
Covid: in Italia ancora dominante la variante Delta, Delta plus presente ma minoritaria
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità, la variante Delta plus è "presente in 10 regioni/province autonome” ed “è stata identificata con 147 sequenze totali in I-Co-Gen", la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti. Confermata la “netta prevalenza” di Delta, caratterizzata “da una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante Alfa e un aumentato rischio di ospedalizzazione in particolare tra individui parzialmente vaccinati o non vaccinati”

In Italia si conferma dominante la circolazione della variante Delta di Sars-CoV-2, mentre Delta plus è minoritaria. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità sui mutanti del coronavirus pandemico
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La variante Delta plus, spiega il rapporto, è "presente in 10 regioni/province autonome, ma rimane minoritaria". "Il lignaggio AY.4.2 (Delta plus, ndr) – si legge – è stato identificato anche in Italia, con 147 sequenze totali in I-Co-Gen", la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti, "di cui 120 presentano le mutazioni Y145H e A222V"
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Nel nostro Paese, “si conferma la netta prevalenza della variante Delta”. “Negli ultimi 45 giorni (25 settembre – 8 novembre), i casi di infezione da virus SARS-CoV-2 causati dalla variante Delta (lignaggio B.1.617.2) continuano a essere i più frequentemente segnalati (91,2%) e diffusi su gran parte del territorio italiano”, si legge nel rapporto
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Sempre negli ultimi 45 giorni, il 99,8% dei sequenziamenti depositati in I-Co-Gen è riconducibile a questa variante
Le regioni che rischiano la zona gialla
Come spiega l’Iss, la variante Delta “è caratterizzata da una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante Alfa (tra il 40% e il 60%) e un aumentato rischio di ospedalizzazione in particolare tra individui parzialmente vaccinati o non vaccinati”
Il rapporto dell'Iss
"Ci troviamo in una fase stabile, in cui la variante del virus SasrCoV2 in circolazione dominante è la Delta. Viene anche monitorata la Delta plus, che presenta casi un po’ sparsi in tutto il Paese. Ma, comunque, è una variante oggi minoritaria", ha confermato anche il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro
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“Nel mese di settembre sono stati segnalati poco più di 7mila genotipizzazioni/sequenziamenti da casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19, pari al 6,1% dei casi confermati segnalati nello stesso periodo, valore superiore alla soglia minima richiesta del 5%. Nel mese di ottobre, seppur il periodo è ancora in fase di consolidamento, sono stati genotipizzati/sequenziati circa 3mila casi, pari circa al 3,1% dei casi totali mensili”, sottolinea l’Iss
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È dallo scorso mese di giugno che il sistema di sorveglianza integrato Covid-19 ha documentato la diffusione prevalente della variante Delta in Italia

Sono sempre più rari, emerge dal rapporto, i nuovi casi di infezione causati dalla variante gamma (lignaggio P.1) e dalla variante beta (lignaggio B.1.351)
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Sulla piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-CoV-2, attiva dal 29 aprile 2021, sono raccolte e analizzate le sequenze identificate in Italia: al momento sono più di 67.000 . L’Iss spiega che sono stati identificati oltre 100 lignaggi differenti che, ad oggi, non sono ancora oggetto di monitoraggio da parte del Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19

L’Istituto superiore di sanità ha sottolineato che “è necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti e in particolare la presenza di mutazioni riconducibili a una maggiore trasmissibilità e/o associate a una potenziale capacità di evadere la risposta del sistema immunitario”