
Obbligo Green pass e lavoro, proteste e record tamponi: cosa è successo questa settimana
La certificazione verde è necessaria dal 15 ottobre per tutti i lavoratori. Sono stati primi giorni intensi: l’obbligatorietà ha spinto in salita per alcuni giorni le prime dosi, ma il rialzo più importante riguarda il numero dei tamponi giornalieri effettuati. I certificati scaricati hanno superato il milione nel primo lunedì di lavoro, oltre 900mila derivanti da test. Manifestazioni e tensioni in tutta Italia, ma nessun reale blocco delle attività
Gallery a cura di Giorgia Fenaroli

Dal 15 ottobre il Green pass è obbligatorio per tutti i lavoratori per accedere ai luoghi di lavoro. Tre giorni dopo, il 18 ottobre, si è registrato il record di Green pass scaricati e di tamponi fatti in 24 ore. L’obbligo ha poi spinto verso l'alto le prime dosi di vaccino per alcuni giorni. Ma sono soprattutto i test effettuati ad aver subito un forte rialzo. D’altro canto, le proteste hanno animato tutte le città d’Italia e c’è stato un incremento dell’11% dei certificati di malattia. Ecco tutto quello che è successo in questa settimana
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Giovedì 14 ottobre, il giorno prima che diventasse obbligatorio avere la certificazione verde, sono stati scaricati circa 860mila green pass, di cui 632mila ottenuti con tampone. Circa il 52% in più rispetto al giorno prima, quando i certificati scaricati erano stati 563mila con 370mila tamponi
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Dopo una leggera flessione nei giorni di sabato e domenica, i record si sono registrati nel primo lunedì di lavoro dopo l’introduzione dell’obbligo. Il 18 ottobre ci sono stati 1 milione e 50mila Green pass scaricati, un numero mai raggiunto prima: tra questi, 915mila vengono da tamponi effettuati per ottenere la certificazione
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Numeri costanti negli altri giorni della settimana, con fluttuazioni ogni due giorni, con 878.359 certificazioni emesse nell’ultimo giorno lavorativo, venerdì 22 ottobre, di cui 661.203 ottenute tramite test Covid
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Consultando i dati registrati sul sito ufficiale del governo (https://www.dgc.gov.it/spa/dashboard/) si può notare che l’andamento delle certificazioni scaricate sale ogni 48 ore e si riduce fortemente nel fine settimana
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La ragione può essere trovata nella durata della validità dei tamponi: i test antigenici rapidi durano appunto 48 ore, quindi per essere sempre coperti in una settimana lavorativa di cinque giorni i lavoratori che non vogliono vaccinarsi dovranno effettuarne almeno tre

In totale, nella prima settimana con l’obbligo sono stati effettuati 2.151.081 tamponi con un aumento del 78,5% rispetto alla precedente. La media giornaliera dei test effettuati, evidenzia il monitoraggio, è salita da 173.235 del 13 ottobre a 309.297 il 19 ottobre

“Nell'interpretare gli effetti del Green pass sui tamponi bisogna tenere conto che ogni persona non vaccinata può arrivare a sottoporsi fino a 3 tamponi a settimana”, precisa il presidente Gimbe Nino Cartabellotta

L’introduzione dell’obbligo di Green pass sul lavoro ha avuto come effetto anche quello di dare un nuovo impulso alle vaccinazioni. Nella settimana del 20 settembre, data del decreto che ha reso obbligatoria la certificazione, si è verificato un aumento del 20-40% delle prenotazioni

Come si può vedere dal report della campagna vaccinale del governo (https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/), nella settimana dal 20 al 26 settembre le iniezioni sono state 1.565.787, quasi 100mila in più rispetto ai sette giorni precedenti

L’effetto si è visto due settimane dopo, precisamente il 5 ottobre, quando si è registrato il record di certificazioni verdi emesse per vaccinazione negli ultimi 30 giorni. Se la media degli altri giorni del mese è di circa 220mila certificazioni ottenute col vaccino, quel giorno ne sono state scaricate 331.588

Dopo un leggero calo, le vaccinazioni sono salite di nuovo rispetto al trend nella settimana in cui il Green pass è diventato obbligatorio, dall’11 al 17 ottobre, registrando 1.278.978 iniezioni, 225mila in più rispetto alla prima settimana del mese. Di queste 345mila sono state prime dosi

Ad oggi gli italiani ad aver completato il ciclo di vaccinazione sono 44.262.785, l’81,95% della popolazione over 12 vaccinabile. In attesa della seconda dose ci sono invece 2.161.618 persone, che verranno immunizzate entro il prossimo mese

Nonostante il nuovo impulso alle vaccinazioni, ci sono ancora 7 milioni e 600mila italiani che non hanno fatto neanche una dose. Quelli tra i 30 e i 49 anni fanno più resistenza: circa 3,5 milioni non hanno nemmeno una dose. Ci sono anche 943mila 60-69enni e 1,6 milioni di 50-59enni senza alcuna copertura

