
Incendi in Sardegna, bruciati 20mila ettari: arginato il fronte del fuoco nell’Oristanese
Nelle ultime ore, una parte delle fiamme è stata domata ed è stato possibile iniziare a bonificare le varie aree. Situazione in miglioramento a Cuglieri, ma ci sono ancora fronti attivi attorno a Santu Lussurgiu e Suni. Dichiarato lo stato d’emergenza. Due i canadair arrivati dalla Grecia, altri due dalla Francia

Un disastro senza precedenti. È così che è stato definito il gigantesco rogo che da quasi tre giorni sta devastando il Montiferru, nell'Oristanese, in Sardegna, riducendo in cenere oltre 20mila ettari di territorio. Alcuni fronti del fuoco, però, nelle ultime ore, sono stati arginati ed è stato possibile iniziare a bonificare le varie aree
Incendi Sardegna, le immagini dei roghi nell'Oristanese. FOTO
Il fronte di fuoco attorno a Cuglieri è stato contenuto, ma ne resta qualcuno attivo attorno a Santu Lussurgiu e Suni, anche se la situazione è nettamente migliorata rispetto a ieri e l'avanzata del fuoco è stata fermata in più punti. Intanto la Sardegna ha dichiarato lo stato d’emergenza
Incendi Sardegna, evacuazioni e Canadair in azione. FOTO
In azione 9 Canadair e 6 elicotteri. Aiuto anche dai mezzi dell’Ue, due della Francia e due della Grecia. ”Difficile prevedere quanto tempo occorrerà per spegnere l'incendio", dice il responsabile della Protezione civile regionale, Antonio Belloi, mentre sono in corso le operazioni di bonifica negli altri comuni attraversati dal fuoco nel fine settimana. "Le condizioni meteoclimatiche stanno incidendo molto" e sono tutt'altro che favorevoli all'attività di spegnimento
Incendi in Sardegna, cosa resta dopo la devastazione. I VIDEO
Sono un’ottantina gli sfollati: 50 anziani evacuati il 25 luglio dalla casa di riposo di Cuglieri e accolti a Bosa e una trentina di abitanti di Borore (Nuoro). Quasi tutti i 1.500 sfollati da Cuglieri, Santu Lussurgiu, Porto Albe, Sennariolo e dagli altri centri lambiti dalle fiamme hanno fatto invece rientro a casa
Sardegna, incendi nell'Oristanese: quasi 1.500 sfollati | Video Sky - Sky TG24
Intanto, già si lavora alle indagini che dovranno fare luce su uno dei più grandi disastri ambientali ed economici degli ultimi decenni in Sardegna. L'indiziato numero uno è un altro incendio, molto più piccolo del grande rogo che ha percorso sinora undicimila ettari di terreno, perlopiù boschi. Un incendio che aveva investito una superficie di poco meno di venti ettari nell'agro di Bonarcado

Le fiamme erano partite venerdì scorso, intorno alle 18, lungo la strada provinciale che porta verso Santu Lussurgiu. A innescare il fuoco era stata probabilmente un'auto che si era incendiata per un guasto. Sul posto erano subito intervenuti vigili del fuoco, squadre della forestale, carabinieri e ben quattro elicotteri. Dopo quasi quattro ore di lavoro l'incendio era stato domato. Ma sarebbe proprio da li che il fuoco l'indomani mattina, avrebbe avuto una sorta di ripartenza

Nel giro di un lasso di tempo molto breve ha poi raggiunto le grandi superfici boscate di Santu Lussurgiu dove un forte vento caldo lo ha fatto diventare un gigantesco rogo. Nella zona, però alcuni esperti del territorio paventano qualche dubbio, circa questa ricostruzione. Il primo è legato proprio alle velocità di propagazione del fuoco. E c'è chi non esclude che la causa del rogo sia altra, anche dolosa

Sono trascorsi quasi 27 anni dall'ultimo rogo scoppiato nel Montiferru: era l'agosto del 1994 quando un incendio, poi risultato doloso, cancellò i boschi di Seneghe, Bonarcado, Cuglieri, Santu Lussurgiu e Scano Montiferro

Domenica il presidente della Regione Christan Solinas ha annunciato che chiederà al Governo "un sostegno economico immediato per ristorare i danni e che una quota del PNRR sia subito destinata alla Regione per un grande progetto di riforestazione". "Non è ancora possibile effettuare una stima dei danni causati dagli incendi - ha detto Solinas - ma si tratta di un disastro senza precedenti"

Secondo la Coldiretti, serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme che hanno raggiunto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli ma anche ucciso animali ed è calamità con danni incalcolabili all'agricoltura negli oltre 20mila ettari andati a fuoco

L'organizzazione agricola sottolinea che "ai costi economici e sociali si somma una vera catastrofe ambientale con lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo in aree dove saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali". Coldiretti commenta inoltre che è "un disastro sotto ogni punto di vista con la distruzione totale delle erbe e delle essenze che sono alla base dell'alimentazione di pecore e mucche"

Secondo Coldiretti "per ogni bosco andato in fiamme ci sono danni all'ambiente, all'economia, al lavoro e al turismo" e "se certamente il divampare delle fiamme nella macchia mediterranea è favorito dal clima anomalo con alte temperature e afa, a preoccupare è l'azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente"




