
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Emerge che, senza studi e senza lavoro, alcuni ragazzi cercano nel branco della baby-gang l'orgoglio dell'appartenenza. E la voglia di riscatto e la fuga da un presente senza prospettive, spesso, sconfinano nella violenza contro persone e cose
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Danneggiamenti, furti e ricettazioni, rapine ed estorsioni, risse e lesioni, diffusioni di immagini pornografiche sui social: sono i reati maggiormente commessi dai ragazzini, come ha ricordato la procuratrice capo dei minori di Brescia Giuliana Tondino nella sua relazione all'anno giudiziario svolta lo scorso gennaio
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Alcuni di questi adolescenti, ha sottolineato la magistrata, hanno "deficit cognitivi non riconosciuti o riconosciuti tardivamente", oppure "hanno problemi psichici mai riconosciuti e mai curati. Sono ragazzi con deficit educativi o gravi problemi in famiglia riconosciuti troppo tardi e non efficacemente fronteggiati"

Si tratta spesso di ragazzi bocciati precocemente o che abbandonano presto la scuola e i libri, senza poter contare su un “regolare” inserimento nel mondo del lavoro

"Prima che a un fenomeno criminale, siamo davanti a un fenomeno sociale che va contrastato, ferma restando la risposta penale, la cui efficacia è però limitata, in quanto è concentrata sul singolo soggetto autore di reato e interviene a valle della commissione del fatto", ha spiegato Tondino

Dai dati del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, raccolti e presentati lo scorso giugno dalla cooperativa sociale Arimo (che dal 2003 gestisce servizi, comunità e spazi educativi, collaborando con gli Enti locali e con gli organi della Giustizia minorile), gli ingressi di minori e giovani adulti negli Istituti penali per i minorenni in Italia nel 2020 sono stati 713, sui circa 30.000 denunciati (dato in calo rispetto all'anno precedente)

Gli altri ragazzi, quelli che sono riusciti a evitare la reclusione, sono in attesa di giudizio o sono stati sottoposti a misure alternative alla detenzione

Il tasso di recidiva per chi sconta la pena interamente in carcere è superiore al 60%. Nel caso delle misure alternative, invece, non supera il 20%

Il furto è il reato più commesso, seguito da spaccio e detenzione di stupefacenti, e lesioni alle persone