
Covid, cosa si potrà fare a Natale? Ecco cosa prevedono gli esperti
La zona rossa del 2020 dovrebbe essere quasi certamente scongiurata, ma con i dati epidemiologici in rialzo il rischio di qualche restrizione soprattutto per qualche area del Paese esiste. A poco più di un mese dall’inizio delle festività di fine anno ecco cosa pensano politici e scienziati e quali potrebbero essere le regole

Il Natale in zona rossa del 2020 dovrebbe essere quasi certamente scongiurato, ma con i dati epidemiologici in rialzo il rischio di qualche restrizione soprattutto per qualche area del Paese esiste. A poco più di un mese dall’inizio delle festività di fine anno ecco cosa prevedono gli esperti su cosa si potrà fare o meno

SPERANZA: NATALE DIPENDE DA VACCINI E COMPORTAMENTI - Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, a Natale, "se continuiamo a insistere sui richiami per i vaccini e sulle prime dosi e comportamenti corretti possiamo limitare il più possibile eventuali misure: dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione"
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SILERI: UN NATALE LIBERO - Per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri invece quello 2021 "sarà un Natale libero"
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CRISANTI: NATALE PIÙ LIBERO RISPETTO AL 2020 - Sulla stessa lunghezza d'onda di Sileri, il parere di Andrea Crisanti, professore di microbiologia dell'Universita' di Padova. "Penso che il prossimo Natale sarà più libero di quello dell'anno scorso. Questo mio ottimismo deriva dalla situazione dell'Inghilterra, dove hanno vaccinato circa il 75% della popolazione, hanno iniziato a fare le terze dosi in modo abbastanza aggressivo, però non applicano misure di restrizione o contenimento"
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PREGLIASCO: OCCHIO ALLO SHOPPING DI NATALE - Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'IRCCS Istituto Galeazzi Milano e professore associato all'Università degli Studi di Milano, invece, teme "che lo shopping di Natale sarà un momento caldo, bisognerà fare contingentamenti, distribuendo l'acquisto dei regali. E comunque lo shopping va fatto con la mascherina, nel modo più assoluto". "Spero che a Natale - aggiunge Pregliasco - non ci sia bisogno di arrivare ad applicare limiti nei cenoni"
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VIOLA: NATALE PIÙ SERENO GRAZIE AI VACCINATI - L'immunologa Antonella Viola ha previsto un Natale più sereno rispetto a quello del 2020, soprattutto grazie a tutte le persone che hanno scelto di vaccinarsi. Per l’esperta potrebbero esserci alcuni problemi a livello locale, ma su scala nazionale i rischi dovrebbero essere ridotti
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RASI: DECISIVO NUMERO CASI NEI PROSSIMI 15 GIORNI - Per Guido Rasi, docente di Microbiologia a Roma Tor Vergata e già direttore dell'Ema, "come passeremo il Natale dipenderà molto dall'andamento dei casi e dalla stabilizzazione, o non stabilizzazione, dei contagi nei prossimi 15 giorni. Con un po' di comportamenti responsabili, l'uso del green pass, che non è utilizzato come potrebbe essere, probabilmente potremmo passare un Natale vicino a qualcosa che assomiglia alla normalità: senza grossi assembramenti ma tutto sommato migliore di quello dell'anno scorso"

NATALE IN ZONA BIANCA - Al momento l'Italia è ancora totalmente in zona bianca seppur alcune regioni siano vicine al passaggio in zona gialla. Con un Natale in zona bianca sarebbe consentito stare in famiglia e con gli amici, viaggiare, andare in giro per negozi, al ristorante, visitare musei. Resterebbe, ovviamente, l'obbligo di esibire il green pass prima di entrare nei luoghi pubblici e prima di salire su aerei, navi e treni. Possibile però che prima dell'inizio delle festività possa cambiare qualche regola sulla durata del pass e sul sistema per ottenerlo

NATALE IN ZONA GIALLA, ARANCIONE O ROSSA - A guardare oggi il quadro epidemiologico è possibile che qualche regione a Natale possa essere in zona gialla. Più complicato, ma non è escluso che possa verificarsi il passaggio in zona arancione o rossa per qualche area, tenendo anche conto del fatto che gli amministratori locali hanno facoltà di emettere ordinanze con maggiori restrizioni rispetto a quanto deciso a livello nazionale. Ciò potrebbe verifcarsi in caso di focolai e in quel caso sarebbe un Natale molto più limitato

VIAGGI - Al momento sono liberi gli spostamenti all'interno del Paese, fermo restando l'obbligo di green pass per aerei, navi e treni. Chi ha programmato un viaggio all'estero deve verificare le regole nel Paese di arrivo e al rientro in Italia. Un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza ha creato corridoi turistici Covid-free per vaccinati o guariti verso Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Quarantotto ore prima del rientro si deve fare il tampone.

FESTE, CENONI, BAR, RISTORANTI E DISCOTECHE - In zona bianca non ci sono limitazioni. Raccomandate comunque le mascherine anche in casa se ci sono molte persone. In zona gialla nessuna restrizione in casa, nei ristoranti al chiuso massimo 4 persone al tavolo, a meno che non si tratti di conviventi. In zona gialla le discoteche sono chiuse. In zona arancione o rossa le regole per le feste e i cenoni sono invece molto restrittive anche perché i bar e i ristoranti al chiuso non sono aperti al pubblico se non per l’asporto e domicilio

NEGOZI E SHOPPING - In zona bianca, gialla e arancione si potrà dunque fare shopping anche se all’interno dei locali rimane l’obbligo di mascherina, di igienizzazione delle mani e di distanziamento. Nei luoghi chiusi gli ingressi potrebbero essere contingentati. Nei centri commerciali al chiuso in zona bianca è obbligatorio indossare la mascherina. In zona gialla scatta l'obbligo anche all'aperto

IMPIANTI SCIISTICI - La stagione sciistica riparte il 27 novembre con la riapertura degli impianti. Per accedere sia in zona bianca che in zona gialla è necessario il green pass. Il protocollo approvato dai gestori prevede anche una serie di regole. Il limite della capienza per le cabinovie è fissato all’80%, sulle seggiovie è al 100% Sempre obbligatorio indossare la mascherina. All’interno dell’area sciistica, dovranno essere creati dei percorsi che garantiscano il distanziamento. Impianti chiusi in zona arancione o rossa, un rischio temuto dall'Alto Adige