
Ponte Ognissanti, 10 milioni di italiani in viaggio: meta preferita sono le città d’arte
Secondo Federalberghi, sono 10 milioni e 535mila gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che si metteranno in viaggio per il ponte dell’1 novembre: il 90,5% resterà in Italia e, tra questi, il 27,7% sceglierà le località d'arte, il 22,5% la montagna e il 20,5% il mare. La spesa media, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 388 euro a persona, il giro di affari su circa 3,16 miliardi

Per il ponte del 1° novembre saranno 10 milioni e 535mila gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che si metteranno in viaggio. A dare i numeri è Federalberghi. Stando alle previsioni, il ponte di Ognissanti dovrebbe riportare un po’ di turisti nelle città d’arte, in ginocchio da marzo 2020 a causa della pandemia
GUARDA IL VIDEO: Dieci milioni in viaggio, città d'arte meta preferitaSecondo la federazione degli albergatori, il 90,5% degli italiani che si metteranno in viaggio resterà in Italia
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Visto il periodo, non ci sarà la corsa alle spiagge: il 27,7% sceglierà le località d'arte, il 22,5% la montagna e infine il 20,5% il mare
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La spesa media, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 388 euro a persona (363 euro in Italia e 558 all'estero)
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Il giro di affari complessivo si attesterà su circa 3,16 miliardi di euro
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"L'emozione per il viaggio sta tornando a farsi sentire. Gli italiani hanno scelto il ponte di Ognissanti per rompere gli indugi e ricacciare indietro la paura del contagio, grazie alla maggior sicurezza acquisita dall'alta percentuale di vaccinati", ha commentato il presidente degli albergatori Bernabò Bocca. "Il fatto che oltre 10 milioni di nostri connazionali abbiano deciso di dedicarsi un periodo di vacanza, non può che essere un segnale di luce, di grande ripresa. Anche se non possiamo ancora dire di essere fuori dal tunnel”

Secondo il presidente di Federalberghi, quello che traspare dai dati “è che si ha forte il desiderio di tornare alla tradizione senza lasciare l'Italia, ma anzi immergendosi nello splendore delle nostre città d'arte, ovvero quelle che risultano essere le destinazioni prescelte dalla maggioranza dei viaggiatori. Il che significa dare linfa a località prestigiose e celebratissime del nostro Paese che tuttavia hanno patito e stanno ancora patendo gli effetti più devastanti della pandemia"

E il riconoscimento a una città d’arte italiana arriva anche da Lonely Planet, che ha inserito Firenze tra le mete del tradizionale Best in Travel

"Da meta obbligata di ogni Gran Tour del XVIII secolo a moderna destinazione turistica, non è certo una meta sconosciuta agli amanti del bello, ma quando la pandemia l'ha svuotata di visitatori e di introiti, il capoluogo ha dovuto ripensare il proprio futuro e, nel farlo, ha creato un nuovo emozionante percorso artistico", scrive la guida, chiarendo che Firenze "non ha certo bisogno di presentazioni"

E se la situazione per gli alberghi italiani è in miglioramento, resta difficile quella che riguarda il turismo organizzato. Il presidente di Astoi Confindustria Viaggi Pier Ezhaya, all'Ansa, ha chiesto al governo di mantenere alta l'attenzione su un settore che è fatto di aziende italiane, che pagano le tasse in Italia e danno lavoro a una compagine di 80mila persone. "In questo momento per noi è determinante ripartire e per questo stiamo dialogando col ministero della Salute per ampliare il numero di Paesi da inserire nei corridoi turistici”, ha detto