
Covid: da lunedì Friuli-Venezia Giulia in zona gialla, le altre regioni restano bianche
L’ordinanza del ministero della Salute con il cambio di colore riguarderà solo questa regione. Era a rischio anche la Provincia autonoma di Bolzano, che con il Friuli ha la più alta incidenza di casi di coronavirus in Italia, ma per ora rimane nella fascia a minor rischio

Da lunedì l’Italia non sarà tutta bianca: il Friuli-Venezia Giulia è l’unica regione che passerà in zona gialla. L’ordinanza del ministero della Salute con il cambio di colore, da quanto si è appreso, riguarderà solo questa regione
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A rischio c’era anche la Provincia autonoma di Bolzano, che però è riuscita a evitare in extremis il cambio di colore e rimane in zona bianca
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La provincia di Bolzano, seguita dal Friuli-Venezia Giulia, ha l'incidenza di casi di Covid-19 più alta in Italia, secondo i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, sulla base dei quali vengono decisi i cambi di colore dalla Cabina di regia
Il monitoraggio dell'Iss
Il Friuli-Venezia Giulia, in base ai dati del monitoraggio, ha superato i tre parametri in base ai quali viene deciso il passaggio dalla zona bianca a quella gialla: l’incidenza è a 346,4 casi per 100mila abitanti (la soglia è a 50 casi), l’occupazione dei posti letti nei reparti ordinari è al 19,5% (la soglia è al 15%) e quella nelle terapie intensive è al 16% (la soglia critica è 10%)
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Ha sfiorato il passaggio in giallo anche la Provincia autonoma di Bolzano, che per questa settimana rimane in bianco: l’Alto Adige ha superato ampiamente la soglia dell'incidenza (458,9 per 100mila abitanti, la più alta in Italia) e dei ricoveri ordinari (16,2%), mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva è esattamente al 10% e quindi la soglia critica risulta raggiunta ma non superata
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Nessun’altra regione si avvicina a superare contemporaneamente i tre limiti per il passaggio in giallo. Il tasso di ricoveri ordinari più alto è in Valle d'Aosta (13,1%), Calabria (11,9%), Lombardia (11,2%) e Lazio (10,7%), ma con le terapie intensive ancora abbastanza indietro rispetto al parametro del 10%. Le Marche sforano invece il tasso delle intensive, arrivato all'11%, ma con i ricoveri ordinari al 7,5%. Tra le regioni che registrano dati sull'incidenza oltre la soglia, ci sono la Valle d'Aosta con 265,5 casi per 100mila abitanti e il Veneto con 226,1

Il passaggio in zona gialla del Friuli-Venezia Giulia non è una sorpresa e la regione aveva rischiato già la settimana scorsa il cambio di colore. A quanto si apprende, la giunta regionale - d’accordo col governo - sta lavorando alla possibilità di anticipare di una settimana la nuova stretta introdotta (soprattutto per i non vaccinati) con il "super" Green pass, per adottare già da subito misure omogenee a quelle che entreranno in vigore il 6 dicembre ed evitare che le restrizioni scattino per tutti, secondo le regole ancora attualmente in vigore

Ma ancora non è certo che la regione riuscirà ad anticipare le nuove regole. Bisogna aspettare prima di tutto il testo del nuovo decreto, illustrato dal governo ma non ancora pubblicato. Poi c'è il problema dei controlli, visto che l'app che al momento viene utilizzata in ristoranti e cinema dovrà essere aggiornata per distinguere tra il super Green pass e quello "base"

La zona gialla, in base alle misure in vigore al momento, prevede l’obbligo della mascherina anche all’aperto e la riduzione della capienza massima per teatri, cinema e luoghi in cui si svolgono eventi e manifestazioni sportive. Inoltre, c’è il limite massimo di 4 persone che possono sedersi insieme ai tavoli di bar e ristoranti, fatta eccezione per i conviventi. Come in zona bianca, c’è l’obbligo di Green pass - che si ottiene col vaccino, la guarigione o il tampone - per alcune attività

La nuova stretta, invece, introduce in zona gialla altre restrizioni solo per i non vaccinati. Per accedere a spettacoli, cerimonie pubbliche, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche si dovrà essere in possesso del super Green pass, cioè di un Green pass rafforzato che si ottiene solo con il vaccino o la guarigione dal Covid e non con il tampone. Inoltre, sarà obbligatorio il “vecchio” certificato verde (quindi quello che si ottiene anche col tampone) per entrare in alberghi, spogliatoi, treni regionali e trasporto pubblico locale