
Qualità della vita in Italia, Trieste e Milano prime province in classifica. Male il Sud
I centri urbani del Nord e del Nord Est occupano tutte le prime dieci posizioni. Emerge dal 32esimo rapporto stilato da Il Sole 24 Ore, sulla base di 90 indicatori suddivisi in sei grandi gruppi: ricchezza e consumi; affari e lavoro; demografia, società e salute; ambiente e servizi; giustizia e sicurezza e cultura e tempo libero. Tutte del Mezzogiorno le ultime posizioni. Chiudono la classifica Trapani, Foggia e Crotone

Trieste (in foto) è la provincia italiana al primo posto per qualità della vita, seguita da Milano e Trento. I centri urbani dove si vive peggio sono invece Foggia, Trapani e Crotone. È quanto emerge dalla 32esima classifica stilata da Il Sole 24 Ore, sulla base di 90 indicatori suddivisi in sei grandi aree tematiche: ricchezza e consumi; affari e lavoro; demografia, società e salute; ambiente e servizi; giustizia e sicurezza e cultura e tempo libero
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LA TOP TEN - Guardando alle prime dieci posizioni in classifica, è soprattutto il Nord Est a essere premiato. Oltre al capoluogo del Friuli-Venezia Giulia, che sale di quattro posizioni rispetto al 2020 e approda in testa alla classifica, tra i primi posti anche Trento (in foto) - stabile al terzo posto -, Bolzano (quinta), Pordenone (settima), Verona (ottava), Udine (nona) e Treviso (decima)
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Sempre del Nord sono gli altri centri urbani tra i primi dieci: Milano (seconda - in foto), Aosta (quarta) e Bologna, che dal primo posto dello scorso anno passa al sesto. Il capoluogo emiliano conquista però la prima posizione nella categoria demografia, società e salute, grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione
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Il salto più grande per entrare in top ten lo fa Treviso, che conquista 19 posizioni rispetto al 2020, anche grazie al primo posto per qualità della vita delle donne, indice considerato per la prima volta quest’anno
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MILANO E LOMBARDIA - Milano, al secondo posto in classifica, torna sul podio dopo essere scivolata fuori dalle prime dieci città lo scorso anno, per effetto delle ricadute della pandemia da Covid-19. Già prima nel 2018 e nel 2019, riesce a recuperare punti grazie ai primati nelle categorie ricchezza e consumi e affari e lavoro, trainate dalla retribuzione media annua dei cittadini, la diffusione dei servizi bancari online e delle imprese che fanno e-commerce
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Tutta la Lombardia in realtà sembra essersi ripresa bene dai momenti più difficili dell’emergenza sanitaria. Monza (in foto) insieme alla Brianza recupera 47 posizioni e balza al 14esimo posto, grazie soprattutto a valori tra i migliori per quanto riguarda la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti, il tasso di imprese che fanno e-commerce, i pochi infortuni sul lavoro e la grande estensione del suo polmone verde, il Parco di Monza. Brescia, al 21esimo posto, guadagna 18 posizioni e Bergamo, al 39esimo, sale di 13 posti

I GRANDI CENTRI URBANI - Il graduale superamento della crisi sanitaria permette ad altri grandi centri urbani di risalire in classifica. È così per Roma (in foto), che dal 32esimo posto passa al 13esimo – grazie in primo luogo all’importo medio delle pensioni per gli anziani, i livelli di istruzione, la banda larga e il patrimonio museale - e per Firenze (dal 27esimo all’11esimo)

In controtendenza Cagliari, Torino (in foto), Catania, Palermo e Genova, grandi città che perdono tutte qualche posizione rispetto al 2020

IL SUD ITALIA - Pochi i cambiamenti in fondo alla classifica, dove campeggiano stabili molti centri urbani del Sud Italia. Le ultime dieci posizioni sono occupate da Siracusa, Taranto, Caserta, Reggio Calabria, Catania, Caltanisetta, Vibo Valentia, Trapani, Foggia e Crotone (in foto, ultima anche lo scorso anno)

Le prime province non del Mezzogiorno che si incontrano, partendo dalle ultime posizioni, sono Latina (83), Frosinone (82) e Imperia (in foto, al 77esimo posto)