Gli irriducibili del vaccino non si arrendono, così come i no-pass e, visto anche l'aumento del ricorso ai certificati di malattia negli ultimi giorni, il sospetto è che qualcuno si finga malato per non essere sospeso dal lavoro

Nel primo giorno di applicazione del Green pass, venerdì 15 ottobre, l'Inps ha registrato un aumento di 17.340 lavoratori malati rispetto al venerdì precedente, con un balzo del 22,6%. In totale a segnalare la propria malattia sono stati 94.191 lavoratori, contro i 76.851 del venerdì precedente

Più contenuto l’aumento negli altri giorni della settimana. Lunedì 18 l'Inps ha ricevuto 152.780 certificati di malattia, rispetto ai 133.270 di lunedì 11 ottobre. Il giorno dopo, martedì, c’è stato un incremento dell’11% da una settimana all'altra: 83.078 i certificati presentati il 19 ottobre, a fronte dei 74.724 arrivati il 12

Ma la prima settimana con l’obbligo di certificazione è stata anche segnata dalle manifestazioni e dagli scontri da Nord a Sud, in tutte le principali città. Da Torino a Genova e Trieste, migliaia di lavoratori si sono fermati protestando davanti ai cancelli delle aziende. Ci sono stati sit in e cortei a Livorno, Ancona e Bolzano. Scontri e tensioni a Roma e Milano

In tutta Italia le manifestazioni sono state per lo più simboliche e hanno coinvolto poche migliaia di persone nelle città più grandi. Ci sono stati scioperi nelle aziende, proteste nei porti, disagi nei trasporti, ma non hanno comportato nessun blocco e le attività sono proseguite ovunque quasi regolarmente

Una delle proteste più accese, iniziata il 15 ottobre, è ancora in corso a Trieste, dove inizialmente i portuali guidati da Stefano Puzzer, ex leader del sindacato autonomo che ha organizzato la manifestazione, si sono radunati al varco 4 del porto

Il varco 4 è diventato nei giorni il simbolo delle proteste. Nella folla insieme ai portuali ci sono anche uomini e donne arrivati da Milano, da Padova, da Varese, che lavorano nel settore della sanità, nel comparto pubblico, e una nutrita folla di no vax

Nella mattinata del 18 ottobre le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno sgomberato il varco 4 azionando idranti contro i manifestanti. Successivamente gli agenti hanno iniziato le cariche, continuando a spingere i presenti lontano dal varco

Le proteste, però, sono continuate nel resto della città, con un corteo che si è fermato in piazza Unità d’Italia, nuova sede della manifestazione. Ancora oggi alcune decine di manifestanti continuano ad organizzare sit in in piazza, mentre da tutta Italia arrivano cortei di solidarietà dei no-vax e no-pass

Nel primo giorno di obbligo alla Fiat Avio a Rivalta, alle porte di Torino, si sono date appuntamento un centinaio di persone per un presidio davanti all'entrata del primo turno. Altri presidi sono stati annunciati alla Pirelli di Settimo Torinese, all'Iveco di Torino e alla Gallina di La Loggia

Il 15 e 16 ottobre giornate di proteste anche a Bologna. Dopo un giro per la città di 8 km la manifestazione no green pass si è conclusa in piazza Maggiore. Non ci sono stati momenti di tensione e il corteo ha sfilato sempre scortato dalle forze dell'ordine

Il 16 ottobre un corteo no-pass a Milano ha causato tensioni con le forze dell’ordine, dopo che la manifestazione ha deviato dal suo percorso originario. Cariche di alleggerimento in Porta Venezia, in via Borgogna e in Largo La Foppa. Un gruppo di manifestanti ha cercato di raggiungere la sede della Cgil

Nello stesso giorno della manifestazione unitaria a Roma “Mai più fascismi”, organizzato contro l’attacco alla sede della Cgil nella Capitale avvenuto due settimane fa, durante il corteo di Milano sono stati esposti diversi cartelli contro i sindacati

Giovedì 21 ottobre è stato sgomberato anche il presidio dei no green pass al varco Etiopia del porto di Genova. L’operazione della polizia, al settimo giorno di protesta, è avvenuta per lo più in modo pacifico con pochi momenti di tensione

Venerdì 22 ci sono state altre manifestazioni contro l'obbligatorietà del Green pass. A Udine in piazza c’erano circa 3.000 persone secondo la questura. Tra fischietti e torce dei cellulari, il corteo ha sfilato in modo ordinato, senza causare disordini

Nella stessa giornata circa un migliaio di manifestanti no-Green pass si sono ritrovati in piazza Magnano a Bolzano dopo un corteo. La manifestazione, soprattutto di persone di lingua tedesca arrivate anche dalle valli altoatesine, era formata da giovani, famiglie e no vax. Altre manifestazioni si sono svolte anche sabato 23 a Roma, Milano, Trieste, Torino, Firenze, Aosta e Bergamo